Frasi, Battute e Aforismi di Totò

totòEcco un elenco di Frasi, Battute e Aforismi di Totò, il Principe De Curtis o se preferite il Principe della risata. Sono una serie di battute, parte del suo ricco repertorio, freddure, paradossi, giochi di parole o come avrebbe detto Totò stesso con una frase a lui molto cara: quisquiglie e pinzellacchere. Il principe De Curtis ha fatto ridere davvero diverse generazioni di italiani e non solo, grazie alla sua mimica inimitabile, ma anche grazie alla sua lingua tagliente, le sue immancabili battute che hanno finito per diventare dei veri e propri modi di dire. Leggere frasi e aforismi di Totò è divertente, esilarante, sembra davvero di tuffarsi in un’epoca, la sua, di rivedere e rivivere quelle pellicole, viste e riviste più volte. Di risate e di sorrisi ce ne saranno in assoluta abbondanza. Leggetele con i vostri amici, ridere in compagnia è più bello.
Scegliete la frase che vi piace di più tra le…

Frasi, Battute e Aforismi di Totò

  • C’è chi può e chi non può: io può.
  • Ai postumi l’ardua sentenza!
  • È la somma che fa il totale.
  • Questa è la civiltà; hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.
  • Cavaliere, nessuno vuole farla fesso.., non c’è bisogno.
  • Gli avvocati difendono i ladri. Sa com’è… tra colleghi.
  • Nel dolore un orbo è avvantaggiato, piange con un occhio solo.
  • A Cortina non c’è più la spiaggia? Gesù! E quando l’hanno levata?
  • Il nostro paese è un paese di navigatori, di santi, di poeti e di sottosegretari.
  • Do ut des, ossia tu dai tre voti a me che io do un appalto a te.
  • Erano persone che non sapevano fare niente, tranne che mangiare. Mangiavano da professionisti.
  • L’educazione tante volte è vigliaccheria.
  • Parola d’onore d’ onorevole?
  • La diapositiva: è una malattia?
  • In che mondo viviamo! Non c’è pace, non c’è Dio, non c’è igiene!
  • Avete un segretos? Nos compriendos? Manco io.
  • A Napoli il lavoro ferve, a Napoli si ferve.
  • Vuole vedere il mio curriculum? Ma… qui davanti a tutti? Non posso: ci sono delle signore!
  • Per una volta hai detto il veritiero.
  • Con ventidue mogli mi dovrò fare un letto a ventitrè piazze.
  • La figlia del Faraone: la faraoncella.
  • Paese che vai, uniforme che trovi.
  • Tutti i giorni lavoro, onestamente, per frodare la legge.
  • Tu sei un Giuda che si chiama Colabona, dovresti chiamarti Colagiuda!
  • Sono finito sul banco degli amputati.
  • In galera l’aria, quando riesce a passare, è ottima.
  • Caro Finocchio; oh scusi, lei si chiama Nocella? Beh in fondo è la stessa cosa.
  • Il coraggio ce l’ho. E la paura che mi frega.
  • Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
  • È incredibile come un bipede di genere femminile possa ridurre un uomo.
  • Devo andare a un funerale di un morto.
  • Chi dice che i soldi non fanno la felicità, oltre ad essere antipatico, è pure fesso.
  • Lei è un cretino, s’informi.
  • Prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance.
  • Tutti i giorni lavoro, onestamente, per frodare la legge.
  • E questa sarebbe la svolta a sinistra? Ma mi faccia il piacere! Svolti a destra e prenda il treno.
  • Tutto è perduto, anche l’onore.
  • Morto il barbiere, la barba s’allunga.
  • Se ognuno pensasse agli incassi suoi!
  • Ognuno fa la gamba secondo il suo passo.
  • Sono un minorenne anziano.
  • Il lavoro: una vita sotto la dipendenza di un uomo qualunque.
  • Il ricatto, qualche volta, serve.
  • Camilloni, Camilloni, con la “c” come Napoli?
  • Un nome che faccia colpo sulle donne? Cannone!
  • Non posso lavare l’offesa con il sangue perché sono anemico. Pazienza.
  • Anche la groviera ha i buchi e non si lamenta.
  • I giocatori di calcio: i pallonari.
  • Giulietta e Romeo non potevano sposarsi per colpa delle loro famiglie: i Cappelletti e gli Agnolotti.
  • Giulietta e Romera: un capolavoro di Scic e Spirre.
  • Sai quanto gliene frega alla politica del popolo!
  • L’uovo alla cocca no! La cucina francese non mi sconfinfera!
  • Mi piace la moseca, quella con la “o” maiuscola.
  • Non ha dei morti lei? Abbia fede ragazzo, abbia fede!
  • Non ha la febbre? Stia tranquillo, le verrà.
  • Lo iettatore è chi ride delle disgrazie altrui.
  • S.A.S. : salutami a soreta.
  • S.P.A. : salutami pure a-mammeta.
  • Nel deserto c’è il sole, un sole che spacca le sabbie.
  • Da un occhio ci vedo male: sono preside.
  • Rita bene chi rita l’ultimo.
  • Ottone si scrive con due “t”, come Torino e Domodossola.
  • Otto è il diminutivo di Ottaviano. Potrei chiamarti Ottavino, ma non mi sembra il caso.
  • I nomi io li scrivo in ordine alfabetico.
  • Una parola di otto lettere: cane, no, due cani.
  • C’è sempre un verme nella pera e un doganiere alla frontiera.
  • Non ho mai commesso peccati, né di carne né di pesce.
  • Volere è potere, volare è potare.
  • Ho conosciuto musulmani, ottomani, millepiedi, bacherozzi.
  • Ringrazia Dio che porto la corazza, se fossi scorazzato farei un macello!
  • Come vi permettete di colpire le nobili terga di un triumviro? Quando uno viene fatto triumviro, lo è da tutte le parti!
  • Lei è un trimviro? Mi mostri i suoi documenti, la sua carta di dirindindà!
  • Il cha cha cha è un proverbio cinese.
  • In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene.
  • Desto o son Sogno?
  • – Lei vuole denunciare una nascita? Mi dica, il padre è lei o un altro?
    – Altro un corno!
    – Appunto, è questo che volevo dire!
  • Il perfetto delinquente deve essere immorale, amorale, asessuale e incorruttibile.
  • Il pazzo va assecondato, io sono propenso all’assecondamento: mi alleno con mia moglie.
  • Chi lascia la moglie morta per quella viva, sa quello che lascia ma non sa quello che triva.
  • Sono irruento e se una donna mi piace, la irruentisco.
  • Lasciatemi in pace, che ho un capello per diavolo!!
  • Era talmente vecchio che aveva fatto la prima comunione con Garibaldi.
  • A proposito, tuo zio è sempre morto?
  • Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo.
  • Si dice che l’appetito vien mangiando, ma in realtà viene a star digiuni.
  • Siccome sono democratico, comando io.
  • I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.
  • L’acne giovanile si cura con la vecchiaia.
  • Lei puzza con la “p” maiuscola.
  • Questi modi sono interurbani.
  • La sua vita si svolge tra casa e chiesa… E va be’, ma nel tragitto che cosa succede?
  • Ti voglio ammazzare perché così ti insegno a vivere.
  • Chi non si arrangia è perduto.
  • Ragazzi miei, non me ne vanno bene due.
  • La notizia per ora è stata sottoufficiale; poi diventerà ufficiale.
  • Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera.
  • La donna è immobile.
  • Non so leggere, ma intuisco.
  • Io quando fingo fingo sul serio.
  • Quando mi vengono i cinque minuti puzzo… puzzo di carattere.
  • Ricco si nasce non si diventa.
  • Modestamente, la circolazione ce l’ho nel sangue.
  • Io vorrei sapere perché tante persone, con tutti i mestieri che ci stanno, si mettono a fare i ladri.
  • Lei non è fisso? Eppure dalla faccia si direbbe di sì.
  • Per avere una grazia da San Gennaro bisogna parlargli da uomo a uomo.
  • Noblesse òblige: la nobiltà è obbligatoria.
  • Non posso morire! C’ho un appuntamento.
  • Le macchine.., le macchine… sarà, ma non ragionano.
  • I ministri passano, gli uomini restano.
  • Ho paura, quello è un deputato.
  • E un affare? No, è un furto, garantisco io.
  • La donna è mobile e io mi sento un mobiliere.
  • E un caso di forza maggiore o di forza minore?
  • Mai che a un rinfresco dessero un piatto di spaghetti caldi!
  • Gli italiani prima hanno perso la guerra, poi hanno perso la pace.
  • A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.
  • Come è gentile per essere una parente: sembra un’estranea!
  • Hai un’idea? Tu? È mai possibile?
  • Paese che vai, americani che trovi.
  • Non sono brutto mi arrangio.
  • Elena di Troia… Troia…Troia: questo nome non mi è nuovo.
  • A volte, anche un cretino ha un’idea.