Parolacce e insulti in romanesco

parolacce e insulti in romanescoEcco un articolo per chi è in cerca di parolacce e insulti in romanesco.

Quando ci si approccia ad una nuova lingua solitamente le prime parole che si desidera conoscere sono le parolacce e gli insulti. Questo discorso, però, non riguarda soltanto le lingue, ma anche i dialetti. Oggi, per esempio, andremo ad elencare quelli che sono gli insulti e le parolacce più comuni in romanesco. Come sempre noi abbiamo fatto del nostro meglio, ma se ritenete che alla lista che seguirà manchi qualche espressione tipica di questo simpatico dialetto, suggeritecela pure attraverso i commenti. Una raccomandazione finale è doverosa: attenzione a chi rivolgerete questa tipologia di parole poco carine! Non tutti riescono ad essere bonari o a stare al gioco. Detto ciò, non ci resta che augurarvi una buona lettura con le nostre

Parolacce e insulti in romanesco

  • Te corco de botte! = Ti sto per pestare a sangue!
  • Fatte la mappa de li’ denti che mo’ te li mischio! = Ora ti prendo a ceffoni così forti che avrai bisogno dell’impronta dentale per capire come vanno riposizionati i denti;
  • C’hai ‘na caccola pe’ cervello. L’urtima vòrta che te sei soffiato er naso sei rimasto deficiente = Non brilli certo di intelligenza;
  • Splendido, ‘ngessame er cazzo… che me l’hai rotto!Esclamazione rivolta a colui che fa domande insistentemente;
  • C’hai er fisico de ‘n lanciatore de coriandoli = Vista l’esiguità della tua fisicità, sarebbe opportuno che ti dedicassi a qualche attività fisica di un certo livello;
  • E ‘sti cazzi? Non ce li metti? = E con ciò? Chi se ne frega!
  • Te do na pizza che t’arresto ò sviluppo! = Ti do uno schiaffo così forte che faccio in modo che il tuo sviluppo si arresti!
  • Abbiti ‘na liana dopo TarzanLa tua dimora non è molto facile da raggiungere;
  • Alimortè! = Bestemmia rivolta ai morti della persona con cui si sta parlando;
  • Me fai ‘na turca = Mi fai un pippone a otto mani;
  • Te possa pijà ‘n corpo! = Mi auguro vivamente che tu possa morire immediatamente, di colpo;
  • Sei tarmente stupido che te pensi ch’er plurale de dito sia mano = La tua ignoranza è tale da applicare erroneamente la matematica al corpo umano;
  • Te sei magnato quarcosa de triste = Dalla tua flatulenza evinco che il tuo ultimo pasto non è stato propriamente leggero;
  • So’ annato a risorve = Ho espletato le mie funzioni fisiologiche liquide;
  • L’anima dei mejo de li mortacci tua e de tu nonno = Bestemmia rivolta all’anima delle persone morte care sia a te che a tuo nonno;
  • Te sto ambruttì = La tua antipatia mi irrita parecchio;
  • Cacasotto = Cagasotto;
  • Te sfragno er grugno = Ti spacco la faccia;
  • Ahò, pare ‘no scojo! = Dicesi di una tavolata composta da ragazze molto brutte, che ricordano un gruppo di cozze attaccate allo scoglio;
  • C’hai ascelle commosse! = Hai le ascelle sudate;
  • Che te potessero lancia’ contro 3 colpi: uno che te liscia, uno che te pia e uno che stenne tu sorella! = Spero vivamente che ti sparino contro 3 colpi: uno ti sfiora, uno ti prende in pieno e uno prende tua sorella!
  • Pozzi fa ‘bau’ = Espressione usata per mandare a quel paese una persona. ‘Che tu possa diventare un cane!’;
  • L’arivedi quanno er cazzo mette l’unghia = Non credo che te lo restituirò (riferito a un oggetto prestato);
  • Ciccia ar culo = Chiattone, grassone;
  • C’hai du’ cromosomi ‘n testa che giocheno a dama = Sei davvero molto stupido;
  • Si ‘n’era ‘na scoreggia allora sta a comincià Ken il Gueriero = Avete udito anche voi dei rumori molesti provenienti dal deretano di qualcheduno?
  • Te do’ ‘na cazzata/mazzata su la spalla che te faccio fa la via crucis = Pagherai lo sgarbo che mi hai fatto con pene pari a quelle di Cristo sul Calvario;
  • Sei tarmente brutta che bisogna guardatte co’r decoder = Non ti si può esattamente definire bella, tanto che per avere un’immagine decente di te bisogna usare un decoder;
  • Burino = Cafone;
  • Cazzaro = Indica una persona che dice solo bugie;
  • Possi morì abbracciato ar prete = Imprecazione popolare in luogo del più comune “possi morì ammazzato”;
  • C’hai ‘n divieto de sosta ‘n faccia = Sei brutto come la morte. Non ci si può fermare a guardarti;
  • Te ‘a residenza nun te la danno perchè c’hai ‘n culo fòri dar comune = Il tuo posteriore non passa di certo inosservato!
  • Che te possino acciaccatte = Ti auguro che qualcuno ti faccia male;
  • A secco, come te butta er Ciclope = Hey, da quanto tempo non fai sesso?
  • A fate! A fate schifo = Insulto rivolto alle ragazze per farle capire quanto siano brutte;
  • Te faccio clonà e poi meno a te e a quell’artro = Userò la tecnologia genetica per poterti picchiare maggiormente;
  • A’ farlocco! = Persona falsa, finta;
  • A’ testina! = Testa di cazzo!
  • Sarca! = Che cazzo ne so!
  • C’hai du’ recchie tarmente grosse che se ce capivi de digitale vedevamo Tele+ = Hai due parabole al posto delle orecchie;
  • C’hai l’occhi che se stanno a tamponà = Sbaglio o soffri di un leggero strabismo?
  • Si te la tiri ‘n artro po’ la pòi usà come ‘na fionna = Sei una ragazza che sta troppo sulle sue;
  • Te stacco li diti e ce gioco a shangaye = Ti stacco le dita dalle mani e gioco a shangaye;
  • Aho, c’hai una capoccia bella grossa! Ma che t’hanno battezzato co’ lievito?! = Hey, che testa grande che hai! Ma non è che per caso quando ti hanno battezzato hanno usato il lievito invece dell’acqua santa?!
  • Mo’ te corco = Ora ti picchio;
  • Stai fori coll’accuso = Sei matto;
  • C’ho e pezze ar culo = Sono molto povero;
  • C’hai du’ zinne che si te elvi er reggipetto ce palleggi co’ ‘e ginocchia! = Hai il seno lievemente prorompente, ma leggermente calato tanto che se ti togli il reggiseno lo palleggi con le ginocchia!
  • Sei come ‘a forchetta ner brodo = Sei una persona completamente inutile;
  • Aridanghete! = Tipica espressione per dire “ancora? Di nuovo?!
  • ‘A tammurella! = Sei fastidioso!
  • ‘A faggiano! = Sei una persona poco furba!
  • ‘A Sora pica! = Sei una persona fastidiosissima perché parli sempre!
  • ‘A rincitrullito! = Citrullo, sciocco;
  • Omo de cartone! = Uomo che non vale niente;
  • Amico Giò! = Persona stupida;
  • Me pari mi’ nonno! = Espressione utilizzata per far capire a una persona che l’età che ha non se la porta per niente bene, tanto che assomiglia al nonno;
  • Fregna = Figa, bona o anche vagina in senso molto volgare;
  • Passera, sorca, topa, pisellina = Diversi modi per riferirsi alla vagina, organo riproduttivo femminile.