Frasi sulle pecore
Nel post di oggi troverete una serie di frasi sulle pecore.
Le pecore vivono principalmente in greggi. Sono dei mammiferi e ruminanti dal carattere molto timido e sono, inoltre, molto intelligenti: sono, infatti, dotate di ottima memoria e capacità di apprendimento.
Sono, nella maggior parte dei casi, di colore bianco, anche se il loro manto alcune volte può essere anche di color nocciola.
Nell’articolo di oggi andremo ad elencarvi alcune delle frasi più famose di sempre su questi simpatici animali. Abbiamo inserito quelle più significative e non vediamo l’ora di presentarvele.
Vi lasciamo, dunque, alla nostra raccolta di
Frasi sulle pecore
- È meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora.
- La pecora ha bisogno di un solo gregge, ma le persone hanno bisogno di due greggi: uno a cui appartenere e in cui vivere con tranquillità e uno a cui dare la colpa per tutti i problemi della società.
- La folla è un gregge docile incapace di vivere senza un padrone. È talmente desiderosa di obbedire che si sottomette istintivamente a colui che le si pone a capo.
- Non seppellite la vostra unicità, perché altrimenti diventate un’altra pecora del gregge e sarete morti ancor prima di morire, date vita alla vostra unicità, difendetela e siatene fieri, siate orgogliosi di essere voi stessi, unici e irripetibili.
- Il cambiamento politico. Altri pastori, altri cani, le stesse pecore.
- L’uomo non è destinato a far parte di un gregge come un animale domestico, ma di un alveare come le api.
- Trista quella pecora che al lupo si confessa.
- Il grande gregge del genere umano ha sempre e dovunque necessariamente bisogno di capi, guide e consiglieri, nelle figure e secondo le occasioni più varie: tali sono i giudici, i governanti, i condottieri, i funzionari. i preti, i medici, i dotti, i filosofi, e così via, che hanno tutti insieme il compito di condurre, attraverso il labirinto della vita, questo genere umano, per la maggior parte estremamente incapace e stolto.
- Chi pecora si fa il lupo se lo mangia.
- Se le grandi masse fossero così trasparenti, così compatte fin nei singoli atomi come sostiene la propaganda dello Stato, basterebbero tanti poliziotti quanti sono i cani che servono ad un pastore per le sue greggi. Ma le cose stanno diversamente, poiché tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato che cos’è la libertà. E non soltanto questi lupi sono forti in sé stessi, c’è anche il rischio che, un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in un branco. È questo l’incubo dei potenti.
- Le religioni storiche mondiali portano nel sangue un presentimento delle insidie della massa. Ciò che esse desiderano è, al contrario, un gregge duttile. È consueto considerare i fedeli come pecore e lodarli per la loro ubbidienza.
- Nel mondo la paura più grande che affligge l’essere umano è la paura dell’opinione altrui. Nel momento in cui non avrai più paura della folla, non sarai più una pecora, diventerai un leone. Dal tuo cuore scaturirà un ruggito, il ruggito della libertà.
- Stavo per addormentarmi, ma quella del piano di sopra ha gridato così forte che mi ha fatto scappare le pecore.
- Sono stati condotti pochi studi sui versi delle pecore e tendiamo a pensare che siano monotoni, ma siamo noi a non avere orecchio musicale. Chi è in sintonia con loro percepisce di più.
- L’anima è il gregge e il pensiero è il pastore, ma la realtà è il recinto e il caso è il border collie.
- Per proteggere la pecora devi cacciare il lupo. E ci vuole un lupo per cacciare un lupo, è chiaro?
- Da piccoli ci insegnano ad avere paura del lupo per poi scoprire, da grandi, che il vero pericolo proviene dalle pecore.
- Da pecora cattiva vien buono anche un solo fiocco di lana.
- Un gregge di pecore ha bisogno di un leader: è così che allo stato brado si salvano da lupi e puma; se vengono separate dal gregge, diventano subito facili prede; c’è da meravigliarsi allora se «sembrano» tanto tristi non appena vengono allontanate dal gregge per la tosatura, il macello o qualsiasi altro motivo? La sicurezza del gregge è parte fondamentale di ciò che rende felice una pecora.
- Quando il pastore è cieco il gregge si disperde.
- Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatola, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: “Rallegratevi con me perché ho trovato la mia pecora che era perduta”. Così vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
- La gente fa come le pecore: dove va una vanno tutte.
- Di notte la gente normale conta le pecore. Io conto le cose da rimandare a domani che avevo già rimandato ieri.
- Guardiamo tutti gli stessi programmi televisivi. Alla radio ascoltiamo tutti le stesse cose, parliamo tutti delle stesse cose. Non c’è rimasta più nessuna sorpresa. Tutto uguale sempre di più. Solo ripetizioni. Siamo cresciuti tutti con gli stessi show televisivi. È come se avessimo tutti lo stesso impianto di memoria artificiale. Abbiamo tutti gli stessi traguardi. Tutti le stesse paure. Il futuro non è radioso. Molto presto, avremo tutti gli stessi pensieri allo stesso momento. Andremo perfettamente all’unisono. Sincronizzati. Connessi. Uguali. Gli stessi. Come formiche. Insetti. Pecore.
- È inutile per la pecora essere a favore del vegetarianismo mentre il lupo continua ad avere un’opinione diversa.
- Mi addolora che non si arriverà mai a un’insurrezione degli animali contro di noi, degli animali pazienti, delle vacche, delle pecore, di tutto il bestiame che è nelle nostre mani e non ci può sfuggire.
- Ogni gregge ha la sua pecora nera.
- Prima di osare contro i lupi le pecore si volgono verso le lepri.
- Chi considera gli uomini come un gregge e fugge da loro il più velocemente possibile, ne sarà certamente raggiunto e preso a cornate.
- Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che gli interessi del bestiame e i suoi sono gli stessi.
- I montoni più aggressivi e che mostravano una maggiore resistenza al controllo umano venivano macellati per primi. La stessa sorte era riservata alle femmine più magre e curiose (i pastori non vedono di buon occhio le pecore che tendono a uscire dal gregge). Una generazione dopo l’altra, le pecore divennero più grasse, più remissive e meno intraprendenti.
- Se un pastore falla deve essere isolato dagli altri pastori, ma guai se le pecore cominciassero a diffidare dei pastori.
- Mi addolora che non si arriverà mai a un’insurrezione degli animali contro di noi, degli animali pazienti, delle vacche, delle pecore, di tutto il bestiame che è nelle nostre mani e non ci può sfuggire.
- È stato dimostrato che le pecore possiedono una memoria straordinaria. Non solo imparano velocemente a riconoscere i volti (sia di pecore che di umani), ma sono anche in grado di ricordarseli dopo non averli rivisti per più di due anni. La persona che ha ottenuto questi risultati, il dottor Keith Kendrick del Babraham Institute in Gran Bretagna, sostiene che «la loro sofisticata capacità di riconoscimento dei volti implica che le interazioni sociali con i compagni di gregge e con alcuni umani siano molto importanti per le pecore».
- Se la lana si restringe quando si lava, perché le pecore non diventano più piccole quando piove?
- Una volta nel gregge, è inutile che abbai: scodinzola.
- Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena.
- Chi vuole dominare sugli uomini cerca di svilirli, di sottrarre loro forza di resistenza e diritti, finché siano dinanzi a lui impotenti come animali. Egli li trasforma in animali, e anche se non lo dice apertamente, dentro di sé è sempre ben cosciente di quanto poco gli importino; parlandone con i suoi confidenti, egli li definisce pecore o gregge.
- Un esercito di pecore condotte da un leone sconfiggerà un esercito di leoni condotto da una pecora.
- E’ follia per le pecore parlare di pace con un lupo.
- Si può passar sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora.
- Il pastore tiene lontano il lupo dalla gola della pecora, per questo la pecora ringrazia il pastore per essere il suo liberatore, mentre il lupo lo denuncia per il medesimo fatto ma come distruttore della libertà. Chiaramente la pecora e il lupo non sono d’accordo sulla definizione della parola libertà.
- Una pecora marcia ne guasta un branco.
- Il piacere di essere gregge è più antico del piacere di essere io: e finché la buona coscienza si chiama gregge, solo la cattiva coscienza dice: io.
- La folla è un gregge che non può fare a meno di un padrone.
- Bisogna fare attenzione a non seguire, come pecore, il gregge di chi ci precede, perché non si va dove si deve andare, si va dove vanno tutti.
- Se non ci fossero tante pecore, non ci sarebbero tanti lupi.
- Creare l’uomo fu un’idea bizzarra e originale, ma aggiungere la pecora fu una tautologia.