Frasi celebri di Jim Morrison

alcune delle frasi celebri della rockstar e icona Jim Morrison, del club 27 e dei Doors E arriviamo a parlare oggi delle frasi celebri di Jim Morrison.

Credo che non ci sia bisogno di presentare il leader dei Doors, ma siccome tutto può succedere (per la serie ho visto cose che voi umani…) allora comincio con il dire che Jim Morrison era un famoso cantante degli anni ’60, talmente importante da essere stato posizionato al 47º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone e al 22º posto nella classifica dei “50 più Grandi Cantanti del Rock” stilata dalla rivista britannica Classic Rock.
Non solo. Jim Morrison è rimasto celebre anche per le sue frasi.

Irriverente, iconoclasta, attento alle cultura dei nativi americani era soprannominato il Re Lucertola e venne paragonato a Dioniso, divinità del delirio e della liberazione dei sensi.

Fa parte, insieme a Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain e recentemente anche Amy Winehouse del Club dei 27, ossia degli artisti tragicamente scomparsi nel loro 27-esimo anno di età. Ma basta così, lasciamo che a parlare siano le

Frasi celebri di Jim Morrison

  • Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa, è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente
  • Una canzone è più primitiva di una poesia, perché in genere è in rima e ha una metrica precisa. Una poesia, invece, può andare dove vuole.
  • La repressione dell’energia sessuale è sempre stato il miglior strumento di controllo dei sistemi totalitari. Se tutto il mondo fosse libero nelle sue attività sessuali, quante persone si presenterebbero al lavoro? Diciamo la verità: l’uomo è andato sulla luna perché aveva un sacco di energia sessuale repressa.
  • La creazione è sempre posseduta dal mistero e dal dolore. Oggi stai creando te stesso: accetta l’inaccettabile, qualunque cosa accada, abbandonati. Devi provare in modo completo qualsiasi tipo di sensazione, qualsiasi tipo di sofferenza.
  • Ammiro profondamente quei poeti che, di fronte a un gruppo di persone, sono capaci di alzarsi in piedi, con o senza microfono, e recitare la loro poesia.
  • A nessuno interessa ciò che succede al prossimo.
  • La poesia mi attira perché è eterna. Finché ci saranno delle persone, ci sarà qualcuno in grado di ricordare parole e combinazioni di parole. Poesie e canzoni potrebbero essere le uniche cose in grado di sopravvivere a un olocausto.
  • Bisogna distruggere nel proprio intimo tutto ciò che sviluppa la personalità umana. Tutto l’immenso egoismo che essa contiene
  • Esiste un mondo segreto dove tutti dormono. Tutto un altro mondo che ogni persona cerca di rimuovere
  • I giovani adorano ciò che è stato da sempre celebrato: la gioia di vivere, la scoperta di se stessi, la libertà.
  • Nel nostro tipo di società domina il consumismo, sia di prodotti che di divertimenti.
  • La suprema arte è la poesia, poiché ciò che ci definisce come esseri umani è il linguaggio.
  • Le donne sono migliori degli uomini. Hanno idee giuste. Sembrano più adatte ad accettare la vita e a viverla in modo più semplice.
  • Ogni forma d’arte è essenzialmente energia intercettata.
  • L’artista è sciamano e capro espiatorio. Il pubblico proietta le proprie fantasie su di lui e quelle fantasie prendono vita: distruggendo l’artista, la gente può distruggere i propri fantasmi. Io obbedisco agli impulsi che ognuno possiede ma che nessuno ammetterebbe mai di avere. Attaccandomi e punendomi, tutti possono sentirsi liberati da questi impulsi.
  • Il dolore è l’elemento che può ancora risvegliarci. La gente tenta di nascondere la propria sofferenza, ma è un errore grave. Il dolore è qualcosa da portarsi dietro, come una radio. Puoi avere cognizione della tua forza affrontando il tuo dolore. Tutto dipende da come lo sopporti. È questo che conta. La sofferenza è un sentimento, e i tuoi sentimenti sono parte di te, sono la tua realtà personale. Se ti vergogni di loro e li nascondi permetti alla società di distruggere la tua realtà. Ognuno dovrebbe rivendicare il diritto di esibire il proprio dolore.
  • La gente proclama di voler essere libera, tutti insistono che la libertà è il desiderio più grande, il bene più sacro e prezioso… ma sono solo stronzate. La gente è terrorizzata dall’idea di essere liberata. Si aggrappa alle proprie catene. Si oppone a chiunque tenti di distruggere quelle catene. È la sua sicurezza.
  • Deploro il fatto che tanta gente viva una vita tranquilla, banale e perbene quando ci sono così tante ingiustizie. Credo sia triste. È come se la gente sia destinata da qualche forma superiore di vita, dalla nascita alla morte, a condurre un’esistenza preordinata e programmata. È una tragedia.
  • Saggio i limiti del reale. Sono curioso di vedere cosa succede. Tutto qui: pura curiosità. Mi piace portare all’estremo le situazioni.
  • Nella vita puoi fare qualunque cosa purché sia in armonia con le forze dell’universo, della natura, della società. Se è in sintonia, se “funziona”, tutto va bene. Se però, per un qualsiasi motivo, sei su un’altra lunghezza d’onda rispetto alle persone che ti circondano, urterai la loro sensibilità e loro reagiranno evitandoti o reprimendoti. Finché ogni cosa coincide e gira bene, potresti passarla liscia anche se ammazzassi qualcuno.
  • La maggior parte della gente si sente completamente vuota e impotente rispetto al controllo del proprio destino e di quello della vita umana. È una delle tragedie odierne. Le decisioni vengono prese per noi senza che noi abbiamo alcuna voce in capitolo.
  • È incredibilmente triste che tanti esseri umani restino seduti a guardare qualcosa… lo spettacolo di milioni e milioni di persone accomodate nelle sale dei cinema o davanti alla televisione tutte le sere, che guardano una riproduzione della realtà di seconda o terza mano, invece di capire che il loro mondo è là, nei loro salotti, o proprio fuori, nella strada. Credo si tratti della migliore macchina ipnotizzatrice che getta la gente in uno stato di sonnambulismo.
  • Il movimento hippy è una reazione di tipo dionisiaco, ma molto naïf e sterile. Lo stile di vita hippy è veramente un fenomeno piccolo-borghese.
  • Le persone provano un senso di impotenza e vulnerabilità di fronte alla realtà. Non hanno nessun controllo effettivo su ciò che accade o sulle proprie vite. Anzi, sono loro stesse a essere controllate. Non riescono ad andare oltre il proprio televisore.
  • L’arte è la rivelazione del Bello. Il Bello è un Assoluto. Si basa sulla semplice percezione della realtà quotidiana. Trovare una parità, un equilibrio fra l’oggetto e il fruitore, equivale a svelare il mondo senza alcuna connotazione.
  • La scuola può essere veramente utile solo se è fornita di una buona biblioteca. La principale chiave per l’apprendimento è innanzitutto la lettura.
  • Ogni generazione vuole simboli nuovi, gente nuova, nomi nuovi. Vuole divorziare dalle generazioni che l’hanno preceduta. Ogni generazione, per affermare se stessa come entità umana consapevole, deve rompere con il passato. A un certo punto tutti si mettono insieme e formano sciami; poi tutto finisce e ognuno va per la sua strada.
  • Le prime cinque o sei canzoni che ho scritto erano semplicemente annotazioni di un fantastico concerto rock che avevo nella testa. E una volta scritte, ho sentito il bisogno di cantarle. Fu circa tre anni fa. Uscii dal college e scesi in spiaggia. Non avevo niente da fare di preciso, per la prima volta ero libero, per quindici anni ero sempre andato a scuola. Era una splendida calda estate: fu a quel punto che cominciai a sentire le melodie.
  • Ciò che mi interessa di più sono le attività prive di significato, ossia le attività completamente libere, il gioco. Attività che non racchiudono in sé nient’altro che quello che sono. Nessuna ripecussione, nessuna motivazione. Attività libera. Secondo me dovrebbe esserci un carnevale nazionale, più o meno come il martedì grasso a Rio. Dovrebbe esserci una settimana di allegria nazionale, una sospensione di tutto il lavoro, di tutti gli affari, di tutte le discriminazioni, di tutte le forme di autorità. Una settimana di libertà totale. La gente dovrebbe sentirsi vera per una settimana, potrebbe essere d’aiuto per il resto dell’anno. Dovrebbe esserci una specie di rituale come questo. Penso ce ne sia proprio bisogno.
  • Se l’energia e gli impulsi sessuali vengono repressi per troppo tempo, diventano violenza. È naturale che ciò che è tenuto sotto pressione sfoci nella violenza per reazione. Una persona che è stata repressa troppo duramente prova un piacere immenso in quegli sfoghi violenti. Sono esplosioni rare e brevissime. E alla lunga ti rendono infatuato della violenza.
  • Amo i film perché sono così estremamente deperibili: una grande esplosione atomica e tutta la celluloide si scioglierebbe. Non esisterebbero più film.
  • Esibirsi sul palco è una ricerca, come aprire una porta dopo l’altra. Fino ad oggi non c’è stata nessuna filosofia o ideologia coerente. La sensualità e il male sono immagini molto attraenti, ma dobbiamo pensare ad esse come alla pelle di un serpente di cui ci si libererà.
  • L’unico momento in cui mi esprimo davvero è sul palco. La maschera della rappresentazione me lo consente, mi dà un posto dove nascondermi, così che possa rivelarmi. Per me è qualcosa di più del solo fare spettacolo, del cantare dei brani e andarmene. Io vivo ogni cosa in modo davvero personale. Non sento di aver fatto un qualcosa di completo finché non ho condotto tutti gli spettatori presenti a un livello comune. A volte interrompo la canzone e resto a lungo in silenzio, lascio che vengano fuori tutte le ostilità latenti, il disagio e le tensioni, prima di ricominciare.