Frasi per i terremotati
Ecco un post sulle frasi per i terremotati.
I terremoti sono fenomeni naturali potenti che vanno a far vibrare letteralmente il suolo fino a provocare la morte ed eventi funesti.
Purtroppo alcune zone del nostro Paese, come del resto altre parti del mondo, sono a rischio sismico e, nel passato, sono state veramente tantissime le vittime di questo violento movimento tellurico.
Nell’articolo di oggi andremo ad elencarvi quelle che sono le frasi più significative di sempre, inerenti alla suddetta tematica, che vi faranno riflettere un po’. Ci siamo impegnati al massimo, come sempre, e non vediamo l’ora di presentarvele.
A questo punto non ci resta che lasciarvi alla nostra raccolta di
Frasi per i terremotati
- Non deve ripetersi quello che è avvenuto nel Belice. Io ricordo che sono andato in visita in Sicilia. Ed a Palermo venne il parroco di Santa Ninfa con i suoi concittadini a lamentare questo: che a distanza di 13 anni nel Belice non sono state ancora costruite le case promesse. I terremotati vivono ancora in baracche: eppure allora fu stanziato il denaro necessario. Le somme necessarie furono stanziate. Mi chiedo: dove è andato a finire questo denaro? Chi è che ha speculato su questa disgrazia del Belice? E se vi è qualcuno che ha speculato, io chiedo: costui è in carcere, come dovrebbe essere in carcere? Perché l’infamia maggiore, per me, è quella di speculare sulle disgrazie altrui.
- Gli scienziati sostengono che un terremoto 8.9 qui da noi potrebbe abbattere edifici, inondare le zone costiere… e migliorare le strade.
- Il terremoto deve essere per ognuno un avvenimento che fa impressione; la terra, che fin dalla nostra infanzia, abbiamo considerato come tipo di solidità, oscilla come una crosta sottile sotto i nostri piedi; e vedendo le opere fatte dall’uomo rovesciate in un istante, sentiamo la piccolezza della sua tanto vantata potenza.
- I terremoti e le alluvioni sono sempre favorevoli circostanze per dimostrare, nella generale sventura, il coraggio e la bontà dei potenti.
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La sismologia non sa dire quando, ma sa dire dove avverranno terremoti rovinosi, e sa pure graduare la sismicità delle diverse province italiane, quindi saprebbe indicare al governo dove sarebbero necessari regolamenti edilizi più e dove meno rigorosi, senza aspettare che prima il terremoto distrugga quei paesi che si vogliono salvare.
- Se dicessero che nel profondo della terra, chilometri sotto i nostri piedi c’è una bestia enorme che quando si sveglia produce un boato cupo, “infernale” e il mondo trema e crolla intorno a noi, avremmo un’idea leggendaria del terremoto, piuttosto emotiva ma non lontana dal vero. La natura natura, come il regno animale – che non concepisce “colpe” ma come noi è chiamato a continue prove di resistenza – è spesso imprevedibile.
- Una volta che sei stato dentro un terremoto, anche se sopravvivi senza un graffio, sai che esso, come un colpo al cuore, rimane in seno alla terra, nella sua orribile potenzialità, sempre pronto a tornare e colpire di nuovo, con una forza ancora più devastante.
- Non si vede più nessuno piangere il secondo giorno dopo il terremoto. La fine di quello che c’era è una cosa accaduta in un tempo già lontano. È cominciata un’altra cosa. Non si sa ancora che cosa sarà.
- Come il terremoto la terra, così lo sdegno scuote l’uomo.
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Sensazione terrificante di essere circondati, assediati dall’uomo, sapendo che la legge e i freni morali possono in qualsiasi momento rompersi, saltare, esplodere, e che tengono, a volte, per miracolo, o grazie a una calma momentanea. Il Terremoto, che non ha cessato di percorrere in tutti i sensi la terra, è una specie di refrigerio (finalmente, una paura diversa! una paura senza faccia umana!) per le città malate d’uomo.
- Il sisma che ha ferito l’Italia evidenzia forza e debolezza del carattere nazionale. La forza è nello slancio dei volontari e nella professionalità dei soccorritori impegnati a sollevare ogni pietra dietro la quale può esserci una vita, nella solidarietà fra abitanti della terra ferita, nel rispetto per le vittime sconosciute e nella corsa a donare ai sopravvissuti. La debolezza è invece nella rassegnazione ad abitare in centri urbani vulnerabili ai terremoti, nella fatalità con cui si accetta la furia della Natura, nella passività con cui ci si trasferisce in alloggi precari sapendo che dureranno a lungo, nel sentimento di impotenza davanti ad un edificio che crolla in aree remote, difficili da raggiungere, spesso prive di servizi basilari. Bisogna costruire sulla forza della nostra nazione con la stessa determinazione con cui dobbiamo aggredirne le debolezze.
- Forse i terremoti sono sfoghi di protesta e ribellione della terra contro gli scempi compiuti dagli uomini.
- La sismologia non sa dire quando, ma sa dire dove avverranno terremoti rovinosi, e sa pure graduare la sismicità delle diverse province italiane, quindi saprebbe indicare al governo dove sarebbero necessari regolamenti edilizi più e dove meno rigorosi, senza aspettare che prima il terremoto distrugga quei paesi che si vogliono salvare.
- Quando balla madre terra ballano tutti.
- I terremoti bastano da soli a distruggere la prosperità di un paese.
- Ci vuole un terremoto per ricordarci che camminiamo sulla crosta di un pianeta incompiuto.
- Perché un appello voglio rivolgere a voi, italiane e italiani, senza retorica, un appello che sorge dal mio cuore, di un uomo che ha assistito a tante tragedie, a degli spettacoli, che mai dimenticherà, di dolore e di disperazione in quei paesi. A tutte le italiane e gli italiani: qui non c’entra la politica, qui c’entra la solidarietà umana, tutte le italiane e gli italiani devono mobilitarsi per andare in aiuto a questi fratelli colpiti da questa nuova sciagura.
Perché, credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi. - La maggior parte delle cose, anche i movimenti più grandi della terra, hanno origine da qualcosa di piccolo. Un terremoto che distrugge una città può cominciare con un tremito, un sospiro. La musica comincia con una vibrazione. L’alluvione che sommerse Portland vent’anni fa dopo quasi due mesi di pioggia ininterrotta, (…) cominciò con un rivolo d’acqua, non più largo di un dito, che lambiva le banchine.
- E spesso atterra le nostre eternità breve tremoto.
- Basta una lieve scossa di terremoto per farei sentire quanto sia importante e miracolosa la saldezza del suolo, questo misconosciuto.
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Il pianeta ha superato cose molto peggiori di noi. Ha superato terremoti, vulcani, tettonica a placche, deriva dei continenti, venti solari, macchie solari, tempeste magnetiche, inversione magnetica dei poli, centinaia di migliaia di anni di bombardamento da parte di comete e asteroidi e meteoriti, inondazioni mondiali, onde anomale, incendi planetari, erosione, raggi cosmici, ere glaciali ricorrenti, e pensiamo che qualche busta di plastica e qualche barattolo di alluminio faranno qualche differenza?
- Sembrano nei loro incredibili movimenti, nelle loro aeree, apparenti fragilità, una suprema provocazione, una sfida ad ogni futuro sommovimento della terra, ad ogni ulteriore terremoto; e sembrano insieme, le facciate di quelle chiese, di quei conventi, di quei palazzi pubblici e privati, nei loro movimenti, nel loro ondeggiare e traballare “a guisa di mare”, nel loro gonfiarsi e vibrare come vele al vento, la rappresentazione, la pietrificazione, l’immagine, apotropaica o scaramantica, del terremoto stesso: la distruzione volta in costruzione, la paura in coraggio, l’oscuro in luce, l’orrore in bellezza, l’irrazionale in fantasia creatrice, l’anarchia incontrollabile della natura nella leibniziana, illuministica anarchia creatrice; il caos in logos, infine. Che è sempre il cammino della civiltà e della storia.
- Ai terremoti non v’è rimedio alcuno. Se il cielo ci minaccia con le folgori, pure si trova scampo nelle caverne. Ma contro i terremoti non vale la fuga, non giovano nascondigli.
- Gli effetti di un terremoto sull’ambiente costruito seguono invariabilmente un modus operandi drastico, mirato e determinato che lascia poco al caso e all’immaginazione. Le prime costruzioni colpite sono le più deboli, malfatte e malfondate, segnate da abusi edilizi, incongruenze costruttive, errori progettuali, esecutivi e manutentivi.
- Solo gli sciocchi, bugiardi e ciarlatani prevedono i terremoti.
- Incendi, terremoti e tempeste sono nel corpo della terra come l’odio, l’invidia e il male nel cuore umano. Infuriano, devastano e poi si placano. E dalla loro furia e dalla loro quiete gli dèi creano una magnifica conoscenza, che l’uomo conquista con le lacrime e il sangue.
- La terra, simbolo stesso di solidità, può muoversi sotto i nostri piedi come una sottile pellicola su un liquido.
- A terremoto avvenuto, si scopre sempre qualche sismografo che l’aveva previsto.
- Un terremoto può scatenare una forza distruttiva che lascia silenzio e vuoto. Le parole si spengono e lasciano spazio ad immagini di distruzione e paura.
- Dormivo dentro il ventre della mamma quando un boato annullò la promessa. Nessuno si giustifichi o mi spieghi. Non c’è lingua comune tra me e i vivi, e tutto sommato non ne vale la pena.
- La terra ha tremato ancora, sento quel fremito che vibra ancora nelle ossa, e l’angoscia di sentire che c’è qualcosa di più grande di noi: la natura ha potere di distruggere e creare.
- Italiane e italiani, sono tornato ieri sera dalle zone devastate dalla tremenda catastrofe sismica. Ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò. Interi paesi rasi al suolo, la disperazione poi dei sopravvissuti vivrà nel mio animo. Sono arrivato in quei paesi subito dopo la notizia che mi è giunta a Roma della catastrofe, sono partito ieri sera. Ebbene, a distanza di 48 ore, non erano ancora giunti in quei paesi gli aiuti necessari. E’ vero, io sono stato avvicinato dagli abitanti delle zone terremotate che mi hanno manifestato la loro disperazione e il loro dolore, ma anche la loro rabbia. Non è vero, come ha scritto qualcuno che si sono scagliati contro di me, anzi, io sono stato circondato da affetto e comprensione umana. Ma questo non conta. Quello che ho potuto constatare è che non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi. E i superstiti presi di rabbia mi dicevano: “Ma noi non abbiamo gli attrezzi necessari per poter salvare questi nostri congiunti, liberarli dalle macerie”.
- Il terremoto ribolle da due giorni, è dicembre d’uragani e mare avvelenato.
- Le persone non vengono uccise tanto dai terremoti, quanto dagli edifici crollati.
- Dopotutto non è la natura che ha ammucchiato là ventimila case di sei-sette piani.
- Come il terremoto la terra, così lo sdegno scuote l’uomo.
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Non le grandi e singolari catastrofi del mondo, le alluvioni che portan via i vostri villaggi, i terremoti che inghiottono le vostre città, mi commuovono; ciò che mi stringe il cuore è la forza distruttrice riposta nell’essenza stessa della natura; la quale non ha mai creato cosa alcuna che non sia destinata a distruggere il prossimo, a distruggere se stessa.
- Il dolore per ciò che è distrutto ingiustamente e ciecamente è inconsolabile e nessuna vita è lunga abbastanza per reincluderlo del tutto nel sedimento di quel che ci appare familiare, e perciò sicuro.
- Quando ti sei trovato in mezzo a un terremoto, anche se ne esci senza un graffio, sai che esso resta nel grembo della terra come un colpo al cuore, orribilmente potenziale, sempre con la promessa di tornare.
- Quando la terra trema, il cuore si ferma.
- Ci vuole un terremoto per ricordarci che camminiamo sulla crosta di un pianeta incompiuto.
- Terremoti e disastri ambientali: occasioni per esibire i mezzi di soccorso, più che per soccorrere.
- Se fosse stato un terremoto! Una buona scossa e non se ne parla più… Si contano i morti, i vivi, e il gioco è fatto. Ma questa porcheria di peste! Anche quelli che non l’hanno la portano nel cuore.
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Un forte terremoto distrugge in una volta tutte le nostre più antiche associazioni; la terra, vero emblema di solidità, si muove sotto i nostri piedi come una crosta sottile sopra un fluido; – lo spazio di un secondo desta nella mente una strana idea di non sicurezza, che parecchie ore di riflessione non avrebbero prodotto.
- Ci sono due tipi di grande potenza che possono scuotere la terra: i grandi terremoti e le grandi idee!
- Quanti terremoti – non registrati dai sismografi – ci sono stati quando cadevano i ritratti dalle pareti!
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Ai terremoti non v’è rimedio alcuno. Se il cielo ci minaccia con le folgori, pure si trova scampo nelle caverne. Ma contro i terremoti non vale la fuga, non giovano nascondigli.
- Solo gli sciocchi, bugiardi e ciarlatani prevedono i terremoti.
- Ci sono molte cose in questo mondo che accadono senza che noi possiamo evitarle. Non possiamo fermare i terremoti, non possiamo impedire le carestie e non possiamo impedire tutti i conflitti, ma quando si sa dove si trovano i senzatetto, gli affamati e i malati, allora possiamo dare il nostro aiuto.