Frasi e citazioni di Pulp Fiction
Nell’articolo di oggi troverete una serie di frasi e citazioni di Pulp Fiction.
Pulp Fiction è l’ultimo capitolo della trilogia di Quentin Tarantino e fu il film che rilanciò nel mondo dello spettacolo qualcuno che era ormai in ombra da diversi anni: il mitico John Travolta.
Fu un film eccezionale, tanto che si aggiudicò la Palma d’oro al festival di Cannes. Pulp Fiction uscì precisamente il 14 ottobre del 1994 in America e arrivò nel nostro paese 2 mesi più tardi. In Italia, inizialmente, la pellicola venne vietata ai minorenni, ma qualche anno più tardi (nel 1997, cioè) poté esser vista anche da chi aveva minimo 14 anni.
Nel paragrafo che segue abbiamo inserito tutte quelle che sono le frasi e le citazioni più famose di questo film che è, ad oggi, uno dei migliori cento film americani di sempre. Siete pronti per scoprire insieme a noi la rassegna?
Vi lasciamo, dunque, alla nostra raccolta di
Frasi e citazioni di Pulp Fiction
- Se non sbaglio Marcellus, mio marito, il tuo capo, ti ha detto di portarmi a spasso e di fare tutto quello che voglio. E io voglio ballare, voglio vincere e voglio quel trofeo.
- Dobbiamo togliere la macchina dalla strada, gli sbirri tendono a notare cose tipo guidare una macchina inzuppata di sangue.
- Beh, non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda.
- Sono un negro? Siamo ad Inglewood? No. Sei a casa mia. I bianchi che sanno la differenza tra roba buona e roba di merda è in questa casa che vengono. Con la mia roba sono prontissimo a sfidare la robaccia di Amsterdam in un giorno qualunque della settimana.
- Non è neanche lo stesso campo da gioco cazzo. Ora senti, forse il tuo metodo di massaggi è diverso dal mio ma sai… toccare i piedi di sua moglie e infilarle la lingua nel più sacro dei suoi buchi non è lo stesso campo da gioco, non è lo stesso campionato, e non è nemmeno lo stesso sport.
- Ma i giorni in cui dimentico sono finiti, stanno per cominciare i giorni in cui ricordo.
- Peccato che quello che troviamo piacevole al tatto e piacevole alla vista coincidano raramente.
- La coca è bella che morta da… da un pezzo. L’eroina sta rimontando in un modo pazzesco.
- – Butch: Stai bene? – Marsellus: No amico, mai stato così lontano dallo stare bene…
- Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita, penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente. La faccenda è che in questo momento hai talento, ma per quanto sia doloroso il talento non dura. Il tuo periodo sta per finire. Ora, questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista. Vedi, questa attività è stracolma di stronzi poco realisti che da giovani pensavano che il loro culo sarebbe invecchiato come il vino. Se vuoi dire che diventa aceto, è così; se vuoi dire che migliora con l’età, non è così. E poi, quanti combattimenti credi di poter ancora affrontare? Eh? Due? Non ci sono combattimenti per i vecchi pugili. Eri quasi arrivato ma non ce l’hai mai fatta, e se dovevi farcela ce l’avresti già fatta. Sei dei miei?
- Quando voi maschiacci vi riunite siete peggio di un circolo di cucito.
- Dunque, esaminiamo la situazione: normalmente le vostre budella si ritroverebbero sparpagliate nel locale, ma per caso mi avete trovato in un periodo di transizione, perciò non voglio uccidervi, voglio aiutarvi…
- Mi chiamo Jerda, e non è con le chiacchiere che uscirai da questa merda.
- Di solito non posso mangiarli perché la mia ragazza è vegetariana, e questo praticamente fa di me un vegetariano.
- Questo orologio che ho qui fu visto e acquistato dal tuo grande bisnonno durante la prima guerra mondiale. Fu comprato in un negozio di cianfrusaglie a Knoxville, nel Tennessee, prodotto della prima ditta che abbia mai fatto orologi da polso – fino ad allora si portavano solamente orologi da taschino. Sì, è stato comprato dal valoroso patriota Errayn Coolidge il giorno in cui si è imbarcato per Parigi. Il tuo bisnonno aveva questo qua durante la guerra: non se n’è mai staccato fino alla fine dei combattimenti. E dopo aver fatto il suo dovere, tornò a casa dalla tua bisnonna, si tolse l’orologio dal polso, lo mise in un barattolo da caffè ed è lì che è rimasto finché tuo nonno Dane Coolidge non fu chiamato dal suo Paese perché andasse di nuovo a servire la patria. E… era la seconda guerra mondiale questa volta. Il tuo bisnonno ha dato quest’orologio a tuo nonno per buona sorte. Sfortunatamente, a Dane è andata peggio che al suo vecchio padre. Lui era un marine ed è rimasto ucciso con tutti gli altri marines nella battaglia di Wake Island. Tuo nonno stava affrontando la morte: lui lo sapeva. Nessuno di loro poteva illudersi che avrebbe mai lasciato quell’isola da vivo. Così, tre giorni prima che i giapponesi prendessero l’isola, tuo nonno chiese a un artigliere addetto all’aviazione militare, di nome Winacki, un uomo mai visto prima in vita sua, di consegnare al suo figlioletto – da lui mai visto in carne ed ossa, il suo orologio d’oro. Tre giorni dopo tuo nonno rimase ucciso, ma Winacki mantenne la sua parola. Alla fine della guerra, andò a fare visita a tua nonna, per consegnare a tuo padre, bambino, l’orologio d’oro del suo papà: quest’orologio. Tuo padre l’aveva ancora al polso quando è stato abbattuto sopra Hanoi. L’hanno catturato e messo in un campo di prigionia vietnamita. Sapeva che se quelli avessero visto il suo orologio gliel’avrebbero confiscato, eh, portato via. Per come la vedeva tuo padre, quest’orologio era tuo di diritto, che fosse dannato se quei musi gialli mettevano le manacce sui beni di suo figlio. Così l’ha nascosto nel solo posto dove sapeva di poterlo fare: nel sedere, per cinque lunghi anni ha tenuto l’orologio infilato nel sedere. Poi è morto di dissenteria, mi ha dato l’orologio. Ho nascosto questo scomodo pezzo di metallo nel sedere per due anni. Poi, finalmente, sono stato rimandato a casa dalla mia famiglia. Adesso, giovanotto, consegno a te l’orologio.
- Sai cosa voglio mangiare a colazione? Voglio mangiare un bel piattone di frittelle di mirtillo con tanto sciroppo di acero sopra, uova strapazzate e anche cinque salsicce. E voglio bere un bicchierone di succo d’arancia e una tazza di caffè forte. E poi voglio una gran fetta di crostata.
- Non odi tutto questo? I silenzi che mettono a disagio… Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio? È solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale: quando puoi chiudere quella c. di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
- È l’orgoglio che ti blocca il cervello e te lo mette nel culo. Mettiglielo tu nel culo. L’orgoglio fa solo male. Non aiuta, mai! Supera certe cagate.
- Sì, stavo seduto a mangiarmi la focaccina, a bermi il caffè e a ripassare l’accaduto nella mia mente quando ho avuto quello che gli alcolisti definiscono il momento di lucidità.
- Ezechiele 25.17: “il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.” Ora, sono anni che dico questa cazzata, e se la sentivi significava che eri fatto. Non mi sono mai chiesto cosa volesse dire, pensavo che fosse una stronzata da dire a sangue freddo a un figlio di puttana prima di sparargli. Ma stamattina ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere. Vedi, adesso penso, magari vuol dire che tu sei l’uomo malvagio e io sono l’uomo timorato, e il signor 9mm, qui, lui è il pastore che protegge il mio timorato sedere nella valle delle tenebre. O può voler dire che tu sei l’uomo timorato, e io sono il pastore, ed è il mondo ad essere malvagio ed egoista, forse. Questo mi piacerebbe. Ma questa cosa non è la verità. La verità è che tu sei il debole, e io sono la tirannia degli uomini malvagi. Ma ci sto provando, Ringo, ci sto provando, con grande fatica, a diventare il pastore.
- I giorni in cui dimentico sono finiti, stanno per cominciare i giorni in cui ricordo.
- Sappiamo che abbiamo trovato qualcuno di speciale quando si può stare zitti e condividere un piacevole silenzio.
- I silenzi che mettono a disagio… Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate, per sentirci a nostro agio? È solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
- Questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista.
- Tre pomodori camminano per la strada. Papà pomodoro, mamma pomodoro e il pomodorino. Il pomodorino cammina con aria svagata e papà pomodoro allora si arrabbia e va da lui, lo schiaccia e dice: “Fai il concentrato”.
- Nessuno ha mai saputo perchè Marcellus ha buttato Tony fuori da una finestra dal quarto piano, tranne Marcellus e Tony… quando voi maschiacci vi riunite siete peggio di un circolo di cucito…
- Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita, ad essere un figlio di puttana sorridente.
- Essere leali è molto importante. Perciò, tu ora vai fuori e dici: “Buonanotte, ho passato una bellissima serata”. Infili la porta, entri in macchina, vai a casa, ti fai una sega e finisce la storia…