L’avvocato del diavolo: frasi e dialoghi
Ecco a voi un elenco, tratto dal famosissimo film L’Avvocato del Diavolo di frasi e dialoghi. Un film, questo, che alla sua uscita nel 1997 ha fatto davvero tanto scalpore e anche tanti incassi al Cinema. Si pensi che a fronte di un costo di produzione di circa 57 milioni di dollari la pellicola ha incassato ben 152 milioni di dollari. Un successo planetario dovuto sicuramente al cast d’eccezione con un Al Pacino mattatore assoluto del film, e Keanu Reeves altro protagonista, affiancato da una bravissima Charlize Theron. Ma ciò che hanno reso indimenticabile L’Avvocato del Diavolo sono sia le frasi che i dialoghi, con una sceneggiatura che è stata scritta davvero in maniera sapiente. Anche la Regia di Taylor Hackford è rilevante. Dispiace solo che il film non sia stato premiato per quanto davvero meritava.
Scegliete la frase che vi piace di più tra le…
frasi e i dialoghi de L’avvocato del diavolo
Frasi tratte dal film
- Sessantanove condanne di fila! Un bel numero! (John Milton)
- È il nostro segreto: garbo e gentilezza! (John Milton)
- Nel mondo io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. [1] (John Milton)
- Cambia tutto vivere sotto pressione. Certe persone le spremi e si svegliano, altre crollano. (John Milton)
- Qui abbiamo un investimento in sangue. Cerchi di considerarlo come una moneta spirituale… (Phillipe Moyez)
- Questo è un arrosto di vitello, vostro onore. Che le autorità hanno approvato e certificato. Gli uomini uccidono gli animali e si cibano delle loro carni. Phillipe Moyez ha ucciso una capra. Ha ucciso una capra. E lo ha fatto in casa sua. Nel modo prescritto dalla fede religiosa a cui appartiene. Ora, il signor Mirton può anche trovarlo bizzarro. Certo, questa non è una pratica religiosa usata universalmente. Non è una cosa diffusa come può essere la circoincisione. Non è diffusa come la credenza che il vino si trasformi in sangue, per esempio. Certe persone maneggiano serpenti velenosi come prova della loro fede. Altri camminano sul fuoco. Phillipe Moyez ha ucciso una capra. E lo ha fatto in osservanza dei suoi principi religiosi costituzionalmente garantiti. Vostro onore, in questa causa non si discute di possedere capre, o trasportare capre, o di autorizzarne l’uccisione. Sarebbe il caso che il comune si occupasse dell’alimentazione degli animali da macello, piuttosto del modo in cui vengono uccisi. (Kevin Lomax)
- Si parla del Diavolo! (John Milton)
- Eddie Barzoon, Eddie Barzoon. Be’, l’ho tenuto a galla per due divorzi, recupero da cocaina e una segretaria messa incinta. Ah, è una creatura di Dio anche lui. Ma sarà anche una creatura privilegiata? Ah, io lo avevo avvertito Kevin. L’ho assistito passo passo per tutta la vita. Lo vedevo sballonzolare di qua e di là come un giocattolo, un pupazzetto con la carica. 120 chili di avidità egocentrica in movimento. Il prossimo millennio è qui dietro l’angolo Kevin, Eddie Barzoon, guardatelo bene, perché è lui l’uomo immagine del prossimo millennio. Non è un mistero da dove arrivi la gente come lui, è gente che affila l’avidità umana al punto che riesce a spaccare un atomo tanto acuto è il desiderio; si costruiscono un ego grande come una cattedrale e collegano a fibre ottiche il mondo con ogni impulso dell’ego. Lubrificano anche i sogni più ottusi con fantasie a base di oro e di dollari finché ogni essere umano diviene un aspirante imperatore, il suo proprio Dio! E a questo punto dove si va?! E mentre noi ci arrabattiamo da un affare all’altro, chi è che tiene d’occhio il pianeta? L’aria si inquina, l’acqua imputridisce, perfino il miele delle api ha il gusto metallico della radioattività e tutto si deteriora sempre più in fretta. Non c’è modo di riflettere né di prepararsi. Si comprano futuri si vendono futuri dove non c’è nessun futuro. Siamo su un treno impazzito figliolo! Abbiamo miliardi di Eddie Barzoon che corrono a passo di jogging verso il futuro, tutti quanti si preparano a ficcare un dito in culo all’ex pianeta di Dio e poi se lo leccano e si mettono a digitare sulle loro immacolate tastiere cibernetiche per calcolare le stramaledette ore da fatturare e finalmente prendono coscienza; il biglietto te lo devi pagare da solo. Il gioco è cominciato, è tardi per ritirarsi adesso. Ormai hai la pancia troppo piena… Un uccello malandato! Gli occhi iniettati di sangue e urli per chiedere aiuto. Indovina un po’? Non c’è nessuno in giro! Sei tutto solo Eddie, sei un figlioletto che rigetto di Dio. Forse è vero, forse Dio ha lanciato i dadi una volta di troppo e cosi ci ha fregati tutti. (John Milton)
- Siccome la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per la conoscenza di colui che ci ha chiamati … [2] (Alice Lomax)
- Conosceva la Bibbia, la conosceva a memoria… (Alice Lomax, riferito a Milton)
- Nessuno vince sempre. (John Milton)
- La vanità è decisamente il mio peccato preferito. Kevin, è elementare. La vanità è l’oppiaceo più naturale. (John Milton)
- Kevin, io ho avuto tanti di quei figli e quasi altrettanti delusioni… Ho commesso sbaglio dopo sbaglio. E poi arrivate voi. Voi altri due. (John Milton)
- Il senso di colpa, è come un sacco pieno di mattoni. Non devi fare altro che scaricarlo. (John Milton)
- Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso. (Kevin Lomax)
- Il Libero arbitrio… è una fregatura. (John Milton)
- Io ti tolgo i mattoni dalla borsa. Io ti do il piacere. Senza condizioni. La libertà figliolo, significa non dover mai chiedere scusa! Questa è rivoluzione Kevin! (John Milton)
- Diabuli virtus in lumbis est, Diabuli virtus in lumbis est. [4] La virtù del Diavolo è nei suoi lombi. (John Milton)DIALOGHI
- Lloyd: Lomax, che succede?
Kevin: Lloyd, come tuo avvocato ti consiglio di levarti dalle palle! Chiaro?!
Lloyd: Perché?! Che diavolo ti è preso?!
Kevin: “Tua moglie, tuo figlio, la tua dignità”… mi hai preso proprio per il culo!
Lloyd: Ehi! Tu sei il mio avvocato, e sei qui per difendermi!
Kevin: Lo sai cosa sto pensando?! Di chiamare a deporre anche te così ti masturbi davanti al giudice!
Lloyd: Lo sai che quella mente!
Kevin: Vattene al diavolo! - Alice Lomax: Ti dico una cosa a proposito di New York…
Kevin: Fammi indovinare.
Alice Lomax: “Caduta, caduta è Babilonia la grande, ed è divenuta adesso albergo del demonio.” Apocalisse 18. Ti farebbe bene darci una ripassata.
Kevin: Non riuscirei mai a dimenticarla.
Alice Lomax: Davvero? E che cosa successe a Babilonia?
Kevin: “Ahi possente città, la tua condanna è venuta in un momento e il lume di lampada in te non splenderà mai più”… - Milton: Ha un sacco di clienti potenziali laggiù! [Osservando New York dall’alto di un palazzo]
Kevin: Stiamo trattando?
Milton: Oh, sempre! - Jackie Heath: Io se voglio vedere Lemon devo prendere appuntamento.
Mary Ann: Stai scherzando, vero? [Jackie fa cenno di no] E cosa fai per resistere?
Jackie Heath: Guarda un po’ in giro tesoro. Insomma, hai tre scelte, la santissima Trinità: puoi lavorare, ti puoi divertire o puoi riprodurti… - Mary Ann: [Vedendo Kevin entrare nella stanza] Ce l’hai fatta!
Kevin: Ciao tesoro.
Mary Ann: Oh Kevin, non avevi detto che era impossibile?
Kevin: Non avevi detto che era importante? - Milton: Un po’ meno spocchia figliolo, anche se sei bravo, non se ne devono accorgere che arrivi, sarebbe una gaffe amico mio. Devi mantenere un profilo basso, innocuo, sembrare insignificante, uno stronzetto, emarginato, costantemente nella merda… Guarda me: sottovalutato dal giorno della nascita. Tu non mi crederesti mai un padrone dell’universo, non è vero? Tu hai un’unica debolezza a quanto posso vedere.
Kevin: E cioè?
Milton: L’aspetto. La tua aria da stallone della Florida. “Pardon madame, ho dimenticato gli stivali sotto al suo letto”…
Kevin: Mai avuto una giuria senza donne…
Milton: Si, ma cosa ti manca? Ti manca quello che ho io. Per esempio c’è una bella ragazza e ci faccio l’amore, in tutti i modi immaginabili. Dopo di che, lei sta andando nel bagno, ha un’esitazione, si volta, guarda… e vede me. Non ha scopato con un plotone di Marines, solo con me ed ha l’aria di una che si chiede: come cavolo avrà fatto? Con me le donne sorridono come la Gioconda. Sono la sorpresa Kevin. La gente non mi vede arrivare. È questo che ti manca… - Mary Ann: Dimmi che sarò all’altezza.
Kevin: Sarai all’altezza.
Mary Ann: Dì qualcosa di carino?
Kevin: Qualcosa di carino. - [Nell’appartamento di Eddie Barzoon, seduti in un piccolo divano verde]
Milton: Un brutto vizio quello di consigliare! Ma mi permetti un suggerimento… È una cosa che riguarda la tua pettinatura; puoi anche ignorarlo…
Mary Ann: No coraggio, che c’è… Non le piace?
Milton: No, mi piace molto: è bellissima. È che non ti appartiene, tu sei troppo viva per la permanente. Non ti dona. Tirateli un po’ su…
Mary Ann: [ride]
Milton: Fallo; vediamo che succede.
Mary Ann: [ride] Adesso, qui… Lei vuole che mi tiri su i capelli?!
Milton: È così tremendo? Lo farei io, ma se lo facessi tutti quelli che ci guardano facendo finta di niente, penserebbero che stiamo scopando… O qualcosa del genere. [fissa Mary Ann negli occhi, sorride, e si mette a mani giunte] Ti prego…
Mary Ann: Come vuole… [Si alza i capelli con l’aiuto delle mani; li trattiene con la mano destra e rende visibili le spalle e il collo]
Milton: È bello aver ragione! [ridono all’unisono] [poi si girano sul fianco destro; il dialogo prosegue dinnanzi ad uno specchio. Mary Ann in primo piano, con i capelli aggiustati dalla mano sinistra; Milton al suo fianco, leggermente più indietro] Sei stupenda… Ti devi tagliare i capelli.
Mary Ann: Dice sul serio?
Milton: Le spalle di una donna sono gli avanposti della sua mistica. Il suo collo, se è vivo, ha tutto il mistero di una città di confine; di una terra di nessuno. È il conflitto fra la mente e il corpo. Vedi… il tuo colore naturale darebbe risalto ai tuoi occhi. [Sorridono entrambi, compiaciuti] [Nell’appartamento di Milton] - Kevin: Non ci sono altre stanze?
Eddie Barzoon: No solo questa.
Kevin: E la camera da letto?
Eddie Barzoon: Niente camera.
Kevin: E lui dove dorme?
Leamon Heath: Chi ti dice che dorme?
Kevin: Dove scopa allora?
Milton [spuntando alle sue spalle]: Dappertutto! - Milton: Devi seguire l’istinto.
Kevin: È questo il tuo consiglio?
Milton: Io ti appoggio in ogni caso. Forse è la volta che devi perdere. Credi che io non abbia perso mai? - Milton: Avevi ragione su una cosa Kevin: io stavo osservando. Era più forte di me. Osservavo e aspettavo. Non potevo farne a meno. Ma non sono un burattinaio Kevin. Io non faccio succedere le cose. Non è così che funziona.
Kevin: Che cosa hai fatto a Mary Ann?
Milton: Libero arbitrio! È come l’ala della farfalla: una volta toccata, non si solleva più da terra. No. Io ho solo preparato la scena. I fili te li tiri da solo.
Kevin: [Tirando fuori la pistola] Che cosa ha fatto a Mary Ann?
Milton: Una pistola? Qui?
Kevin: Ti ho chiesto che cosa hai fatto a mia moglie!
Milton: Be’… Su una scala da uno a dieci… nella quale dieci è l’azione più depravata del teatro sessuale conosciuta dall’uomo e uno la media normale del venerdì sera in casa Lomax io direi, senza peccare di immodestia, che Mary Ann ed io siamo arrivati più o meno… a sette! - Kevin: Che cosa sei?
Milton: Oh, io ho tanti di quei nomi…
Kevin: Satana?
Milton: Chiamami papà! - John Milton: Per chi è che ti incolli tutti quei mattoni, si può sapere? Dio? È così? Dio? Ti voglio dare una piccola informazione confidenziale a proposito di Dio: a Dio piace guardare! È un guardone giocherellone! Riflettici un po’: lui dà all’uomo gli istinti… ti concede questo straordinario dono e poi che cosa fa? Te lo giuro che lo fa per il suo puro divertimento, per farsi il suo bravo, cosmico, spot pubblicitario del film! Fissa le regole in contraddizione! Una stronzata universale! Guarda, ma non toccare… tocca, ma non gustare… gusta, ma non inghiottire! E mentre tu saltelli da un piede all’altro lui che cosa fa? Se ne sta lì a sbellicarsi dalle matte risate! Perché è un moralista, un gran sadico! È un padrone assenteista! Ecco che cos’è! E uno dovrebbe adorarlo? NO, MAI!
Kevin: Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso! Non è così?
Milton: Perché no? Io sto qui col naso ben ficcato nella terra e ci sto fin dall’inizio dei tempi. Ho coltivato ogni sensazione che l’uomo è stato creato per provare. A me interessava quello che l’uomo desiderava e non l’ho mai giudicato e sai perché? Perché io non l’ho mai rifiutato nonostante le sue maledette imperfezioni! Io sono un fanatico dell’uomo, sono un umanista… probabilmente l’ultimo degli umanisti. Chi, sano di mente Kevin, potrebbe mai negare che il ventesimo secolo è stato interamente mio? Tutto quanto Kevin! Ogni cosa! Tutto mio! Sono all’apice Kevin! È il mio tempo questo! È il nostro tempo! - Kevin: Perché la legge? Basta cazzate papà! Perché gli avvocati? Perché la legge?
Milton: Perché la legge bambino mio, ci dà accesso a tutto quanto. È il supremo biglietto omaggio. È il nuovo sacerdozio, bambino. Tu lo sai che ci sono più studenti alla facoltà di legge di quanti avvocati popolano la Terra? Stiamo arrivando! Con le armi in mani! Per voi due. Per tutti noi. Assoluzione dopo assoluzione dopo assoluzione. Finché la puzza di tutto questo arrivi in alto in cielo da farli soffocare tutti quanti quelli lassù!
Kevin: Nella Bibbia tu perdi. Siamo destinati a perdere papà.
Milton: La Bibbia è una fonte sospetta figliolo. E poi, ce lo scriviamo noi il nostro testo. Capitolo uno. Ecco, ecco l’altare. Ecco il momento. - Kevin: Che mi dici dell’amore?
John Milton: Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata.