Detti e proverbi fiorentini
Ecco una lista di detti e proverbi fiorentini.
Siete in partenza per Firenze? State progettando un viaggio o una fuga di pochi giorni verso una delle mete più belle d’Italia? Allora siete sulla pagina giusta! Di seguito troverete dei detti e proverbi fiorentini, dei modi di dire tipici del posto che si sono susseguiti negli anni e nei secoli, delle massime basate su aspetti della vita quotidiana che si rivelano, poi, indirettamente degli insegnamenti di vita. I seguenti proverbi sono simpatici da pronunciare, accanto a ciascuno troverete la traduzione o interpretazione così da evitare fraintendimenti. Inoltratevi nella cultura fiorentina e scoprite varie perle di saggezza che probabilmente non avevate mai sentito nominare prima. Non ci resta che presentarvi, dunque, i nostri
Detti e proverbi fiorentini
- Chi ‘unn ha testa abbia gambe = chi non si ricorda di prendere qualcosa deve avere gambe buone per tornare indietro a prenderla;
- A tavola un s’invecchia = stare in buona compagnia aiuta a rimanere giovani;
- Firenze la città dell’arte, va in culo a chi arriva e a chi parte = si dice a chi minaccia insistentemente di andarsene;
- Non m’è rimasto nemmen gl’occhi pe’ piangere = non mi è rimasto più niente/ sono caduto in disgrazia;
- Avé’ più corna di un cesto di lumache = essere cornuto;
- Si fa come quello che si tagliò i’ cinci pe’ fa’ dispetto alla moglie = vendicarsi in modo da danneggiare paradossalmente più se stessi della vittima;
- Culo basso ci fo un passo;
- Culo alto ci fo un salto;
- Chi ha quattrini da buttar via, tenga l’opre e non ci stia = chi ha soldi da buttare, chiami lavoranti da fuori e non stia ai campi;
- Al buio, tutti i gatti sono bigi (grigi) = difficoltà di scegliere o giudicare quando mancano i mezzi;
- Quando Monte Morello c’ha il cappello, fiorentino piglia l’ombrello = di solito le nuvole sui monti a nord di Firenze preannunciano pioggia in città e nella piana;
- Signa maligna, né levaci nuora né metterci figlia; se proprio lo devi fare, metticela ma non ce la levare = antico detto che suggeriva di non imparentarsi con donne di questa cittadina della periferia;
- La donna l’è come la sarciccia: budello di fori e maiala di dentro = la donna è come una salsiccia: budella fuori e maiala dentro;
- Tutt’i gusti so’ gusti, disse quello che succhiava ‘n chiodo arrugginito = tutti i gusti sono gusti disse quello che succhiava un chiodo arrugginito;
- Fare come il Lica, che lo prendeva nel culo per pagarsi la fica = si narra di tale Lica, garzone in San Frediano, che pare cedesse alle avances omosessuali del proprio padrone in cambio di denaro e che poi spendesse questa cifra nelle case di tolleranza;
- Chi t’accarezza più di quel che sòle, o t’ha ingannato o ‘ngannà te vole = i troppi complimenti nascondo spesso l’inganno;
- Avé’ più culo che anima = avere fortuna;
- Chi ha paura ‘un va alla guerra = chi ha paura, non rischia;
- Minestra riscardata ‘n fu mai bona = la minestra riscaldata non è mai buona;
- Gli fa come i’ cinci a una vecchia = si dice di una cosa di nessuna efficacia;
- Anche un orologio rotto du’ volte al giorno segna l’ora giusta = non giudicare un’affermazione dalla persona che la esprime;
- A ufo non canta il cieco = non si fa nulla per nulla in cambio;
- La pecora segnata per il lupo, non c’è can che la mangia = la pecora destinata al lupo, non c’è cane che la mangia;
- Mangiare il fumo alle schiacciate = si dice di una persona furba e scaltra;
- Porco pulito ‘un fu ma’ grasso = un modo di dire che non bisogna essere schizzinosi con il cibo;
- L’ha visto più soffitti lei d’un imbianchino = detto di donna che ha giaciuto in innumerevoli letti;
- Senza lilleri un si lallera = senza i soldi non si fa niente;
- Icché ci vah ci hole = quello che ci va, ci vuole;
- Chi ha tutto il suo in un loco, l’ha nel foco = chi tiene tutti i suoi averi nello stesso posto, li mette in pericolo;
- L’è come levassi la sete co ì prosciutto = si dice quando si sta per intraprendere una strada che sembra veloce ma che in realtà è lunghissima;
- Meglio avé’ paura che buscanne = meglio aver paura che prenderle;
- Meglio una cosa fatta che cento da fare = meglio agire che perdere tempo tra mille dubbi e progetti ambiziosi.