Frasi sulla primavera per bambini

frasi sulla primavera per bambiniIn questo articolo troverete frasi sulla primavera per bambini.

Vi siete mai chiesti come mai la primavera rappresenti la stagione più amata dalla maggior parte delle persone? Secondo noi perché rappresenta la stagione della rinascita, la stagione della germogliazione, la stagione che precede l’estate e che ci regala giornate soleggiate e rilassanti.

Anche i bambini amano la primavera e questo perché, grazie alle belle giornate tipiche di questa stagione, possono correre in giardino e giocare all’aperto, senza doversi preoccupare della pioggia o del cattivo tempo in generale.

Nell’articolo di oggi vi suggeriremo proprio alcune frasi sulla primavera per i vostri piccoli: quelle che solitamente vengono proposte nelle scuole e che, con il tipico entusiasmo ingenuo puerile, loro recitano a voi genitori una volta tornati a casa.

Vi presentiamo, dunque, la nostra raccolta di

Frasi sulla primavera per bambini

  • Ancora non è giunta primavera, ma le margherite gialle scendono a cascate dai dirupi e toccano l’asfalto
    e si impegolano nei fossati. Le aride spine, insieme ai fichi dai rami neri come il carbone, le tengono a bada
    e i superbi pioppi come gendarmi son pronti a frenare ogni slancio che viene da terra.
  • Primavera d’intorno. Brilla nell’aria, e per li campi esulta, sì che a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; gli altri augelli, contenti, a gara insieme, per lo libero ciel fan mille giri, pur festeggiando il loro tempo migliore.
  • Non è nei vasti campi o nei grandi giardini che vedo giungere la primavera. È nei rari alberi di una piccola piazza della città. Lì il verde spicca come un dono ed è allegro come una dolce tristezza.
  • Rondinella spensierata, la primavera ti ha chiamata e in volo sei arrivata nella casa che avevi lasciata. Ma ahimè, il nido non hai trovato perché un bambino monellino una pietra gli ha tirato e il nido…si è spaccato. Ma di animo non si perde e in volo si rimette. Va in cerca di terra fine, di pagliuzze morbidine per il nido da costruire. Per la strada ha trovato un rondinino abbandonato e nel nuovo nido l’ha portato e la famiglia ha formato!
  • Quando la terra è giovane e fresca, quando la testa è piena di festa, quando la terra splende contenta, quando di erba odora il vento, quando di menta profuma la sera,è primavera.
  • Primavera è ritornata col vestito a più colori, ha la testa inghirlandata e un gran cesto di bei fiori. Nidi e trilli lieta porta e un festoso cinguettare: la natura, che era morta, si ridesta al suo passare. Con la voce più sincera
    ogni cuore ti saluta, chiara e dolce Primavera: Benvenuta, benvenuta!
  • E’ Primavera Primavera è arrivata dai bambini tanto aspettata. Con i tuoi bei colori fai gioire i nostri cuori. Fai sbocciare tanti fiori nei giardini e nelle aiuole variopinti e profumati, dagli insetti tanto amati. Sulla primula si è posata una farfalla delicata che annuncia a tutti quanti: Primavera ben tornata!
  • Ecco la primavera ritorna e con lei le rondini al nido, i fiori nel prato, i profumi nell’aria, il sorriso sul volto d’ognuno. E a noi porta l’illusione d’esser tornati fanciulli e andare nei prati in cerca di viole sotto il tenue sorriso del sole. E ci porta la gioia, la gioia più pura, quella che si prova nel contemplar la rinnovata natura.
  • Alla selve, alle foglie dei boschi è dolce primavera; a primavera gonfia la terra avida di semi. Allora il Cielo, padre onnipotente, scende con piogge fertili e accende ogni suo germe. Gli arbusti risuonano del canto degli uccelli, i prati rinverdiscono. E i campi si aprono: si sparge la tenera acqua; ora al nuovo sole si affidano i nuovi germogli.
  • Ed ecco sul tronco si rompono le gemme: un verde più nuovo dell’erba che il cuore riposa. Il tronco pareva già morto, piegato sul fosso. E tutto sa di miracolo; e sono quell’acqua di nube che oggi rispecchia nei fossi più azzurro il suo pezzo di cielo, quel verde che spacca la scorza che pure stanotte non c’era.
  • Oggi la primavera è un vino effervescente. Spumeggia il primo verde sui grandi olmi fioriti a ciuffi: persiane squillano su rosse facciate che il chiaro allegro vento di marzo pulisce: tutto è color di prato. Anche l’edera è illusa, la borraccina è più verde sui vecchi tronchi immemori che non hanno stagione. Scossa da un fiato immenso la città vive un giorno d’umori campestri. Ebbra la primavera corre nel sangue.
  • Domani forse tra l’erbetta spunterà qualche violetta: Oh prima viola fresca e nuova beato il primo che ti trova,
    il tuo profumo gli dirà, la primavera è giunta, è qua. Gli altri signori non lo sanno e ancora in inverno si crederanno, magari persone di riguardo, ma il loro calendario va in ritardo.
  • Il fiume di sera è immobile e liscio; i colori di maggio si aprono tutti; un’onda improvvisa si porta via la luna;
    e l’acqua di marea arriva col suo carico di stelle.
  • Anche il mare ha la sua primavera: rondini all’alba, lucciole alla sera. Ha i suoi meravigliosi prati di rosa e di viola, che qualcuno invisibile, là, falcia, e ammucchia il fieno in cumuli di fresche nuvole. Si perdon le correnti come pallide strade tra le siepi dei venti, da cui sembra venire, nella pioggia, come un amaro odore di biancospino in fiore. E certo, nella valle più lontana, un pastore instancabile tonde il suo gregge infinito di onde, tanta è la lana che viene a spumeggiare sulla riva.
  • Da i verdi umidi margini, la violetta odora, il mandorlo s’infiora trillan gli uccelli a vol.
  • Quando l’acqua ristoratrice inzuppa la nostra terra, quando arriva la primavera; allora piantiamo nella terra i semi di mais, tutte le diverse qualità di quel mais che ci elargisce la vita. Con quest’acqua ristoratrice, la nostra terra risveglia i semi a nuova vita. Diventano germogli e crescono alla chiara luce del sole e loro chiederanno pioggia, alzando le mani nella direzione dei punti cardinali: E là dove sfocia il loro sentiero la pioggia sarà come un torrente, trascinerà sabbia e fango, laverà le gole delle montagne, trasporterà i tronchi a valle. Scorrerà acqua da tutte le montagne, i solchi di nostra madre saranno riempiti di acqua. La mia preghiera è che avvenga così.
  • Torna ad ondeggiare al vento la sciarpa azzurra della primavera; dolce, impregnata di presentimento scorre un’aria leggera. Le violette sognano la vita già prossima a sbocciare. Senti, lontano, un’arpa tintinnare? Primavera, sei tu, ti ho sentita!
  • Il vento portò da lontano l’accenno di un canto primaverile, chissà dove, lucido e profondo si aprì un pezzetto di cielo. In questo azzurro smisurato, fra barlumi della vicina primavera piangevano burrasche invernali, si libravano sogni stellati. Timide, cupe e profonde piangevano le mie corde. Il vento portò da lontano le sue squillanti canzoni.