Frasi celebri di Kurt Cobain

le frasi celebri e le citazioni immortali di kurt cobain, il leader dei nirvana Andiamo un po’ a vedere le frasi celebri di Kurt Cobain.

Gli dei preferiscono gli eroi giovani. E ci sono artisti, ma anche atleti e attori, ai quali viene negato l’oblio e la decadenza fisica e mentale.

Kurt Cobain è uno di questi fortunati, si fa per dire.

La morte prematura di cantante ha avuto l’effetto di ammantarne la figura e la sua musica con un’aura di leggenda che talvolta rischia di trascendere e trasudare nel misticismo.

Del resto la band della quale era leader si chiamava o no Nirvana?
Le frasi celebri di Kurt Cobain, quelle delle sue canzoni, quelle di qualche intervista o ritrovata qua e là, sono state anche impresse su maglie, diari e quant’altro

I fan furono sull’orlo dell’isteria collettiva alla notizia della sua morte, ma ciò ha contribuito a rendere ancora più immortali le sue canzoni. Andiamo adesso a vedere le

Frasi celebri di Kurt Cobain

 

  • È meglio ardere in un’unica fiamma piuttosto che spegnersi lentamente.
  • Dio è gay e anch’io lo sono. Dio è amore, l’amore è cieco e anch’io lo sono.
  • Difendere i propri diritti a volte può essere divertente. Vandalismo, strategie militanti e riunioni che assomigliano ad un club.
  • Essere positivi sempre è ignorare tutto ciò che è importante, sacro o di valore. Essere negativi sempre è essere minacciati dal proprio senso del ridicolo e dall’istantanea inaffidabilità. Tradurre le opinioni è una ricerca ovvia per la prova dell’intelligenza. L’abuso di parole descrittive ma oscure riflette la volontà disperata e sincera, per quanto idiota, di esprimersi.
  • Fai dono della musica.
  • Gli insegnanti di storia alla scuola superiore americana sono allevati in recinti nello stato del Montana. Sono pappa e ciccia con la gotta. Non fidatevi di loro, ubbidite ma non fidatevi.
  • Gli umani sono stupidi.
  • Grazie all’ispirazione, la rivoluzione non è più fonte di imbarazzo.
  • Ho imparato una lezione. Non ho nessun diritto di esprimere la mia opinione finché non so tutte le risposte.
  • Il fiore di papavero è generoso.
  • Il nichilismo è un’ottima base su cui costruire una fondazione di ideali ma non fateci entrare le termiti.
  • Il punk rock è arte. Il punk rock per me significa libertà. L’unico problema che ho avuto con l’etica dei situazionisti del punk rock è il loro totale rifiuto della sacralità. Trovo poche cose sacre come la superiorità del contributo offerto dalle donne e dai neri all’arte.
  • Il punk rock è libertà.
  • L’espressione e il diritto di esprimersi è vitale. Tutti possono essere artistici.
  • John Lennon è il mio idolo da quando sono nato, ma per quanto riguarda la rivoluzione ha torto marcio.
  • L’arte che ha un valore duraturo non può essere apprezzata dalla maggioranza della gente. Solo la solita percentuale minoritaria avvalorerà la pazienza delle arti come ha del resto sempre fatto. Il che è un bene. Coloro che non sono coscienti non meritano falsi suggerimenti dei loro doveri d’acquisto.
  • La cospirazione verso il successo in America consiste nell’immediatezza. Esporre a una forte ripetizione le menti con scarsa capacità di attenzione. Veloce, rapida, da oggi ancora di più al sapore di formaggio! Oggi qui, domani scomparso perché gli interessi di ieri non sono stati altro che uno strumento che serviva ai bisogni del singolo per riaffermare la propria importanza, i divertimento e i riti sociali.
  • La televisione. La televisione è la cosa più sinistra del nostro pianeta. Va’ subito a prendere la tua TV e buttala dalla finestra o vendila e compra uno stereo migliore.
  • La vita non è nemmeno lontanamente sacra quanto l’apprezzamento della passione.
  • Mettere il proprio nome su un disco non conta un cazzo. Chiunque lo può fare, ma c’è una grande differenza tra raggiungere la notorietà e conquistare il rispetto di sé attraverso la musica.
  • Mi conservo appositamente naïf e sto alla larga dalle informazioni di questa terra perché è l’unico modo di evitare un atteggiamento cinico. Tutto quello che faccio è profondamente inconscio perché non è possibile razionalizzare la spiritualità. Non meritiamo questo privilegio. Non so parlare. So solo sentire. Forse un giorno mi trasformerò in Helen Keller, perforandomi le orecchie con un coltello, e tagliandomi le corde vocali.
  • Mi piace infiltrarmi nell’ingranaggio di un sistema fingendo di farne parte e poi lentamente far marcire tutto l’impero da dentro.
  • Mi piace la sincerità. Mi manca la sincerità. Queste non sono opinioni. Queste non sono parole di saggezza, questa è solo una denuncia, una denuncia per la mia mancanza di istruzione formale, per la mia mancanza d’ispirazione, per la mia logorante ricerca di affetto e per la mia convenzionale vergogna nei confronti dei molti che hanno più o meno la mia età. Non è neppure una poesia. È solo un gran mucchio di merda. Come me.
  • Nella nostra vita nulla è programmato al contrario di quello che noi speriamo, ogni evento può essere portato al suo estremo opposto in una piccola frazione di secondo, cosa condiziona ciò? il nostro umore, quindi è assolutamente evidente che la nostra vita dipende dalle persone.
  • Niente può essere valutato secondo una logica totale o la scienza. Nessuno è abbastanza speciale da avere risposte a tutto ciò.
  • Non è possibile deprogrammare un avido.
  • Sarebbe bello vedere gli avidi essere perseguitati così comunemente da portarli all’opposto delle loro abitudini o da terrorizzarli al punto di non fargli più mettere il naso fuori di casa.
  • Non sono gay ma vorrei esserlo per il solo desiderio di far incazzare gli omofobici.
  • Per favore non fottermi la libertà o violenterò, mutilerò e torturerò la tua famiglia.
  • Quando chiudo gli occhi vedo lucertole e neonati-sirena, quelli nati deformi perché le madri avevano preso pillole anticoncezionali dannose.
  • Toccarmi mi fa veramente paura.
  • Se vuoi sapere com’è la vita nell’aldilà, mettiti un paracadute, sali su un aereo, riempiti le vene di una buona dose d’eroina, seguita immediatamente da un tiro di protossido di azoto e a quel punto salta. O, in alternativa, datti fuoco.
  • Sento che esiste un senso universale, tra quelli della mia generazione, che tutto è stato detto e fatto. Vero. Ma chi se ne frega. È pur sempre divertente fare finta.
  • Sfigati del mondo unitevi.
  • Avevo così poca stima di me che non riuscivo minimamente a pensare di poter diventare una rockstar. Non riuscivo minimamente a immaginare di arrivare in televisione o rilasciare interviste o cose del genere.
  • Cristo, è veramente grande. Vorrei che suonasse con noi.
  • Era una persona allegra che aveva evidentemente un senso dell’humour differente. Tutti ridevano di lui, ma io ridevo con lui, perché praticamente prendeva in giro chiunque. Era una persona veramente intelligente, divertente e chiacchierona.
  • In tour sempre, in qualsiasi momento. Sperando che la musica parli da sola.
  • La nostra paura più grossa all’inizio era che la gente potesse pensare che eravamo una copia dei Melvins.
  • Preferisco essere odiato per ciò che sono, piuttosto che essere amato per ciò che non sono.[1]
  • Rubo la vita dentro me…
  • Sono proprio contento di aver avuto la possibilità di scoprire il punk. Fu una vera manna. [Buzz Osborne] Aveva un modo di fare i rednecks (così venivano chiamati con disprezzo i borghesucci intolleranti della città) veramente terrificante. Ero affascinato dal suo comportamento. Consisteva in “fottili fino a quando riesci a farla franca”.
  • Vorrei avere più ricordi. Ho la sensazione di non avere mai avuto un padre… Mi manca una figura paterna con cui dividere le cose.
  • Solo perché sei paranoico non significa che non ti stiano addosso.
  • Sono pessimo a fare quello in cui sono il migliore.
  • Tutti gli -ismi si nutrono l’uno dell’altro, ma in cima alla catena alimentare rimane sempre il maschio bianco macho da corporation, forte come un bue. Non redimibile, per quanto mi riguarda. Voglio dire, il classismo viene determinato dal sessismo perché è il maschio a decidere se esistono o no tutti gli altri -ismi. La decisione spetta agli uomini. […] Credo ancora che per definire con chiarezza tutti gli altri -ismi sia necessario far balzare agli occhi di tutti il sessismo. È quasi impossibile deprogrammare gli oppressori maschi incestuosamente radicati, soprattutto se sono cresciuti così in famiglia generazione dopo generazione.
  • Una volta ho visto Gesù dentro una tortilla.
  • Uso frammenti del carattere degli altri per costruire il mio.
  • Pensavo: “Cosa dovrebbe essere veramente il punk? Che cos’è? Quanto è cattivo?” E tentavo di suonare nel modo più arrabbiato possibile. Alzavo al massimo il volume del mio piccolo amplificatore. Non avevo assolutamente idea di cosa stessi facendo.
  • Voglio bene ai miei genitori eppure sono in disaccordo praticamente su tutto ciò in cui loro credono.
  • Non potevo sopportare il ridicolo a cui ero stato esposto, così un sabato sera fumai e mi sbronzai, dopo di che camminai fino ai binari della ferrovia e mi ci sdraiai sopra aspettando il treno delle 11.