Detti e proverbi romani

detti e proverbi romaniIn questo articolo troverete detti e proverbi romani.

Il romano, oltre a rappresentare un dialetto simpaticissimo, ricopre una delle prime posizioni in fatto di espressioni schiette e colorite comunemente utilizzate dalle persone del posto.

Se siete giunti fin qui è perché non avete potuto fare a meno di conoscere quelli che sono i detti e i proverbi romani: abbiamo inserito nel presente articolo i più famosi e quelli più usati dalle persone e non vediamo l’ora di presentarveli.

Naturalmente non dovrete preoccuparvi del fatto che non siete dei profondi conoscitori di questo dialetto perché abbiamo inserito anche la traduzione di ogni singola frase.

Vi lasciamo alla nostra rassegna di

Detti e proverbi romani

  • Quello che nun strozza, ‘ngrassa = Quello che non ti strozza, ti fa ingrassare.
  • Male nun fa’, paura nun ave’ = Male non fare, paura non avere.
  • Acqua passata nun macina più = Acqua passata non torna più indietro.
  • Basta esse donna pe’ avé er segreto de falli beve e cojonalli tutti = Le donne hanno l’abilità, ma soprattutto le caratteristiche, per abbindolare tutti.
  • U piru maturu casca senza tortùru = La pera matura cade da sola.
  • U porcu satollo rebbotica u troccu = Il maiale sazio mette la mangiatoia sottosopra.
  • Tutti galantommini ma la robba m’amanca = Tutti onesti, ma qui la roba manca.
  • Va in giro co ‘na scarpa e na ciavatta = Va camminando calzando una scarpa ed una ciabatta.
  • Madre bbrutta fa li fiji bbelli = Da una mamma brutta nascono i figli belli.
  • Matrimoni e vvescovati so’ ddar cielo destinati = Matrimoni e incarichi di Chiesa sono destinati dall’Alto.
  • La bocca nun’è che ‘m bucetto, ma c’entra la casa co tutto er tetto = La bocca non è altro che un piccolo buco, ma ci entra la casa e tutto il resto.
  • La jaglina fa gli uovo, e glio jaglio se lamenta = La gallina fa l’uovo e il gallo prova dolore.
  • Mbè? Mbè fanno le pecore, e il lupo se le magna = Beh? beh, fanno le pecore e il lupo se le mangia.
  • L’asino indove c’è ccascato una vorta nun ce casca più = Dove l’asino è inciampato una volta non cade più.
  • Le bbelle pe’ diletto, le brutte pe’ dispetto = Le donne belle per il divertimento, le brutte per il matrimonio.
  • Me dici ‘a rotonda… e dimme er Panteon che nun te capisco = Mi chiedi la rotonda; ma chiamalo Pantheon, altrimenti non comprendo.
  • Le donne cianno er core peloso = Le donne hanno i peli sul cuore.
  • Lassa sta la serva, se poi arivà a la padrona = Lascia perdere le piccole cose se puoi avere le grandi.
  • Mejo avé i carzoni rotti ‘n culo, che er culo rotto dentro li carzoni = Meglio avere i pantaloni rotti dietro al deretano che il sedere rotto dentro i pantaloni.
  • Le donne cianno er pianto ‘n saccoccia = Le donne hanno le lacrime facili.
  • In gioventù er casino, in vecchiaia Cristo e vino = Da giovani scapestrati, da vecchi rinsaviti.
  • Gnisuno semo nati imparati = Nessuno nasce già imparato.
  • Mejo che la pansa mia crepi che la bbontà de Ddio se sprechi = Meglio che la pancia scoppi piuttosto che la bontà di Dio venga sprecata.
  • Er tempo arisana le piaghe = Il tempo guarisce le ferite.
  • Er pane de casa stufa = Le cose usuali stancano.
  • Mejo dolor de bborsa che dolor de core = Meglio soffrire la povertà che per amore.
  • Da un male ne viè un bene = A volte da un male arriva un bene.
  • Cicco me tocca e toccame Cicco ca mamma nun vede = Tu mi tocchi e io tocco te, tanto, mamma non c’è.
  • Mejo esse’ amato che ttemuto = Meglio essere amati che temuti.
  • Chi va pe’ ‘sti mari, riccoje ‘sti pesci = Frequentando certi posti si conosce quella gente.
  • Chi du bocche bacia una ne schifa = Chi bacia due bocche, di una prova disgusto.
  • Mejo esse odiati che compatiti = Meglio essere odiati che commiserati.
  • Chi sparte c’ha la mejo parte = Chi divide le parti si riserva la migliore per lui.
  • Chi ggioca a llotto in ruvina va de botto = Il giocatore va di sicuro in rovina.
  • Mejo faccia tosta, che panza moscia = Meglio fare la faccia tosta che avere la pancia vuota.
  • Chi nun sa ffinge nun sa regnà = Chi non sa fingere non può regnare.
  • Chi de speranza vive, disperato more = Chi di speranza vive, disperato muore.
  • Mejo na gallina oggi che n’ovo domani = Meglio la gallina oggi che l’uovo domani.
  • Chi disse donna disse danno. Je dimo noi a lloro e lloro a nnoi = Dire donna è come dire danno. Così diciamo noi a loro e loro a noi.
  • Chi è bella se vede, chi è bona se sa = La bella si vede, la buona si conosce.
  • Mejo povero onorato che ricco sputtanato = Meglio essere povero e stimato che ricco e screditato.
  • Chi disse omo disse malanno = Dire uomo è come dire malanno.
  • Chi tte loda in faccia te dice male dedietro a le spalle = Chi ti loda davanti, parla male di te alle spalle.
  • Mejo puzzà de vino che d’acqua santa = Meglio puzzare di vino che odorare di acqua santa.
  • Ccarta bbuttata è ccarta ggiocata = La carta fatta vedere è da considerare come giocata.
  • Chi alleva un fijo l’alleva matto, chi alleva un porco l’alleva grasso = Chi alleva un figlio lo cresce matto, chi alleva un maiale lo cresce grasso.
  • Can che abbaia nun morde = Cane che abbaia non morde.
  • Mejo svejasse cor culo gelato che co’ ‘n gelato ar culo = Meglio svegliarsi col fondoschiena gelato che con un gelato nel sedere.
  • Ce stanno du tipi de donna: le zoccole e le pure. Le zoccole, so zoccole; le pure, pure = Ci sono due tipi di donne: le meretrici e le pure. Le meretrici sono donnacce; le pure, anche.
  • Chi ddà e ppoi richiede, San Martino je taja er piede = A chi regala e poi rivuole indietro, San Martino gli taglia il piede.
  • Moje che se ggira ar fischio, p’er marito è solo rischio = Moglie che si gira al fischio, per il marito è solo un rischio.
  • Botta sparata e lepre scappata nun s’arichiappeno più = Quando il colpo è stato sparato e la lepre è fuggita, si perde sia il colpo che la lepre.
  • Amore, tosse e rogna nun s’annisconneno = Amore, tosse e rogna non possono essere celate.
  • Moreno ppiù agnelli che ppecore = Muoiono più giovani che anziani.
  • All’arbero der fico nun ce pò nasce a persica = Sulla pianta del fico non può nascere una pesca.
  • Anni e bbicchieri de vino nun se conteno mai! = Età e quantità di vino che si beve sono segreti che non vanno svelati.
  • Morto ‘n papa se ne un antro = Morto un papa se ne elegge un altro.
  • A Roma pe’ fa fortuna ce vonno tre ”D”: donne, denari e diavolo = Donne, diavolo e denari sono tre motivi di fortuna a Roma.
  • A parlà chiaro se va! = Col parlare chiaro le cose vanno avanti.