Frasi e aforismi sui cavalli
Ecco a voi un post contenente frasi e aforismi sui cavalli.
Non è vero che il migliore amico dell’uomo è il cane, spesso si può trovare conforto anche in altre tipologie di animali, come ad esempio i cavalli.
I cavalli non sono solamente una criniera, una coda e quattro zoccoli, ma sono amici dell’uomo da millenni, nonostante il carattere selvatico. Relazionarsi con un cavallo vuol dire mettersi davanti ad uno specchio e riuscire a capire meglio se stessi.
L’articolo di oggi riguarderà proprio loro: i cavalli. Abbiamo messo insieme per voi una serie di frasi e aforismi che vi aiuteranno a capire meglio come sono fatti questi maestosi animali e qual è il loro temperamento. Un animale, il cavallo, che ha acoompagnato l’uomo nei suoi viaggi, nel corso delle battaglie, nel lavoro nei campi da tempo immemore. Detto ciò, non ci resta che lasciarvi alla nostra raccolta di
Frasi e aforismi sui cavalli
- Chiedimi di mostrarti poesia in movimento e ti mostrerò un cavallo.
- Non un’ora di vita è sprecata quando è trascorsa in sella.
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Perché i cavalli quando muoiono si allontanano? Perché sono più coraggiosi delle persone. Le persone hanno bisogno di qualcuno che gli stia accanto, che li consoli. I cavalli sanno affrontare la morte da soli.
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La scomparsa degli animali è un fatto di una gravità senza precedenti. Il loro carnefice ha invaso il paesaggio; non c’è posto che per lui. L’orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare un cavallo!
- I cavalli ci prestano le ali che ci mancano.
- Non è sufficiente che un uomo sappia cavalcare; egli deve saper cadere.
- Data la carenza di persone eccezionali, i monumenti del futuro avranno solo i cavalli!
- Gli uomini sono migliori quando cavalcano, più giusti e più comprensivi, più attenti, più disinvolti e più animosi, più consapevoli di tutte le contrade e di tutti i percorsi; a dire il vero, le buone abitudini e le buone maniere provengono da ciò, e anche la salute dell’uomo e della sua anima.
- Il cavallo, come ognuno sa, è la parte più importante del cavaliere.
- Dove può l’uomo nel mondo intero trovare nobiltà senza orgoglio, amicizia senza invidia, bellezza senza vanità? Qui, dove la grazia è intrecciata di muscoli, e la forza è costretta dalla gentilezza, Egli serve senza servilismo, combatte senza inimicizie. Non c’è niente la mondo di più potente, niente di meno violento, niente di più veloce, niente di più paziente.
- L’aria del Paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo.
- Non tutti i cavalli sono nati uguali. Alcuni sono nati per vincere.
- Il cavallo possedeva al massimo una qualità che faceva dimenticare tutti i suoi difetti; aveva il “sangue”, sangue “che si fa sentire”, come dicono gli inglesi. I muscoli fortemente rilevati al di sotto della rete delle vene, distesi sotto la pelle sottile, mobile e liscia come raso, sembravano duri come ossa. La testa asciutta, con gli occhi in rilievo, luminosi e vivi, si allargava verso le froge prominenti dalle membrane iniettate di sangue all’interno. In tutta la linea della cavalla, e in particolare nella testa, c’era qualcosa di volitivo e nello stesso tempo di dolce. Era una di quelle bestie che sembra non parlino solo perché la conformazione della loro bocca non lo permette.
- Non c’è un momento sprecato nella vita se viene speso in sella.
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Il cavallo è un animale povero, va in giro con gli zoccoli e senza calze; se gli salti addosso ti porta; se lo metti davanti a una carrozza esso la tira; se lo lasci in un posto sta lì, ed ecco che dorme in piedi.
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Ho la fortuna di vivere con i cavalli e quindi la possibilità di “studiarli” a fondo e di apprezzare i tratti caratteristici della loro specie: la generosità, l’intelligenza acuta, l’istintivo timore che non abbandona mai gli animali predati in natura e, d’altra parte, il temperamento che sfoggiano quando vogliono dimostrarti che sanno il fatto loro.
- Il cavallo galoppa con i polmoni, si conserva con il cuore e vince con il carattere.
- Cavalcare trasforma “vorrei” in “posso”.
- Dio non voglia che io debba andare in qualsiasi Cielo in cui non ci sono cavalli.
- È meglio lasciare che il cavallo segua la sua strada, e pretendere che sia la tua. Non c’è segreto più intimo di quello che c’è tra un cavaliere e il suo cavallo.
- I fondamenti della comunicazione tra uomo e cavallo si riferiscono a tre principali aspetti: la fiducia, il rispetto, la connessione. Tutte le risposte si trovano dentro a questi tre concetti. Quando i tre aspetti si congiungono si raggiunge la massima intesa uomo-cavallo.
- Cavallo. La più nobile conquista dell’uomo.
- Non si può voler bene a un’automobile come a un cavallo. Il cavallo ci fa provare delle emozioni che le macchine non riescono a darci.
- Il mio psicologo lo pago a fieno e mangime e mi ascolta per tutto il giorno.
- Bisogna amare i cavalli, essere vigoroso e ardito, e avere molta pazienza. Sono queste le principali qualità che fanno il vero Uomo di Cavalli.
- Dio, non permettere che io vada in un Paradiso dove non ci sono cavalli!
- I cavalli sono creature che adorano la terra. Mentre galoppano su zoccoli d’avorio, costretti dalla meraviglia della morte e della nascita, i cavalli continuano a correre, sono liberi.
- Il cavaliere non pretenderà di vincere la paura del suo cavallo, se non sia certo di aver vinto, anzitutto, la propria!
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Nei confronti del cavallo, l’uomo mostra spesso il peggio di sé, tradendo il suo patto plurimillenario con un vero amico. Da sempre accanto a lui, per offrirgli la collaborazione in battaglia, nei lavori agricoli, come mezzo di trasporto e come amico fedele, questo meraviglioso animale continua a essere sfruttato in mille modi: sulle piste degli ippodromi ufficiali, magari obbligato a rigide e innaturali discipline agonistiche; nelle corse clandestine; sui sampietrini romani (e non solo) a trascinare carrozzelle sotto la pioggia o con il caldo torrido; lanciato a folle velocità sui tracciati medievali dei palii. Nella maggior parte dei casi, con il macello come ultima stazione.
- Ah, cavalli, cavalli… che cavalli siete voi! I turbini dimorano forse tra le vostre criniere? Un acuto orecchio vibra forse in ogni vostro nervo? Udita appena dall’alto la nota canzone, tutti all’unisono hanno proteso i petti di bronzo, e senza quasi toccare con gli zoccoli terra, non si disegnano più che in linee allungate, trasvolanti a mezz’aria, e divora lo spazio la trojka, tutta infusa dell’afflato di Dio!
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Cosa sarebbe stato dell’umanità senza il cavallo? Il grande Cesare, Alessandro il Grande, i grandi di Spagna… Sarebbero stati veramente grandi senza il cavallo? Questa nazione sarebbe mai nata senza il generoso aiuto di questo nobile animale? E qual è il miglior modo per sdebitarsi se non quello di offrir loro un pascolo grasso e tranquillo dove potersi nutrire e procreare in pace.
- Non vi è nulla così buono per l’interiorità di un uomo come l’esteriorità di un cavallo.
- La loro terra d’origine era l’America. Un milione di anni prima della comparsa dell’uomo, i cavalli avevano pascolato sulle vaste pianure d’erba e avevano raggiunto gli altri continenti del pianeta attraversando ponti di roccia che in seguito sarebbero stati spazzati via dal ritiro dei ghiacci. Il loro impatto con l’uomo era stato quello della preda di fronte al cacciatore poiché, molto prima di utilizzarli per la caccia, l’uomo li uccideva per mangiarne la carne.
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Una mosca può pungere un cavallo maestoso e farlo trasalire, ma quella è soltanto un insetto, e questo, pur sempre un cavallo.
- Poi Allah prese una manciata del Vento del Sud e vi alitò sopra creando il cavallo e dicendo: “Il tuo nome sarà arabo e la virtù risiederà nel ciuffo della tua fronte e nella forza nel tuo dorso. Ti ho preferito a tutte le bestie da soma giacché sono stato tuo maestro e tuo amico. Ti ho dato il potere di volare senza le ali per sferrare l’attacco o battere in ritirata. Sul tuo dorso metterò gli uomini che mi onoreranno e glorificheranno e canteranno alleluia al mio nome.
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Subito all’inizio della Genesi è scritto che Dio creò l’uomo per affidargli il dominio sugli uccelli, i pesci e gli animali. Naturalmente la Genesi è stata redatta da un uomo, non da un cavallo.
- Il galoppo è la cura per ogni male.
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Una cavalla è più sensibile di una donna, specialmente se una cavalla di razza.
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La gioia più grande dello stare con i cavalli è che ci mette in contatto con i rari elementi di grazia, bellezza, spirito e fuoco.
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Il cavallo ama correre, ma all’aperto, nei boschi, nelle campagne, non al chiuso di un maneggio. Può divertirsi a fare qualche salto. Può anche sviluppare uno spiccato senso della competizione che lo porta a desiderare di arrivare prima degli altri. E può divertirsi a condividere questi momenti con un amico in sella. Ma tutto ciò non ha nulla a che vedere con quanto gli viene imposto nei palii, nelle corse e nelle varie specialità equestri. Allora la gioia viene meno e, con essa, la collaborazione spontanea. Al cavallo non interessano il business, le scommesse e la vittoria a tutti i costi che per l’uomo sono l’essenziale.
- Più di un cavallo fuggito e ricatturato, che portava su di sé non solo i marchi a fuoco ma anche i segni della sella, preferì combattere fino alla morte piuttosto che rassegnarsi di nuovo alla signoria degli uomini.
- Se io dipingo un cavallo selvaggio, magari non vedrete il cavallo ma senz’altro vedrete il selvaggio.
- Abbiamo praticamente dimenticato come sia strano che un animale così grande, possente e intelligente come un cavallo permetta a un altro ben più debole animale di montargli in groppa.
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Se io penso al cavallo io penso all’uomo, li vedo come un elemento unitario. I loro destini li vedo fusi, perché in effetti per migliaia di anni lo sono stati.
- Un cavallo può dare in prestito al suo cavaliere la velocità e la forza che gli mancano; ma il cavaliere saggio non dimentica che si tratta soltanto di un prestito.
- Sebbene solo di recente l’uomo si fosse riavvicinato al cavallo fingendo amicizia, l’alleanza tra le due specie sarebbe sempre stata fragile, perché il terrore che l’uomo aveva instillato nel cuore del cavallo aveva radici troppo profonde per essere cancellato.
- Nel montare un cavallo, noi prendiamo in prestito la libertà.
- Un cavallo vale più di ogni ricchezza.
- Molte persone hanno sospirato per i “bei vecchi tempi” e deplorato il “passaggio dal cavallo all’auto”, ma l’epoca attuale, in cui solo coloro che amano i cavalli li possiedono, è un momento di gran lunga migliore per i cavalli.
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Più l’uomo è stupido e meglio lo capisce il suo cavallo.
- Abbiamo praticamente dimenticato come sia strano che un animale così grande, possente e intelligente come un cavallo permetta a un altro ben più debole animale di montargli in groppa.
- In sella ad un cavallo l’uomo può riuscire a placare il suo slancio verso l’infinito. A sentirsi, anche solo per un istante, più vicino al cielo.
- C’è qualcosa nell’esteriorità di un cavallo che si attaglia all’interiorità di un uomo.
- Quel cavallo non era stato creato per calpestare la terra, aveva l’istinto per aria, e ogni volta che spiccava il volo cercava di lasciarmi lì.
- Il cavallo è un dono di Dio agli uomini.
- I cavalli – se Dio ha fatto qualcosa di più bello, l’ha tenuto per sé.
- I migliori maestri che abbia mai conosciuto sono stati gli stessi cavalli. Per le opinioni puoi rivolgerti a molta gente, ma se sono i fatti che ti interessano, ti conviene andare direttamente dal cavallo.
- La gioia essenziale di stare con i cavalli è il mettersi a contatto con i rari elementi di grazia, bellezza, spirito e fuoco.
- Il mio cavallo? Non lo cambierei con nessun’altra bestia a quattro zampe. Quando gli sono in sella, è come se volassi: sono un falco che galoppa per l’aria insieme a lui. La terra canta, quando lui la tocca. Il più banale corno del suo zoccolo è più armonioso della piva d’Ermes.
- Ho sentito un nitrito. Oh, se era melodioso quel nitrito, e così vivace e allegro! Il mio cuore balzò di gioia al suono.
- Vai dalle persone per le opinioni e dai cavalli per le risposte.
- Vendete la mucca, comprate la pecora ma non privatevi mai del cavallo.
- Con coda ondeggiante e criniera al vento, le froge selvagge mai contratte dal dolore, e bocche non insanguinate da morso o redine, e piedi che il ferro mai calzò, e i fianchi intatti da sprone o frusta un migliaio di cavalli, selvaggi, liberi, come onde che si inseguono nel mare, giunsero fitti tuonando.
- Un cavallo può prestare al suo cavaliere la velocità e la forza di cui manca; ma il cavaliere assennato tiene ben presente che si tratta soltanto di un prestito.
- Dovunque l’uomo abbia lasciato la sua impronta durante la lunga ascesa dalla barbarie alla civiltà, noi vi troviamo accanto l’impronta dello zoccolo del cavallo.
- Il paradiso terrestre si trova sulla groppa di un cavallo, sul seno di una donna e nel profumo di un fiore.
- Le persone a cavallo hanno un aspetto migliore di quello che sono. Le persone in auto sembrano peggiori di quello che sono.
- Se il tuo cavallo dice no, o tu hai fatto la domanda sbagliata o hai chiesto nel modo sbagliato.
- Il cavallo è il più orgoglioso degli animali, perché non è servile verso il proprio padrone; è più cortese, perché non è scontroso con gli estranei: non guarda in faccia nessuno.
- Fra la sella e la terra c’è la grazia di Dio.
- Lo spirito cavalleresco è ciò che impedisce a un cavallo di fare scommesse sulle persone.
- Un cane può essere il migliore amico dell’uomo, ma il cavallo ha scritto la storia.
- Le gambe del cavallo diventano del cavaliere; in cambio questi gli dona il proprio cervello.
- Lo spirito di cavalleria è la cosa che impedisce al cavallo di scommettere sulle persone.
- Un cavallo, forte, potente, bello, è la proiezione dei sogni che la gente fa di se stessa, e ci permette di fuggire dalla nostra esistenza quotidiana.
- Ci sono cavalieri che peggiorano i loro cavalli, e cavalli che migliorano i loro cavalieri.
- Riceviamo mai ciò che desideriamo? Raggiungiamo ciò a cui sembrano preparate apposta le nostre forze? Tutto va al contrario. A uno il destino ha dato degli stupendi cavalli ed egli li usa per andarsene indifferente in carrozza, senza accorgersi affatto della loro bellezza , mentre un altro il cui cuore arde di passione equina, va a piedi e si accontenta di far schioccare la lingua quando gli passa accanto un trottatore.
- I cavalli sono sempre cavalli. I cavalieri non sono sempre cavalieri.
- Quando il tuo cavallo sbaglia, chiedigli scusa.
- Due cuori ed un cervello fanno l’uomo a cavallo.
- Per me cavalli e libertà sono sinonimi.
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Che peccato che il cavallo usi la sua bella coda solo per scacciare le mosche e nasconder il deretano.
- Non esistono trucchi in equitazione. Ci sono semplicemente dei cavalieri che hanno più o meno tatto equestre e…gli altri.
- Il cavallo è femmina anche quando è maschio; il cavaliere sappia essere maschio anche quando è femmina.
- Un uomo a cavallo è spiritualmente, oltre che fisicamente, più grande di un uomo a piedi.
- Il suo colore è noce moscata e ha il calore del peperoncino… è aria pura e fuoco; e gli elementi senza vita della terra e dell’acqua non sono mai presenti in lui, ma solo la sua paziente immobilità mentre il suo cavaliere lo monta; egli è in realtà un cavallo, tutti gli altri ronzini li puoi chiamare bestie.
- Il carro riposa in inverno, la slitta in estate, il cavallo mai.
- Cavalcare, ovvero l’arte di tenere il cavallo tra voi e il terreno.
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Per saper domare una passione, bisogna tener sempre in mano la briglia dell’attenzione, e allora, sebbene il proverbio dica che « non c’è uomo saggio a cavallo», si sarà davvero il primo saggio a cavallo in questo mondo, seppure non l’ultimo.
- Il non avvicinarsi al cavallo con ira è un precetto e un’abitudine eccellente per chi gli sta dintorno.
- I cavalli davanti mordono, di dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
- Un saggio una volta ha scritto che ci sono tre cose che un uomo non dimentica mai: la ragazza della sua prima giovinezza, un bravo insegnante e un grande cavallo.
- Se il mondo fosse un posto davvero razionale, gli uomini cavalcherebbero all’amazzone.
- Ti senti giù? Sali in sella.
- Un cavallo è la proiezione dei sogni che le persone fanno su sé stesse − forti, potenti, belle − e possiede la capacità di farci evadere dalla nostra esistenza mondana.
- Il più bel monumento equestre sarebbe un cavallo che avesse sbalzato l’uomo di sella.
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Infelice è il cavallo, il cui padrone non ha occhi, perché non ingrasserà mai.
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Ovunque l’uomo abbia lasciato la sua impronta nella lunga ascesa dalla barbarie alla civiltà, vi troveremo accanto l’impronta dello zoccolo del cavallo.
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Le bestie non si ammirano fra loro. Un cavallo non ammira il suo compagno. Non che non vi sia fra loro emulazione nella corsa, ma è senza conseguenze, perché dentro la stalla il più pesante e goffo non per questo cede la propria avena all’altro, come invece gli uomini vogliono che si faccia tra loro. La loro virtù si soddisfa da sé.
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Prendi la maggior parte della gente, hanno il pallino delle macchine. Sudano freddo per un graffio alla carrozzeria, e non la finiscono piú di raccontarti quanti chilometri fanno con un litro, e se prendono un nuovo modello già pensano di cambiarlo con un altro ancora piú nuovo. A me non mi piacciono nemmeno le macchine vecchie, figurati. Voglio dire, non mi interessano nemmeno. Preferirei avere un maledetto cavallo. Almeno un cavallo è umano.
- Il mio cavallo? Non lo cambierei con nessun’altra bestia a quattro zampe. “Za’, hop!”, e ti rimbalza sul terreno come se fosse imbottito di crine. Pare davvero lecheval volant, il Pégaso dalle narici di fuoco. Quando gli sono in sella, è come se volassi: sono un falco che galoppa per l’aria insieme a lui. La terra canta, quando lui la tocca. Il più banale corno del suo zoccolo è più armonioso della piva d’Ermes. Ha il mantello color noce moscata. E il calor dello zenzero. Una bestia che andrebbe a perfezione a un Persèo, tutto aria e fuoco; gli elementi più torpidi, terra e acqua, traspaion solo in lui nella paziente sua docilità quando gli monta in sella il cavaliere. Lui solo è quel che può dirsi un cavallo; gli altri sono tutti miseri ronzini, da dirsi tutt’al più degli animali.