Barzellette siciliane
Ecco una lista completa di barzellette siciliane.
Vi proponiamo questa ricca lista di divertentissime barzellette siciliane. I siciliani sono simpaticissimi, un popolo che si contraddistingue per la forte personalità e di conseguenza gli aneddoti a loro legati non possono essere da meno. Il dialetto, poi, si sa: rafforza il concetto, così come vedrete di seguito. Ridere sarà inevitabile e quasi tutti riusciranno a capire le barzellette da noi proposte, sebbene il dialetto in alcuni casi sia totalmente diverso dall’italiano, ma è proprio merito di questo se le barzellette vi faranno ridere a crepapelle, da soli o anche in compagnia! Immancabili “Salvatore” e “Cammela” come protagonisti, i siciliani per antonomasia. Avvicinatevi all’humor della bella isola italiana e scopriamo insieme la nostra rassegna di
Barzellette siciliane
- In Sicilia un siciliano va dal panettiere e dice: “Vorrei una colomba” e il panettiere chiede: “Motta?” e il cliente risponde: “E che viva me la deve dare?!”.
- Un siciliano va dal medico: “Dottore, me la faccio sotto tutte le notti!” – “Incontinente?” e il paziente: “No, no, qui a Catania…”.
- Due siciliani si incontrano: “Cammelo, guarda cosa ho comprato”. Tira fuori dalla tasca una pillola: “Si chiama Viagra!” – “E a che serve?” – “Con questa a letto… due, tre volte!” e l’altro:”Minchia, ma allora e’ un calmante!”.
- Turiddu torna a casa e consegna la pagella al padre: italiano: 10; matematica: 10; storia: 10; filosofia: 10… il papà, senza nemmeno finire di guardare la pagella, spara un colpo di lupara al figlio. La mamma di Turiddu, sentendo lo sparo, si precipita dalla stanza accanto e, di fronte alla terribile scena, chiede spiegazioni al marito, il quale, in lacrime ma deciso, risponde: “Cammela, questo sapeva troppo!”.
- Due amici siciliani. Salvatore si rivolge a Carmelo: “Ciao Carmè, allòora? Comu è ‘st’Inghittterra? e Carmelo: “Ah, Salvatò, magnifica è… però ci su’ certi cose che non ho ccapito!”- “I quali sunnu Carmè?” – “Pi’ fàriti l’esempio le sttrade: lunghe, laggghe, quatttro cosssie di macccia… e le chiamano “strittt”! I pummman: alti, ddue piani… e li chiamano “bbass”! I fimmini: alte, biònde, occhi azzurri, e le chiamano uommene! Ma una cosa proprio non c’arrivo a ccapiri: agli stop, u catttello: “ONE WAY”. Ma dico io… che mincchia tinni futti a tia onne wado io?!?”.
- Un siciliano va dal dottore: “Dottore dottore, betta matreee mi sento un dolore ca, uno ca e un altro ca, è pericoloso?” – “Signor Salvatore si levi la camicia e comincio a visitarlo”. Ad un certo punto della visita il dottore si rivolge al paziente: “Signor Salvatore mi dica due volte 33” – “sessantasei dottore”.
- Al termine degli esami di terza media il figlio del siciliano torna a casa. Il padre gli domanda: “Allora, figghiu, promosso fosti?” – “No, patri…” – “E come fu?” e il ragazzo: “Mi domandarono chi fu che ammazzò Giulio Cesare, e io niente risposi! Poi mi domandarono chi fece il ratto delle Sabine, e io ancora niente risposi! Quando ancora mi domandarono chi ferì Garibaldi al piede, io muto come un pesce restai… e mi bocciarono, sti fitusi!” e il padre: “Non ti preoccupare, figghiu, bocciato fosti, ma picciotto d’onore sei!”.
- Un camionista siciliano viene fermato da agenti della Polizia Stradale per un controllo del carico trasportato. Un agente domanda: “Che cosa trasporta?” e l’autista risponde: “Calcolatrici”. L’agente invece trova pistole, bombe, coltelli e altre armi; quindi domanda: “Sarebbero queste le calcolatrici?” e il camionista: “Noi in Sicilia così facciamo i conti!”.
- Una signora telefona al Dottore e dice: “Dutturi Dutturi me figghiu si manciau 1 euru lei pensa ca mori?” e
il Dottore risponde: “Signuruzza in Italia s’ana’ muccatu i miliardi e ancuora su tutti vivi”. - Giulietta affacciata al balcone: “Oh Romeo Romeo, perché sei tu Romeo?” e lui: “Picchi buttana… A cu`ie’ ca aspittavutu? aah?”.
- Un turista arrivato da Chicago arriva a Palermo e passa davanti ad un fruttivendolo, passando nota le albicocche e gesticolando dice: “Chicago chicago…” e il fruttivendolo non capendo lo guarda un po’ male! il secondo giorno sempre questo turista passa davanti allo stesso fruttivendolo e vedendo le fragole dice: “Chicago chicago…” e il fruttivendolo con tono di tipico siciliano: “Ou ma chi hai? Chi schifiu rici?”. Al terzo giorno lo stesso turista passa nuovamente e vedendo i carciofi dice: “Chicago chicago…” e il fruttivendolo: “E’ no cà ti punci u culu!”.
- Un siciliano è emigrato in Germania per cercare lavoro, lasciando a Palermo la moglie. Dopo 5 anni di lavoro continuativo (senza mai tornare a casa) gli arriva un telegramma dalla moglie: “Sta per nascere nostro figlio STOP Torna Presto STOP”. Il marito si precipita a Palermo col primo aereo, si fionda sul primo taxi per andare in ospedale. Giunto in ospedale la trova col “pargolo” in braccio: un bellissimo bimbo nero. Sconvolto le chiede:”Come minchia è possibile?” e la moglie:”Eh, Tanuzzo, voglia di caffè me venne, me toccai, nivuru venne!”. Quindi in preda alla rabbia e pieno di dubbi il marito corre dalla mamma, le spiega la situazione e le chiede:”Matri, ma ti pare possibbile?” e la madre: “Ceetto, mi successe pure a mia! Quando ero incinta cu’ttìa, voglia di cervo me venne, me toccai, cunnutu nascisti!”.
- Un giorno 3 signori, un inglese un francese e un siciliano, cadono con l’aereo in un’isola deserta, per un mese mangiano provviste, ma quando non hanno più da mangiare interviene il francese che si taglia un braccio e lo da a mangiare. Dopo un mese finisce il braccio arriva l’inglese e si taglia un piede e lo da a mangiare. Appena finisce il piede il francese e l’inglese vanno dall’italiano e gli dicono: “E tu che offri?” e l’italiano si abbassa le mutande. Gli altri due dicono: “Che sei generoso” e l’italiano: “La minchia, per un mese si mangia yogurt”.
- La domenica successiva il prete dice: “Carissimi Fratelli, oggi vi parlerò dell’ultima cena…”. Cristo disse: “Picciutteddi beddi, vaiu a diri ca in verità unu di voi mi tradirà!”. Scende lo sconcerto fra gli apostoli.
San Pietro: “Signuruzzu beddu, ca piccasu sugnu iu?” – “No, no,u’n si tu. Tu si nu bravu picciottu devoto” e San Giovanni:- “Che sugnu iu, allura, Signuruzzu miu?” – “No, no, nun si mancu tu, nun ta’ prioccupare”. Al che, Giuda dice: “Boia faus, sun mi?”. - Un tizio è seduto al tavolo di un bar. Vede una ragazza al banco e si avvicina: “Mi scusi signorina, posso offrirle da bere?”. La ragazza, a voce alta: “Cosa?! Vuole fare sesso con me?!”. Tutti si girano a guardarlo e l’uomo, tutto rosso e imbarazzato, torna al suo tavolo. Pochi minuti dopo la ragazza si avvicina al tavolo:”Senta, mi scusi, sa io sono psicologa e studio la reazione della gente in situazioni inaspettate…” e l’uomo, a voce alta: “Cosa!? 300 euro!?”.
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