Frasi e aforismi di Usain Bolt

frasi e aforismi di usain boltNel post di oggi troverete una serie di frasi e aforismi di Usain Bolt.

Se per alcuni Usain Bolt è solamente un atleta, per gli appassionati di velocità egli rappresenta il più grande velocista di sempre.

Ha ottenuto degli ottimi risultati in alcune delle più importanti competizioni sportive internazionali ed è, ad oggi, l’unico atleta ad aver vinto in 3 Olimpiadi consecutive la medaglia d’oro nei: 100 metri, 200 metri e nella staffetta 4×100.

Ha sempre sostenuto che le sue capacità non sono altro che il risultato della sua cultura: in Giamaica, infatti, tutti i ragazzini sognano di diventare sprinter.

Nell’articolo di oggi abbiamo deciso di omaggiare questo campione citando quelle che sono le frasi da lui pronunciate in determinate situazioni. Ve le presentiamo.

Vi lasciamo, dunque, alla nostra raccolta di

Frasi e aforismi di Usain Bolt

  • Da noi correre è una questione di cultura, come in Kenya per il mezzofondo. Da ragazzini voi sognate di diventare calciatori, noi sprinter.
  • Non ho idea di quante calorie giornaliere abbia bisogno. La maggior parte degli atleti non mangia come me, ma la mia dieta prevede tutto ciò che mi pare.
  • Il mio rientro in Giamaica dalle Olimpiadi di Pechino è un’esperienza che non dimenticherò mai. Esco dall’aereo e vedo tutte quelle persone che mi aspettano sotto la pioggia e invocano il mio nome. C’erano tutti: il primo ministro, il capo dell’opposizione… Tutti. E poi balli e canti… Stupendo.
  • Avevo forse 15 anni quando a scuola un bulletto, più grande di me di due o tre anni, mi sfida. Vincere una corsa è un gran vanto. Per molto tempo lo evito, ma alla fine cedo. Tutta la scuola è lì a guardarci. Lui scatta in anticipo e prende un bel vantaggio: a 20 metri dal traguardo si volta per sfottermi ed è lì che io lo supero. Da allora mi ha lasciato stare. Senza la corsa avremmo fatto a botte e le avrei prese.
  • Il segreto per arrivare a questi risultati è venire qui ed essere rilassati, tranquilli: io volevo fare qualcosa, ero rilassato e tranquillo e l’ho fatto.
  • I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre.
  • Il mio gesto di esultanza è un passo di danza giamaicano che ho personalizzato. Significa “To the world”, dalla Giamaica a tutto il mondo. E’ venuto per caso però ha attecchito: ho visto anche dei bambini giapponesi che lo facevano.
  • Dove posso arrivare? Non lo so, ma ci provo sempre.
  • Avrei bisogno di un paio d’anni di allenamento specifico per diventare realmente competitivo nel salto in lungo. Io sono uno sprinter. Con il salto non ho feeling e dovrei trovare un coach specializzato, mentre io sono felicissimo di allenarmi con Glen Mills.
  • Faccio una cosa molto bene, ma il talento non basta. E’ il primo insegnamento che mi ha trasmesso il coach. Puoi aver talento, ma se non lavori duramente non diventi un campione.
  • Posso fare tutto ciò che mi pare, però ho anche molte più responsabilità. Ci sono tanti ragazzi che mi seguono. Devo stare molto attento.
  • Il trucco per battere i record? Non pensarci affatto, correre e basta, il più veloce possibile.
  • Voglio scusarmi con tutto il popolo giamaicano se ho dato l’impressione di voler dire che tutti i giovani fumano marijuana. Mi piacerebbe anche raccomandare a tutti i talenti emergenti di stare lontano da ogni tipo di droga.
  • Anche se ho ammesso di aver provato la marijuana da giovanissimo, non l’ho mai fumata quando ho gareggiato.
  • Sono pulito. Può venire in Giamaica quando vuole e assicurarsi personalmente di quanto siano duri i nostri allenamenti.
  • Il mio tempo sui 100 metri era previsto da fisici e statistici americani per il 2030. Sono in anticipo di 22 anni? Bene, non mi pongo limiti.
  • Quando mi presento in una competizione come questa non penso mai che posso perdere, ma se dovesse succedere non sarebbe la fine del mondo.
  • Non ho idea di quante calorie giornaliere abbia bisogno. La maggior parte degli atleti non mangia come me, ma la mia dieta prevede tutto ciò che mi pare.
  • Quando ho cominciato a correre, il mio coach mi ha fatto una testa così: prima di imparare a vincere devi imparare a perdere. Ho capito con gli anni cosa volesse dire. All’inizio non vincevo una gara. E mi dicevo: sono nel posto sbagliato? Invece imparare a perdere vuol dire imparare a lavorare di più. Fino al giorno in cui cominci a vincere.
  • Ero venuto qui per l’oro, adesso sono una leggenda, sono il più grande atleta vivente. Sono sullo stesso piano di Michael Johnson, un mito per me, sono cresciuto vedendolo battere record su record. È stata una corsa dura, sentivo la pressione degli altri, ho pensato di eseguire la mia corsa come mi aveva detto il mio allenatore, ho pensato molto alla tecnica. Questa tripletta è tutta merito suo, merita questi successi. Si vede che siamo forti ed è anche un bene per il futuro dei ragazzi della Giamaica.
  • Avevo forse 15 anni quando a scuola un bulletto, più grande di me di due o tre anni, mi sfida. Vincere una corsa è un gran vanto. Per molto tempo lo evito, ma alla fine cedo. Tutta la scuola è lì a guardarci. Lui scatta in anticipo e prende un bel vantaggio: a 20 metri dal traguardo si volta per sfottermi ed è lì che io lo supero. Da allora mi ha lasciato stare. Senza la corsa avremmo fatto a botte e le avrei prese.
  • Ognuno è fatto a modo suo. Magari a qualcuno non piacciono i miei tuberi giamaicani e le crocchette di pollo. E anche le vitamine non servono a tutti: una dieta naturale equilibrata contiene tutte le vitamine necessarie. Sono io che mangio un po’ male. Io non do consigli, se non quello di lavorare sodo.
  • Sta diventando più dura, sono più vecchio, ma continuo a mettercela tutta. Vedremo dove riuscirò ad arrivare. Scendere a 9”4 è ancora tra i miei obiettivi. Il mio motto è sempre stato ”tutto è possibile”. Non lo cambio di certo a 27 anni.
  • Il Giappone è una delle mie mete preferite, lo adoro. La gente è gentile, ti aiuta e sa divertirsi: non a caso è la patria dei videogames!
  • Sesso prima della gara? No, no. Sono troppo concentrato. Meglio aspettare dopo.

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