Frasi di Muhammad Alì
Da qualche giorno è morto il grande Muhammad Alì.
Bene, andremo a vedere alcune delle frasi di Muhammad Alì, nato Cassius Clay, che chiamava se stesso Il Più Grande.
Lo è stato davvero?
Dal punto di vista tecnico e strettamente pugilistico ci sono stati pesi massimi più forti di lui, senza contare altre categorie, il pound for pound come dicono gli esperti.
E’ però quello che ha segnato un’epoca, anche fuori dal ring con le frasi che pronunciava Muhammad Alì, quello che era non molto più forte di un Ken Norton o di un Joe Frazier, per non parlare di George Foreman, ma che ha saputo emozionare tutti, eclissando gli altri citati, relegandoli al ruolo di comprimari e comparse.
E’ stato grande sul ring, ma forse ancora di più fuori, dove ha rappresentato e fatto per i neri più e meglio di tanti altri, Obama incluso, perlomeno a parer mio.
Andiamo dunque a vedere alcune delle
Frasi di Muhammad Alì
- Nessun Vietcong mi ha mai chiamato “negro”
- Signori, avete chiuso tutti quanti le palpebre mentre io lo colpivo, perché tanto è durato il mio colpo, un battito di ciglia. (dirà il non già Alì in merito al “pugno fantasma” con il quale stese Sonny Liston)
- Ho odiato ogni minuto di allenamento, ma mi dicevo: non rinunciare. Soffri ora e vivrai il resto della tua vita come un campione.
- Vola come una farfalla, pungi come un’ape
- È la mancanza di fede che rende le persone paurose di accettare una sfida, e io ho sempre avuto fede: infatti, credo in me.
- Mi sono beccato 29000 pugni in faccia. Ma ho guadagnato 57 milioni di dollari e ne ho risparmiati la metà. Di pugni forti ne ho presi pochi. Sai quante persone di colore vengono uccise al giorno d’oggi da colpi di pistola o da coltellate senza incassare un dollaro. Magari parlo lentamente ma la mia testa è a posto.
- Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto, è un’opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre.
- L’ho detto a tutti quelli che mi criticano che sono il più grande di tutti i tempi. Non datemi perdente fino a che non ho 50 anni
- Sono così veloce che l’altra notte ho spento l’interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.
- Sono il Re del Mondo, sono carino, sono cattivo. Ho scosso il mondo, ho scosso il mondo, ho scosso il mondo.
- Non credo di essere bello. Ma che valore ha la mia umile opinione contro quello che invece dichiara lo specchio?
- Fluttuare come una farfalla, pungere come un’ape. Le tue mani non possono colpire ciò che i tuoi occhi non vedono, muoviti ragazzo, muoviti!
- Ero così veloce che avrei potuto alzarmi dal letto, attraversare la stanza, girare l’interruttore e tornare a letto sotto le coperte prima che la luce si fosse spenta
- Quest’uomo è talmente brutto che quando suda il sudore gli va in dietro sulla testa, per non vedere la sua faccia. [Rivolto a Sonny Liston prima dell’incontro.]
- Credo che ad avermi fregato sia stato Muhammad Ali. L’idea che, oltre al grande sportivo, potesse esistere al contempo un grande uomo. Non sempre condivisibile, ma coraggioso e pienamente inserito nel suo presente. Purtroppo lo sport non è più quello degli Ali e dei Gigi Meroni. Lo dimostra la letteratura sportiva: un libro su Gilles Villeneuve o Ayrton Senna puoi scriverlo, uno su Michael Schumacher o Roger Federer (sinonimi) no. Perché, a parte i numeri, aridi numeri, non c’è nulla. (Andrea Scanzi)
- Non ci riesco. Non riesco a chiamarlo Muhammad Ali. Per me è e rimarrà per sempre Cassius Clay. Quello che mi ha fatto capire la bellezza di un gesto che non sarebbe proprio stato tra i miei preferiti. Ma la boxe è un’altra cosa. Lui non faceva a cazzotti. Lui esprimeva il massimo dello splendore, della poesia, della nobiltà. Sua Maestà Cassius Clay era un gioiello. Era il paradigma sovvertito della boxe. Prima di lui nessuno l’aveva interpretata in quel modo. E nessuno si aspettava che fosse proprio un peso massimo a mettere in scena l’esagerazione della leggerezza, della velocità, della danza, della mobilità. […] Ti ho amato molto, Cassius. E ti amo ancora. (Mina)
- Joe Frazier è così brutto che potrebbe donare la faccia all’US Bureau of Wildlife. (dalla conferenza stampa prima dell’incontro con Frazier)
- Io sono il più grande.
- Joe Frazier è troppo brutto per essere campione. Joe Frazier è troppo stupido per essere campione. Il campione dei massimi deve essere intelligente e grazioso come me!
- L’uomo che a cinquant’anni vede il mondo così come lo vede quando ne aveva venti ha sprecato trent’anni della sua vita
- Muhammad significa degno di lode, e Ali significa altissimo. Clay significa creta, polvere. Quando ho riflettuto su questo, ho capito tutto. Ci insegnano ad amare il bianco [white] ed odiare il nero [black]. Il colore nero significa essere tagliato fuori, ostracizzato. Il nero era male. Pensiamo a blackmail [ricatto]. Hanno fatto l’angel cake [pane degli angeli] bianco e il devil’s food cake [torta del diavolo] color cioccolato. Il brutto anatroccolo è nero. E poi c’è la magia nera… Quel che voglio dire è che nero è bello. Nel commercio il nero è meglio del rosso. Pensate al succo di mora: più nera è la mora, più dolce il succo. La terra grassa, fertile, è nera. Il nero non è male. I più grandi giocatori di baseball sono neri. I più grandi giocatori di football americano sono neri. I più grandi pugili sono neri.
- Quando si è grandi come lo sono io, è difficile essere modesti.