Frasi, aforismi e citazioni sull’Europa

frasi, aforismi e citazioni sull'EuropaNell’articolo di oggi troverete una serie di frasi, aforismi e citazioni sull’Europa.

L’Europa, per quanto possa essere una regione a sé, ha influenzato nel tempo la storia di altri continenti, sia dal punto di vista economico che storico-culturale e geopolitico.

A partire dal XVI secolo ci furono tantissime migrazioni, soprattutto nelle regioni dell’America e dell’Oceania, tant’è che gli europei finirono per costituire la reale popolazione di questi posti.

Nell’articolo di oggi abbiamo deciso di elogiare la nostra amata, e odiata, Europa con una serie di frasi ed aforismi che vanno, da un lato, a celebrare le sue ”imprese” e dall’altro a metterla sotto accusa per via di alcune scelte sbagliate che sono andate ad incidere sulla qualità della vita della maggior parte degli europei oggi.

Siete pronti per scoprire insieme a noi la rassegna? Vi lasciamo, dunque, alla nostra raccolta di

Frasi, aforismi e citazioni sull’Europa

  • L’Europa deve respirare con due polmoni: quello del nord e quello del sud.
  • Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo.
  • Avremo pace vera, quando avremo gli Stati Uniti d’Europa.
  • Non sono uno ma una moltitudine. Sono un caos… sono come l’Europa…
  • La vecchia Europa: non rivivrà più. Ma La nuova Europa avrà più possibilità?
  • Se il giogo continua ad appesantirsi, ci sarà necessariamente una rivoluzione generale in Europa. Questa rivoluzione arriverà quando i popoli, schiacciati dalle tasse, non avranno che le loro anime, e le avranno perché le anime non si possono mettere all’asta.
  • Se la verità dev’essere detta fino in fondo (ma spesso è un bene che lo sia soltanto a metà o per niente) le famose «radici giudaico-cristiane» che la Chiesa lamenta monotonamente non siano state inserite nella costituzione europea sono pari pari anche le radici dei paesi arabi e di tutti i paesi islamizzati. La filologia non mente: le piante uscite da quelle radici sono di qua come di là, con la differenza che là sono taciute e non bisogna parlarne se no è blasfemia, e di qua si pretende che gli altoparlanti ufficiali, il cui valore è per il pensiero un perfetto zero, le proclamino. I divieti avviliscono, inutili le proclamazioni.
  • L’Europa non è un luogo, ma un’idea.
  • La costruzione dell’Europa è un’arte. E’ l’arte del possibile.
  • L’Europa, con tutta evidenza, non esiste. Essa non è né un continente né una cultura né un popolo né una storia. Essa non è definita né da una frontiera unica né da un destino o un sogno comune. Esistono in compenso degli europei, che però sfuggono quando si cerca di definire in modo più preciso i contorni.
  • Temo che l’Europa, per quanto intelligente, sia sempre stato un paese di orrori.
  • L’Europa non offre ancora abbastanza macerie perché vi possa fiorire l’epopea. Tutto però fa prevedere che, gelosa di Troia e pronta a imitarla, fornirà presto argomenti così importanti che il romanzo e la poesia non basteranno più…
  • Le cose in Europa sono tali che tutti gli Stati dipendono gli uni dagli altri […]. L’Europa è uno Stato composto di molte province.
  • Ci sono forse oggi dai dieci ai venti milioni di uomini, tra i diversi popoli europei, che non “credono” più “in Dio” – è troppo esigere che si facciano segno l’un l’altro? Appena si riconosceranno tali, si faranno anche riconoscere, – diventeranno subito una potenza in Europa, e, fortunatamente, una potenza tra i popoli! Tra le classi! Tra poveri e ricchi! Tra chi comanda e chi soggiace! Tra gli uomini più inquieti e quelli più quieti, più acquietanti.
  • Non è più colpa di Voltaire, di Rousseau, di Berlino, di Mosca, degli Ebrei, dei massoni, del papa o di Dio, è colpa di Bruxelles.
  • L’Europa, con tutta evidenza, non esiste. Essa non è né un continente né una cultura né un popolo né una storia. Essa non è definita né da una frontiera unica né da un destino o un sogno comune. Esistono in compenso degli europei, che però sfuggono quando si cerca di definire in modo più preciso i contorni.
  • L’Europa è più sana di quanto molti credono. La vera malattia in Europa sono i suoi oppositori.
  • Ci sono tre principali gruppi di uomini: selvaggi, barbari inciviliti, europei.
  • Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario.
  • L’Europa è troppo grande per essere unita, ma è troppo piccola per essere divisa. Il suo doppio destino è tutto qui.
  • Sotto un involucro di sorriso e di bonomia, l’Italia è diventata il paese d’Europa più duro da vivere, quello in cui più violenta e più assillante è diventata la lotta per il denaro e per il successo.
  • «Se il sole e la luna si mettessero a dubitare, si spegnerebbero immediatamente» (Blake). L’Europa dubita da tempo… e se la sua eclissi ci sgomenta, Americani e Russi la contemplano sia con serenità sia con gioia.
  • Ho sempre trovato la parola ‘Europa’ sulle labbra di chi, volendo qualcosa dagli altri, non osava chiederlo a nome suo.
  • Stanca di durare, di intrattenersi ancora con se stessa, l’Europa è un vuoto verso il quale muoveranno ben presto le steppe… un altro vuoto, un vuoto “nuovo”.
  • Questa crisi, questo disastro è artificiale e in sostanza questo disastro artificiale ha quattro lettere: l’euro.
  • La dimensione dell’Europa non è lo spazio, che la ridurrebbe ad un appendice della penisola asiatica, ma il tempo, la storia, la tradizione, il passato.
  • La purezza della razza non esiste. L’Europa è un continente di meticci.
  • La civiltà europea è l’unica civiltà che abbia prodotto una scienza naturale e nella quale questa scienza giuochi un ruolo addirittura decisivo. Ma questa scienza naturale è il prodotto diretto del Razionalismo; è il prodotto del Razionalismo dell’antica filosofia greca.
  • L’Europa non era adatta alla moneta unica, come invece gli Stati Uniti. Spagna e Florida hanno avuto la stessa bolla immobiliare ma la popolazione della Florida ha cercato lavoro in altri Stati meno colpiti dalla crisi, gli spagnoli non hanno avuto la stessa opportunità. Assistenza sociale, assicurazioni sanitarie, spese federali e garanzie bancarie nazionali sono di competenza unicamente del governo di Washington per tutto il territorio, mentre in Europa non è così. Questo è uno dei principali motivi della fragilità del sistema Europa, almeno fino alla creazione di una garanzia bancaria continentale. Teniamo presente che però l’Europa non è in declino, è un continente attivo e dinamico, ma ha sbagliato a scegliere la propria governance e le sue istituzioni per il controllo della politica economica. E’ però ancora in tempo per rimediare.
  • Lasciamo quest’Europa che non la finisce più di parlare dell’uomo pur massacrandolo dovunque lo incontra, a tutti gli angoli delle stesse sue strade, a tutti gli angoli del mondo.
  • È raro che nel corso della storia si presentino momenti come quello che stiamo vivendo. Per la prima volta dalla caduta dell’Impero Romano abbiamo la possibilità di unire l’Europa, e questa volta non già con la forza delle armi bensì sul fondamento di ideali condivisi e di regole concordate in e comuni.
  • In futuro l’Europa passerà in second’ordine. Credo più nel futuro dell’America latina che in quello dell’Europa. Anche se i regimi sono orrendi, c’è vitalità da quelle parti. Non sono popoli logori. Qui, invece, l’Europa si è autodistrutta. Hitler ha precipitato la catastrofe.
  • L’Europa non potrà farsi un una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L’unione delle nazioni esige l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l’azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania.
  • La tortura è stata abolita in Europa solo perché la vita moderna lo è diventata.
  • L’Europa è una specie di tragedia greca.
  • L’Europa è il futuro, qualsiasi altra politica il passato.
  • Oggi abbiamo la possibilità – che non si è mai presentata prima e forse non si presenterà mai più – di creare un’Europa in cui tutti i popoli del continente possano vivere insieme in pace, in sicurezza, in libertà, nella giustizia e nella parità dei diritti. Un’Europa democratica nella quale i diritti umani sono rispettati e nella quale vige lo stato di diritto. Un’Europa economicamente integrata che offre crescita e prosperità attraverso un mercato unico e una moneta unica.
  • Alcuni paesi vogliono entrare in Europa per essere più poveri e altri vogliono lasciarla per essere più ricchi.
  • L’Europa sarà presto fatta se gli Italiani resteranno un’ora di meno al bar e i tedeschi un’ora di più nel letto.
  • Se non c’è una Europa quando il mondo trema per le guerre, quando mai ce ne sarà una?
  • L’Europa cerca, a ragione, di darsi una politica e una moneta comune, ma essa ha soprattutto bisogno di un’anima.
  • Si è costruita l’Europa per farne una grande economia, ma allo stesso tempo si è subordinata questa costruzione al blocco di tutti gli strumenti di gestione delle grandi economie.
  • Alcuni nostri politici continuano a minacciare di uscire dall’Euro. Dovrebbero minacciare di restarci. Spaventerebbero di più i mercati.
  • L’Europa può avere un’identità solo in quanto è unita; e può essere qualcosa di unito solo in quanto ha un’identità.
  • L’euro è stato un’idea orribile. Lo penso da tempo. Un errore che ha messo l’economia europea sulla strada sbagliata. Una moneta unica non è un buon modo per iniziare a unire l’Europa. I punti deboli economici portano animosità invece che rafforzare i motivi per stare assieme. Hanno un effetto-rottura invece che di legame. Le tensioni che si sono create sono l’ultima cosa di cui ha bisogno l’Europa.
  • Una guerra tra Europei è una guerra civile.
  • Uccidendo i suoi ebrei, l’Europa si è suicidata.
  • Un’unità politica può aprire la strada per un’unità monetaria. Un’unità monetaria imposta sotto condizioni sfavorevoli si dimostrerà una barriera per il raggiungimento dell’unità politica.
  • Nessuno vorrà mettere in dubbio che, grazie all’impronta comune dell’eredità classica e cristiana, la cultura dei nostri popoli presenti una certa unitarietà. Ma a questa unità culturale corrisponde un’analoga unità politica? In un certo senso sì; ma si tratta di un’unità negativa. Poiché in verità gli Stati liberi, sovrani e concorrenti del sistema europeo sono sempre stati concordi in un solo punto: quello di evitare l’unificazione dell’Occidente sotto l’egemonia di uno di loro e di perdere così la propria sovranità.
  • L’Europa ha acquisito una tale velocità, pazza e disordinata, che sfugge oggi a qualunque guidatore, a qualunque ragione e va in vertigine spaventosa verso abissi da cui è meglio allontanarsi il più rapidamente possibile.
  • L’Europa cerca giustamente di darsi una politica e una moneta comuni, ma ha bisogno soprattutto di un’anima.
  • Non siamo più inglesi né francesi né tedeschi. Siamo europei. Non siamo più europei, siamo uomini. Siamo l’umanità. Non ci resta che abdicare dal più grande degli egoismi: la nostra patria.
  • “L’Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?”. L’ha scritto Paul Valery non ieri, ma nel 1944.
  • In Europa, ci sono ancora milioni di giacobini da civilizzare. E’ questa la sua disgrazia.
  • Noi italiani siamo il cuore d’Europa, ed il cuore non sarà mai né il braccio né la testa: ecco la nostra grandezza e la nostra miseria.
  • Il problema non è se la maggioranza degli europei diventa musulmana, ma piuttosto quale forma di Islam è destinata a dominare in Europa: l’Islam della sharia o l’euroislam.
  • Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa.
  • L’Italia fuori dall’Euro? Con la conversione, le giornate lavorative annue passerebbero da 312 a 31,2.
  • I cittadini della area euro stanno sperimentando sulla loro pelle gli effetti dell’austerity. In caso di esito positivo la Germania passerà ad altre sperimentazioni.
  • L’Euro è l’Europa nelle tasche dei cittadini.
  • L’Europa può avere un’identità solo in quanto e unita; e può essere qualcosa di unito solo in quanto ha un’identità.
  • La mia esperienza di vita, dopo quasi undici anni nella CE: ogni volta che c’era qualcuno che aveva bisogno di soldi, si andava subito dai tedeschi.
  • Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario.
  • La spina dorsale dell’Europa va in diagonale dal canale della Manica alle Alpi, principale via di comunicazione dell’impero dei Franchi.
  • L’Europa è una splendida idea, ma le persone sono così lontane. Sono gelose e vogliono vedere nel piatto del vicino, e hanno la sensazione di essere truffate. Un’Europa di Stati sarà solo solo una invidiosa e rissosa famiglia allargata.
  • Ecco lo scopo che dobbiamo raggiungere; non più barriere, non più frontiere.
  • L’Euro è una splendida idea, ma lo era anche il comunismo.
  • Noi riusciremo a salvarci dalla terza guerra mondiale solo se noi impugneremo per la salvezza e l’unificazione dell’Europa, invece della spada di Satana, la spada di Dio; e cioè, invece della idea della dominazione colla forza bruta, l’idea eterna dalla volontaria cooperazione per il bene comune.
  • Europa, questa terra che si arrende a leggi matematiche elementari per le quali chi lavora aggiunge, mentre chi va in pensione sottrae.
  • In questi incontri divenne perfettamente chiaro che Europa solo in maniera del tutto secondaria è un concetto geografico: l’Europa non è un continente nettamente afferrabile in termini geografici, ma è invece un concetto culturale e storico.
  • La libertà ha sempre significato in Europa una franchigia per essere chi autenticamente siamo.
  • L’Europa diventerà quello che in realtà è, cioè un piccolo promontorio del continente asiatico?
  • La purezza della razza non esiste. L’Europa è un continente di razze miste.
  • Nessuno è chiamato a scegliere tra l’essere in Europa e essere nel Mediterraneo, poiché l’Europa intera è nel Mediterraneo.
  • Avremo questi grandi Stati Uniti d’Europa, che coroneranno il vecchio mondo come gli Stati Uniti d’America coronarono il nuovo.
  • Non è una teoria, un concetto o una nozione: è un fatto. I popoli europei sono sostituiti da popoli non europei. Lo comprendi dalla demografia, paragonando i non europei e gli europei dall’età: la proporzione è ancora bassa per le persone sopra i settant’anni, ma è enorme sotto i cinque.
  • Se noi non sapremo farci portatori di un ideale umano e moderno nell’Europa d’oggi, smarrita ed incerta sulla via da percorrere, noi siamo perduti e con noi è perduta l’Europa.
  • Uno dei maggiori uomini di cultura del Rinascimento, Erasmo da Rotterdam, fu portato dalla sua stessa humanitas a condannare la guerra come «assurdità cattiva, anticristiana, belluina, selvaggia», a disprezzare gli «stolti nomi» di inglesi, francesi, tedeschi e delle altre nazionalità perché il nome di Cristo ci ricongiunge tutti: «il mondo intero è una patria comune» egli scrisse, ma quel mondo non era altro che l’Europa del tempo ed ambiente di Erasmo, ancor sostanziata di sentimento cristiano, ma soprattutto affratellata da uno spirito umanistico di tolleranza e di comprensione.
  • Se non rafforzeremo la governance economica perderemo la battaglia per la stabilità, la crescita e l’occupazione in Europa. Se non rafforzeremo la governance economica i forti legami di oggi potrebbero diventare i legami deboli di domani. E se non rafforzeremo la governance economica perderemo credibilità sulla scena internazionale.
  • Dio ha fatto l’Asia per gli alberi, l’Africa per le tigri, l’America per l’Europa, l’Europa per il mondo.
  • Anche se cerco di avere un pensiero universale, sono europeo per istinto e per inclinazione.
  • Utopia la nascita di un’Europa aperta a tutti i popoli decisi ad informare la propria condotta all’ideale della libertà? Forse è utopia. Ma ormai la scelta è soltanto fra l’utopia e la morte, fra l’utopia e la legge della giungla.
  • Oggidì non vi sono che due classi in Europa: quella che domanda i privilegi, e quella che li rigetta.
  • La penisola italiana una propaggine geografica dell’Europa. Come la penisola turca lo è dell’Asia. Europa Minore.
  • Per quanto possa sembrare paradossale, io considero la nascita della filosofia, di una filosofia che include tutte le scienze, il fenomeno originario dell’Europa spirituale.
  • L’Europa è la terra della ribellione, della critica e dell’attività riformatrice.
  • Tanti che vorrebbero lasciare l’Europa. Io in Europa vorrei esserci ancora di più.
  • L’unità dell’Europa non si fa con la disparità, ma con la reciprocità.
  • Alla creazione di quest’Europa, l’Italia deve essere pronta a fare sacrificio di una parte della sua sovranità.
  • L’Europa spirituale ha un luogo di nascita. Non parlo di un luogo geografico, di un paese, per quanto anche questo senso sia legittimo; parlo di una nascita spirituale che è avvenuta in una nazione, o meglio per merito di singoli uomini e di singoli gruppi di uomini di questa nazione. Questa nazione è l’antica Grecia del VII e del VI secolo a. C.
  • Mi piacerebbe sapere che cosa accadrebbe, se tutta l’Europa fosse arcicattolica, senza protestanti che sorridessero e svegliassero le teste assennate, e senza che nessun pretaccio avesse più da vergognarsi. Se tutto fosse rimasto come alcuni secoli fa, credo che il papa sarebbe stato divinizzato, mentre i suoi escrementi sarebbero stati pesati e venduti a carati. E si sarebbe anche fatto iniziare la Bibbia così: “All’inizio il papa creò il cielo e la terra”.