Frasi e aforismi di Pasolini
A distanza di 40 anni dalla scomparsa, il mito e il fascino di Pier Paolo Pasolini è intatto, forse anche più pregnante, dal momento che aveva saputo vedere più lontano i danni e i problemi della società post-industriale e afflitta dalla caduta delle ideologie.
E’ stato tante cose, Pasolini, ma forse più di tutte è stato un feroce, sagace e salace osservatore della società che viveva.
Uno sguardo obliquo e disincantato che gli ha permesso di produrre (non che lo volesse, eh!) numerose frasi e aforismi di Pasolini degni di essere letti e assaporati.
Ma adesso bando alle ciance, le chiacchiere stanno a zero ed è arrivato il momento di farvi conoscere le
Frasi e aforismi di Pasolini
- Qual è la vera vittoria, quella che fa battere le mani o battere i cuori?
- La libertà sessuale è necessaria alla creazione? Sì. No. O forse sì. No, no, certamente no. Però… sì. No è meglio no. O sì? Ah, incontinenza meravigliosa! (Ah, meravigliosa castità)
- Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l’erba, la gioventù. L’amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro.
- L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è ora, il fascismo.
- Io so questo: che chi pretende la libertà, poi non sa cosa farsene.
- Io sono nero di amore, né fanciullo né usignolo, tutto intero come un fiore, desidero senza desiderio
- I diritti civili sono in sostanza i diritti degli altri.
- Ciò che resta originario nell’operaio è ciò che non è verbale: per esempio la sua fisicità, la sua voce, il suo corpo. Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere.
- I problemi non si risolvono, si vivono.
- Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato.
- Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. | Non ti perdono neanch’io, che vivo di passione.
- Tutto si integra nell’eterno ritorno: ciò lo sanno gli umoristi, i santi e gli innocenti.
- Dirò che Pasolini sta al PCI come don Giuseppe Diana, il prete operaista trucidato dalla camorra a Casal di Principe il 19 Marzo del 1994, sta alla monarchia britannica o alla Chiesa di Roma.
- Il Pasolini di Teorema ha una prospettiva spirituale che può essere accettata come la profonda riflessione di un cristiano.
- Solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’aver amato, non l’aver conosciuto.
- Il mondo è dei bravi ma i coglioni se lo godono.
- Ormai se ti dico buongiorno ho paura dell’eco, | tu, disperato teatro, sontuosa rovina. || Eppure t’aveva lasciata, il mio verso, una spina. | Ma va’ senza ritorno, perfetto e cieco.
- Non imiterò che me stesso, Pasolini. | Più morta di un inno sacro | la sublime lingua borghese è la mia lingua. | Non conoscerò che me stesso. La mia prigione | vede più della tua libertà.
- Pasolini è morto per te | morto a bastonate per te.
- La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza.
- Pasolini conosceva – di più, ne era specialista – un segreto che noi intravedemmo solo grazie al femminismo: il segreto dei corpi. Che noi non abbiamo, ma siamo un corpo. Che quando facciamo l’amore, mangiamo, giochiamo a pallone, pensiamo pensieri e scriviamo poesie e articoli di giornale, è il nostro corpo che lo fa. Pasolini riconosceva il proprio corpo, e dunque quelli degli altri. Sapeva che esistono i popoli, le nazioni, le classi, le generazioni, e una quantità di altri vasti ingredienti della vicenda sociale, ma li guardava al dettaglio nel modo di camminare e di pettinarsi, di urtarsi per gioco o di ghignare per minaccia. Si sentiva in dovere di essere marxista, ma il suo era un marxismo delle fisionomie, dei gesti, dei comportamenti e dei dialetti.
- Quando penso a Pasolini, a come agiva rispetto alla società, alle cose, mi stimo molto poco.
- Storie da Pasolini nelle macchine strette | con dietro i sedili dei bambini e le sigarette
- Per essere poeti bisogna avere molto tempo.
- Una figura lo aveva sempre ossessionato: Cristo deriso, sputato, colpito, lapidato, inchiodato, ucciso sulla croce. Facendo film, scrivendo e vivendo, egli cercava soltanto di venire lapidato ed ucciso, come la pietra dello scandalo, la pietra d’inciampo, che viene respinta dalla società umana. Ma Cristo morì per salvare gli uomini. Lui sapeva di non potere salvare nessuno, tanto meno se stesso. Voleva soltanto conoscere la morte atroce, immotivata, vergognosa – la vera morte, non quella lenta e pacifica che noi sopportiamo nei nostri letti educati –: la morte che aveva sempre reso terribile la sua dolcezza.
- E quando dicevo che il Movimento Studentesco non può fare la guerra, volevo dire che la guerra la fanno gli eserciti, e che gli eserciti sono delle istituzioni.
- Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economica, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi.
- Ognuno oggi ha il potere che subisce, è un potere che manipola i corpi in una maniera orribile e che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o Hitler. Manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore istituendo dei nuovi valori che sono valori alienanti e falsi.
- I valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama: “un genocidio delle culture viventi”.
- Sono caduti dei valori e sono stati sostituiti con altri valori sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti con altri modelli di comportamento. Questa sostituzione, non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dagli illustri del sistema nazionale. Volevano che gli italiani consumassero in un certo modo e un certo tipo di merce e per consumarlo dovevano realizzare un altro modello umano.
- Il regime, è un regime democratico, però quella acculturazione, quella omologazione che il fascismo non è riuscito assolutamente a ottenere, il potere di oggi, il potere della società di consumi è riuscito a ottenere perfettamente, distruggendo le varie realtà particolari.
- Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo!
- E questa cosa è avvenuta talmente rapidamente che noi non ce ne siamo resi conto. È stata una specie di incubo in cui abbiam visto l’italia intorno a noi distruggersi, sparire e adesso risvegliandoci forse da quest’incubo e guardandoci intorno, ci accorgiamo che non c’è più niente da fare.
- L’uomo è sempre stato conformista. La caratteristica principale dell’uomo è quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di vita trovi nascendo. Forse più principalmente l’uomo è narciso, ribelle e ama molto la propria identità ma è la società che lo rende conformista e lui ha chinato la testa una volta per tutte agli obblighi della società.
- Io mi rendo ben conto che se le cose continuano così l’uomo si meccanizzerà talmente tanto, diventerà così antipatico e odioso, che, queste libertà qui, se ne andranno completamente perdute.
- La vera morte sta nel non essere più compresi.
- Ma naturalmente per capire i cambiamenti della gente, bisogna amarla.
- Io ti ricordo, Narciso, avevi il colore | della sera, quando le campane | suonano a morto.
- In una società dove tutto è proibito, si può fare tutto: in una società dove è permesso qualcosa si può fare solo quel qualcosa.
- Non posso tener conto della minor preparazione o capacità a comprendere quello che una proiezione vuol dire, da parte dell’uomo medio, perché in tal caso compirei un’immoralità nei confronti della libertà espressiva, non solo nei miei confronti ma anche nei confronti dello spettatore.
- La Resistenza e il Movimento Studentesco sono le due uniche esperienze democratico-rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c’è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline.