Detti e proverbi popolari

proverbi-e-detti-popolariEcco una lista di detti e proverbi popolari.

I detti e i proverbi popolari antichi non sbagliano mai. Costituiscono degli antichi insegnamenti fatti di poche parole, ma di grande significato che hanno la capacità di essere universali, adattabili, cioè, ad ogni situazione ed epoca.

Abbiamo preparato per voi una lista di detti e proverbi popolari, provenienti da diverse regioni d’Italia, naturalmente accanto a ciascuno di essi troverete la rispettiva traduzione. Proverbi di ogni origine e provenienza italiana vi sorprenderanno e vi faranno capire come determinati concetti, anche se espressi in un altro dialetto, siano gli stessi in tutto lo stivale. Bandiamo alle ciance e vi presentiamo la nostra raccolta di

Detti e proverbi popolari

  • Quande la fémmina camina e tréttica l’anca, se puttana nin è poco ci manga. (Detto abbruzzese: quando la femmina cammina e dondola l’anca, se puttana non è poco ci manca);
  • Cun d’ stras e d’ tacùn s’anleva un bel matùn. (Detto piemontese: con dei cenci e con qualche rattoppo, si tira su un bel ragazzo);
  • Chi n’n dà retta a mamma i tata, brutta fin’ fa. (Detto laziale: chi non dà retta a mamma e papà, fa una brutta fine);
  • Abitu ‘un fa monacu e chirica ‘un fa prievite. (Detto calabrese: l’abito non fa il monaco e la chierica non fa il prete);
  • Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita;
  • A la fin de Agost, giò ‘l sô l’è fosch. (Detto brianzolo: alla fine di Agosto, tramontato il sole è già fosco);
  • Ciò che il bruco chiama “fine del mondo”, per il resto del mondo è una bellissima farfalla;
  • Per arrivare all’alba, non c’è altra via che la notte;
  • Ël can ëd doi padron a meuir ëd fam. (Detto piemontese: il cane di due padroni muore di fame);
  • Addò fai la stat’ fai l’ mmern. (Detto laziale: dove ti passi l’estate, ti passi anche l’inverno);
  • Per scampà on pezz ghe voeur bon zòccor, bon bròccol, bon capell e pòcch cervell. (Detto brianzolo: per campare tanto occorre avere buone scarpe, buon cibo, buoni abiti e poco cervello);
  • Acqua passata ‘un macina mulinu. (Detto calabrese: l’acqua passata non macina mulino);
  • Senza lilleri ‘un si làllera. (Detto fiorentino: Senza soldi non si fa niente);
  • A fin do ratto a l’è d’èse mangiòu da-o gatto. (Detto ligure: la fine del topo è quella di essere mangiato dal gatto);
  • ‘O buone è chi face ‘o fesso ‘pe nu’ je a uerra. (Detto campano: chi è buono fa il fesso per non andare in guerra);
  •  A femmena bona, si tentata, resta onesta, nun è stata bona tentata. (Detto napoletano: se una brava donna resta tale anche se tentata, non è stata tentata bene);
  • Ol vì bù l’è ‘l bastù di ècc. (Detto lombardo: il vino buono è il bastone dei vecchi);
  • Zita ficca, i mamm’ta ‘ncassa. (Detto romano: tua zia si prostituisce e tua madre le mantiene i conti);
  • Acqua, fuacu e pane ‘un se neganu mancu a ri cani. (Detto calabrese: acqua, fuoco e pane non si negano neanche ai cani);
  • Chi toeu miee a bonora coi sò fioeu lavora. (Detto brianzolo: chi prolifica da giovane potrà avere un aiuto dai propri figli);
  • Agiallu va duve truva granu. (Detto calabrese: l’uccello va dove trova il grano);
  • A’ vuelin siet umign a fa une ciase, ‘e baste una femine a sdrumale. (Detto friuliano: ci vogliono sette uomini per fare una casa, ma basta una sola donna per distruggerla);
  • A salûte sensa dinœ a l’è unn-a mêza malattia. (Detto ligure: la salute senza denaro è una mezza malattia);
  • Chi sputa in cielo, n’faccia le torna. (Detto campano: chi sputa in cielo gli torna in faccia);
  • A laua’ la ciocca agli asini s’ ietta temp’ i sapon’. (Detto romano: a lavare la testa all’asino si perde tempo e sapone);
  • A bellessa a no fâ boggî a pûgnatta. (Detto ligure: la bellezza non fa bollire la pentola);
  • Meglio avè paura che buscanne. (Detto fiorentino: meglio aver paura che prenderle);
  • Non esistono venditori se non ci sono compratori;
  • Puttòst che ròbba vanza, crepa panza! (Detto brianzolo: piuttosto che la roba avanzi, che crepi la pancia);
  • Ai munn’ i pr’putenti so tre: i papa, i re, i chi n’n tè nient. (Detto laziale: al mondo i tre prepotenti sono tre: il papa, il re e chi non ha niente);
  • Amicu de ‘u bon tiempu, se muta cu ru vientu. (Detto calabrese: amico del tempo felice cambia secondo il vento);
  • La tròppa confidenza la fa perd la riverenza. (Detto brianzolo: la troppa confidenza fa perdere la riverenza);
  • Meglio una cosa fatta che cento da fare. (Detto fiorentino: meglio agire che perdere tempo tra dubbi);
  • ‘A femmena senza pietto è ‘nu stipo senza piatte. (Detto napoletano: la donna senza seno è come una credenza senza piatti);
  • L’oeugg el voeur la soa part. (Detto brianzolo: l’occhio vuole la sua parte);
  • Chi ‘unn ha testa abbia gambe. (Detto fiorentino: chi non si ricorda di prendere qualcosa deve avere gambe buone per tornare indietro a prenderla);
  • La vita è comme ‘na cipolla: più la sfoglj più te fa piagne! (Detto marchigiano: la vita è come la cipolla, più la sfogli e più ti fa piangere);
  • Quando l’ taca a ‘gnì ol pil grisì, lassa la fónna e taches al vi. (Detto lombardo: quando il pelo comincia a diventare grigio, lascia la donna e bevi il vino);
  • A meglia parola è chilla ca ‘un se dice. (Detto calabrese: la miglior parola è quella che non si dice);
  • Sossedà nol ul ingiàn: o siùm o fan. (Detto friulano: sbadigliare non vuole inganno, o sonno o fame);
  • Agiutta i têu e i âtri se ti pêu. (Detto ligure: aiuta i tuoi e gli altri, se puoi);
  • Ogni scarrafone è bell’ a mamma soije. (Detto napoletano: ogni scarafaggio è bello per sua madre);
  • Ci disse figghie disse uà. (Detto pugliese: chi disse figli, disse guai).