Frasi e aforismi di Eraclito

frasi e aforismi di EraclitoEcco una lista di frasi e aforismi di Eraclito.

Eraclito di Efeso è stato un filosofo greco molto influente ed uno dei maggiori filosofi presocratici; egli è noto per la complessità e cripticità del suo pensiero, che gli ha fatto aggiudicare il soprannome de “l’oscuro”.

Tuttavia il suo pensiero “oracolare”, per quanto complesso, ha influenzato tutti i filosofi successivi, da Platone agli stoicisti, ma è stato spesso non compreso o frainteso dai più. A tal proposito, infatti, Eraclito affermava che: “Uno è per me diecimila, se è il migliore”, sottolineando che non è importante quanti comprendano ciò che lui ha da dire, purché quei pochi siano i migliori.

Vi lasciamo una lista ricca di frasi e frammenti estrapolati dalle opere di Eraclito che rappresentano, in linee generali, il suo pensiero filosofico. Ecco a voi la nostra raccolta di

Frasi e aforismi di Eraclito

  • Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va.
  • Gli asini preferirebbero la paglia all’oro.
  • La medesima cosa sono il vivente e il morto, il desto e il dormente, il giovane e il vecchio: questi difatti mutando sono quelli e quelli di nuovo mutando sono questi.
  • Il Conflitto è padre di tutte le cose, di tutte re; e fa degli uni dèi, degli altri uomini; gli uni schiavi e gli altri liberi.
  • Per quanto tu percorra ogni sua via, non potrai mai raggiungere i confini dell’anima: così profonda è la sua ragione.
  • L’erudizione non educa la mente.
  • Morte è quanto vediamo stando svegli, sonno quanto vediamo dormendo.
  • Questo mondo, che è lo stesso per tutti, non lo fece alcuno degli dèi, né alcuno degli uomini, ma è sempre stato ed è e sarà fuoco eternamente vivo, che al tempo dovuto si accende e al tempo dovuto si spegne.
  • Pitagora, figlio di Mnesarco, superò di gran lunga tutti gli uomini nell’esercizio della ricerca. E si fece una scelta di questi scritti da cui derivò la sua sapienza che così risulta varia erudizione e brutto artificio.
  • I porci godono della melma più che dell’acqua pura.
  • Occorre che coloro che amano la sapienza siano esperti di molte cose.
  • Non è dato discendere due volte nello stesso fiume, né toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della rapidità del mutamento si disperde e si raccoglie, si accosta e si allontana.
  • Il tempo è un fanciullo che gioca e muove pedine; il suo regno è il regno di un fanciullo.
  • Non solo il sole è nuovo ogni giorno, ma è sempre nuovo di continuo.
  • L’armonia nascosta vale più di quella che appare.
  • Il retto pensiero è la massima virtù e la saggezza è dire e far cose vere ascoltando e seguendo l’intima natura delle cose.
  • Difficile è la lotta contro il desiderio, perché ciò che esso vuole lo compera a prezzo dell’anima.
  • La legge è anche ubbidire alla volontà di uno solo.
  • Non conoscerebbero neppure il nome della Giustizia, se non ci fossero cose ingiuste.
  • Bisogna seguire ciò che è comune: ma pur essendo comune il logos, la maggioranza degli uomini vive come se essi avessero una loro propria mente.
  • L’erudizione non insegna ad avere intelligenza, perché in una sola cosa consiste la sapienza, nell’intendere la ragione, che governa tutto il mondo dappertutto.
  • Uno solo vale per me diecimila, se è il migliore.
  • E anche questo sembrerebbe irrazionale, se il cielo tutto e tutte le sue parti fossero nell’ordine e nel lògos, e nelle forme e nelle potenze e periodi, e nei principi invece non vi fosse nulla di simile, ma come rifiuti gettati a caso, fosse il cosmo.
  • L’uomo quando è ebbro, è guidato vacillante da un fanciullo imberbe non sapendo dove va, avendo l’anima umida.
  • Assomigliano a sordi coloro che, anche dopo aver ascoltato, non comprendono, di loro il proverbio testimonia: “Presenti, essi sono assenti”.
  • La via che sale e che scende è una e medesima.
  • Gli occhi e le orecchie sono cattivi testimoni per gli uomini che hanno anime barbare.
  • I cani abbaiano a quelli che non conoscono.
  • Vi è una sola sapienza, riconoscere l’intelligenza che governa tutte le cose attraverso tutte le cose.
  • Se tutte le cose diventassero fumo, sarebbero i nasi a conoscerle.
  • Destino per ognuno è il suo carattere.
  • Gli uomini migliori preferiscono una sola cosa a tutte le altre: la gloria eterna rispetto alle cose mortali; i più invece pensano a saziarsi come bestie.
  • Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto nasce l’armonia più bella, e tutto si genera per via di contesa.
  • Intero e non intero, concorde discorde, consonante dissonante, da tutte le cose l’uno e dall’uno tutte le cose.
  • Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
  • Acque sempre diverse scorrono per coloro che s’immergono negli stessi fiumi; e anche le anime esalano dalle acque.
  • È necessario che il popolo combatta per la sua legge come per le sue mura.
  • Le opinioni degli uomini sono trastulli di bimbi.
  • Gli uomini sono tratti in inganno riguardo alla conoscenza delle cose visibili allo stesso modo di Omero, il quale fu il più sapiente tra tutti gli Elleni. Infatti dei bambini che uccidevano pidocchi lo trassero in inganno dicendogli: ciò che abbiamo visto e abbiamo preso lo lasciamo, ciò che non abbiamo visto né preso lo portiamo.
  • Non bisogna agire e parlare come dormienti; giacché anche allora ci sembra di agire e parlare.
  • L’uomo ha fama d’infante davanti al dio come il fanciullo davanti all’uomo.
  • Qual è la mente e l’intelligenza degli uomini? I più credono agli aedi del volgo e ricorrono alla folla come maestra non sapendo che “i molti sono inetti, mentre i pochi sono valenti”.
  • Lo stolto si stupisce a ogni discorso.
  • L’uomo più saggio davanti al dio sembrerà una scimmia, per saggezza, per avvenenza e per ogni altra cosa.
  • A tutti gli uomini è dato conoscere sé stessi e diventare saggi.
  • La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli e quelli mutando son questi.
  • Se non ci fosse il sole per gli altri astri sarebbe notte.
  • È necessario che coloro che parlano adoperando la mente si basino su ciò che è comune a tutti, come la città sulla legge, ed in modo ancora più saldo. Tutte le leggi umane infatti traggono alimento dall’unica legge divina: giacché essa domina tanto quanto vuole e basta per tutte le cose e ne avanza per di più.