Frasi di Aldo, Giovanni e Giacomo

aldo giovanni e giacomoAndiamo un po’ a vedere adesso le frasi di Aldo, Giovanni e Giacomo. Non li conoscete? Peggio per voi.

Ma siamo qui anche per questo, per far conoscere meglio questo fantastico trio di comici, che ha saputo scalare le classifiche di gradimento e che, presto o tardi, anche la critica rivaluterà.

E’ successo così anche con un certo Totò, che adesso è un idolo e una icona nazionalpopolare, ma che, nondimeno, ai tempi era considerato un comico di seconda serie, anche perché passava per essere volgare, pensate un po’.
Più che frasi di Aldo Giovanni e Giacomo forse sarebbe meglio parlare di battute o di citazioni.

Siamo quasi sicuri che il trio composto da Aldo, Giovanni e Giacomo sia già sulla buona strada per diventare, se non lo sono già, dei fenomeni nazionali. Andiamo un po’ a vedere le

Frasi di Aldo, Giovanni e Giacomo

  • Be’, noi… Lavoriamo nella meccanica di precisione: tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche. Non so… Hardware e quelle cose, cioè… creiamo dei supporti che poi serviranno per progettare grosse situazioni, non so mecc… Proprio… Strumenti di precisione per una svolta magari futura anche della meccanica… Eh? Non so se mi spiego?
  • Giacomino, ti prego, scarricamela! (Aldo)
  • Avete presente la teoria del piano inclinato? No? Ve la spiego. Se mettete una pallina su un piano inclinato la pallina comincia a scendere, e per quanto impercettibile sia l’inclinazione, inizia correre e correre sempre più veloce. Fermarla, è impossibile. Ma per fortuna gli uomini non sono palline: basta un gesto, un’occhiata, una frase qualsiasi a fermare il corso delle cose. (‘Aldo, al pubblico’)
  • No, non disturbatevi, restate sulla sedia, | signori mi presento, sono la commedia. [Applausi ed urla dal pubblico] | Non son fatto di ossa ma di atti | che vi lascino rimborsati o soddisfatti | il mio cuore è chiamato trama | gente che si odia e che si ama, | il mio sangue è tutto ciò che accade | dal bacio, al duello con le spade, | il mio cibo è il vostro battimani, | il veleno, gli attori cani. | Io sono la commedia e mi divido in atti | per raccontare a voi gli straordinari fatti | di questi cavalieri e della loro dama | di chi crede di amar | e di chi invece ama. | Si narrerà del poeta Cyrano e del suo naso | che pare modellato con lo stucco; | ma non ditelo all’attore, non è il caso, | perché ce l’ha davvero, mica è un trucco [Aldo si rivolge al pubblico indicando Giacomo, il pubblico applaude] | e di Cristiano, giovane cadetto, che si esprime poco meglio di un gibbone | ma ha fascino ed è di bell’aspetto. Un po’ di fantasia questa è finzione, [Aldo si riferisce a Giovanni, il pubblico scoppia in una risata] | entrambi ardon d’amore, questo è il bello | per Rossana, cugina di Cyrano | di quest’ultimo adora anima e cervello | ma ama corpo e viso di Cristiano. | Ma l’ora dei preamboli è finita | è ora che si vada ad incominciare | a tessere la trama e poi l’ordito | a svolgere, cucire e ricamare; | che squillino le trombe signori spettatori | inizia la commedia, che parlino gli attori. [Aldo esce di scena, squilli di tromba, Giacomo inizia a recitare] (Aldo)
  • Buongiorno, signora! Si sono già divise le acque? (Bancomat)
  • Ma vieni! Jair! È il ritorno della Grande Inter! È il ritorno! (Giovanni) [Dopo aver segnato un bel gol in “Italia-Marocco”]
  • Ma cosa c’hai nel cervello? Le scimmie urlatrici? (Giovanni)
  • Ma chi è che ti ha addestrato a te, Topo Gigio? (Giovanni)
  • Leggendo le istruzioni di montaggio del fucile, allontana Jack] Tenere lontano dalla portata dei bambini… (Al)
  • No eh, ragazzi, simpatia, va bene, si scherza, si gioca, gli ho fatto anche guidare la macchina, però siamo già in ritardo! Non scherziamo… [Si gira e non vede più nessuno in macchina] Va bene. Ma solo 5 minuti! (Giovanni)
  • Ma hai visto quel cane lì? Gli hanno montato… le tibie al contrario? (Giovanni)
  • Se non mi licenziano loro, mi licenzio da solo, perché li capisco. (Aldo)
  • Certo che tu sei veramente il campione olimpico dei minchioni, eh! (Giacomo)
  • Insomma credevamo che fosse uno di quei giorni in cui tutto sta per iniziare, invece era solo l’inizio della fine! (Aldo)
  • Chiedimi se sono felice! (Giacomo)
  • Anche mia nonna quando doveva mettermi le supposte da bambino me le spalmava sul sellino della bicicletta! (Giovanni)
  • Perché l’amore, quando ci si mette, è veramente bastardo. (Aldo)
  • Giacomo, guarda, parlare con te o parlare con Biscardi è la stessa cosa… (Giovanni)
  • Ma possibile che come ti muovi pesti una merda? In un colpo solo gli hai fatto fuori il lavoro e la fidanzata! Adesso prendi una macchina, gli metti sotto la madre e finisci il lavoro. E comunque Giacomino se ti chiedo un favore, domani, non farmelo! (Aldo)
  • Aldo, non è che perché hai un frigo degli anni ’60 ci devi tener dentro la roba degli anni ’60! (Giovanni)
  • Cosa aggiungere potrebbe un narratore | a quanto già narrato dall’attore; | a me non resta altro che sparire, | fare un bell’inchino e poi svanire. | Come Cyrano che confessa e muore ai piedi del suo grande eterno amore, | anch’io finito il mio cammino mi accascio e vado verso il mio destino. | Che è quello di chi inizia e già finisce, | sboccia e dopo un attimo appassisce, | di chi vive soltanto un paio d’ore, | sperando in un applauso e dopo muore. [Aldo cade in terra] (Aldo)
  • Mio nonno diceva sempre: una bugia a fin di bene vale più di cinquecento verità. (Aldo)
  • [Dando istruzioni ad Aldo su come sistemare il pacco nel bagagliaio] Dai, mettila bene. Mettila più dritta! Mettilo fino in fondo… Sdraiato però, mettilo piatto! Piatto! Metti che succede qualcosa, mettilo piatto! (Giovanni)
  • Un latte macchiato tiepido, senza schiuma e con poco caffè… tiepido, eh, non freddo! Poi gli chiedi le cose… [Al bar, poco dopo gli viene servito il latte] Freddo, lo sapevo io! (Giovanni)
  • Mattone polacco minimalista di scrittore morto suicida giovanissimo! Copie vendute: 2 (Giovanni) [Parlando del libro che sta comprando Giacomo]
  • Lo sai come so’ fatti ‘sti artisti… Mezzi drogati, mezzi froci. Comunque, se ‘more, la gamba fa un sarto (salto), uno zompo, e va a trecento milioni! Ma che sto a di’, a te, che nun capisci niente, su! A’ nano [sarebbe Giacomo] e passame er pignolo [sarebbe Giovanni], và! (Cav. Eros Cecconi)
  • Ma vai! Ma vieni! Ma chi sono? Eh, pirletti, dimmi, chi sono? Altro che la tua ruota! [Il padre dei bambini lo guarda storto] Chi arriva ultimo è pirla! [All’auto] (Giovanni)
  • Anche il capitano del Titanic lo diceva: “Ma no, ma no, è solo un rumorino! Da niente!” (Giovanni) [Riferito ad un rumore proveniente dalla macchina]
  • Sì, ma a te bisogna portarti in giro legato… (Giovanni) [Riferito a Aldo che fa cadere per la seconda volta i barattoli davanti all’officina del meccanico]
  • A volte dorme di più lo sveglio che il dormiente! (Aldo)
  • Signora, le dò un consiglio: lo faccia vedere da un esorcista. (Giovanni)
  • Sì, ho conosciuto una ragazza si chiama Clara, è bellissima, è bionda, è bellissima, è… vabbè, più bionda che bellissima… (Aldo)
  • Mii ma dove hai preso la patente? Alla sala giochi? (Bancomat)
  • Poliziotti di mmerda! (Marito della partoriente)
  • Ma che cosa vogliono fare?! Che cosa credono di fare?!? Cos’è, Apocalypse Now?!? (Bancomat)
  • Una rondine non vola solo e sempre a primavera. (Aldo)
  • …Giacomino è in bagno… Giacomino sta dormendo… eh sì… sta dormendo in bagno… eh, si vede che si è addormentato mentre stava cagando! Che ne so io! (Aldo) [Al telefono con Giuliana]
  • Questo qui [Giacomo] si deve sposare e siamo in ritardo di una vita… il dietro della macchina… completamente sfasciato… ci ha affidato un bulldog e gli [al suocero] riportiamo… un toporagno… e una gamba da trecento milioni è in mano a una banda di muratori marocchini! Ditemi voi… (Giovanni) [Facendo il punto della situazione]
  • [Al telefono, chiama il suocero] Pronto, pronto sì, ssss sì ssì sssss stiamo, siam… sìsìsì no, è… la la lascia lasciami… è m mma maria nnn… noo… ss, bè, ss se fosse stato per me… sì… ma io ss sono il primo che che… non ho ca, non ho ca, non ho c… non ho c… Allora, mi lasci parlare o no?! Hai capito?! E non ne posso più di ascoltarti, stai parlando solo tu! E mi hai proprio rotto i coglioni, mi hai rotto i coglioni, hai capito?! Perché non sono un automa, sono una persona, e a un certo punto te lo devo proprio dire: vaffanculo! Vaffancuulo!! Vi, a, effe, effe, ‘ncuuuulo!!! Tu, il tuo negozio, la tua villa di merda, mi fai schifo, strooonzoo!! [Chiude la chiamata e gli altri lo guardano colpiti] …Era occupato. (Aldo)
  • Stiamo arrivando! Sì! Ma stiamo arriva… ma… [Aldo da un’occhiata crudele al cellulare mentre Giuliana ancora blatera] Ma vaffancuuulo! (Aldo)
  • Allora, secondo Platone l’uomo una volta era così, come questa mela: perfetto, bastava se stesso ed era felice. Non c’erano distinzioni tra uomini e donne, c’erano soltanto questi individui perfetti e felici. Solo che un giorno Zeus era geloso della loro perfezione e … [taglia la mela] … e da quel giorno l’uomo ha incominciato a cercare disperatamente la sua metà, perché senza di lei si sentiva incompleto, infelice, solo che per quanti tentativi facesse non riusciva mai a trovare la sua metà esatta e non ce la fa tuttora… no perché è praticamente impossibile trovare la propria metà e riconoscerla, ci vorrebbe un miracolo. (Chiara)