Frasi di Ernesto Che Guevara

Ecco a voi alcune delle più belle frasi del grande guerrigliero Ernesto Ché Guevara Frasi di Ernesto Ché Guevara.

E’ uno dei simboli del Novecento, il guerrigliero Ernesto Che Guevara, l’amico di Fidel, l’uomo che girò in moto il Sudamerica, che aveva una memoria e una volontà eccezionale, che gli consentirono di essere giovane scacchista di vaglia e medico.

Da medico volle comunque addestrarsi militarmente come gli altri guerriglieri, e anche lì risultò tra i migliori, se non proprio il migliore.

I comunisti di tutto il mondo hanno il suo inconfondibile ritratto, con tanto di basco, in camera. Farà piacere a tutti di poter leggere le più belle frasi e aforismi di Ernesto Che Guevara

Tanto, troppo per una morte come un qualsiasi guerrigliero, ma così va il mondo e la vita.

Nessuno sceglie dove nascere né come morire, ma nel mezzo possiamo fare tante cose.

Ed Ernesto Che Guevara di cose ne ha fatte tante all’interno di una vita piena, avventurosa e appassionata.
Andiamo adesso a vedere, sia pure in maniera assolutamente inesaustiva, alcune delle celebri

Frasi di Ernesto Ché Guevara

  • Hasta la victoria siempre!
  • Addio figli miei, Aleida, Fidel fratello mio.
  • Patria o Muerte!
  • Stia tranquillo, lei sta per uccidere un uomo.
  • Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto per poter dominare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordatevi che l’importante è la rivoluzione e che ognuno di noi, solo, non vale nulla.
  • L’unico eroe di cui il mondo ha mai avuto bisogno si chiama Giuseppe Garibaldi.
  • La caratteristica positiva della guerriglia consiste proprio nel fatto che ogni individuo è disposto a morire non per difendere astrattamente un ideale, ma per farlo diventare realtà.
  • Altre terre del mondo reclamano il contributo dei miei modesti sforzi. Io posso fare ciò che a te è negato dalla tua responsabilità alla testa di Cuba, ed è giunta l’ora di separarci.
  • Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza.
  • Credo nella lotta armata come unica soluzione per i popoli che lottano per liberarsi.
  • Davanti a tutti i pericoli, davanti a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, davanti a tutti i seminatori di discordia, davanti a tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, ancora una volta, la capacità del popolo di costruire la sua storia.
  • Dobbiamo ripetere qui una verità che abbiamo sempre detto davanti a tutto il mondo: fucilazioni; sì, abbiamo fucilato; fuciliamo e continueremo a fucilare finché sarà necessario.
  • Ha più valore, un milione di volte, la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell’uomo più ricco della terra.
  • Il guerrigliero è un riformatore sociale, che prende le armi rispondendo alla protesta carica d’ira del popolo contro i suoi oppressori, e lotta per mutare il regime sociale che mantiene nell’umiliazione e nella miseria tutti i suoi fratelli disarmati.
  • Soprattutto, siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. È la qualità più bella di un rivoluzionario.
  • In qualunque luogo ci sorprenda la morte, che sia la benvenuta, purché il nostro grido di guerra giunga a un orecchio ricettivo e purché un’altra mano si tenda per impugnare le nostre armi.
  • In una rivoluzione, se è vera, si vince o si muore.
  • L’odio come fattore di lotta; l’odio intransigente contro il nemico, che permette all’uomo di superare le sue limitazioni naturali e lo converte in una efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere. I nostri soldati devono essere così. Un popolo senza odio non può vincere un nemico brutale. Bisogna portare la guerra fin dove il nemico la porta; nelle sue case, nei suoi luoghi di divertimento; renderla totale. Non bisogna lasciargli un minuto di tranquillità, un minuto di calma al di fuori e all’interno delle sue caserme: attaccarlo dovunque si trovi; farlo sentire una belva braccata in ogni luogo in cui transiti.
  • La differenza tra il vestiario da notte e quello da giorno stava, generalmente, nelle scarpe.
  • La mia casa ambulante avrà ancora due gambe e i miei sogni non avranno frontiere.
  • La rivoluzione si fa per mezzo dell’uomo, ma l’uomo deve forgiare giorno per giorno il suo spirito rivoluzionario.
  • La via pacifica è da scordare e la violenza è inevitabile. Per la realizzazione di regimi socialisti dovranno scorrere fiumi di sangue nel segno della liberazione, anche al costo di vittime atomiche.
  • Lasciami dire, a rischio di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore.
  • Le rivoluzioni non si esportano. Le rivoluzioni nascono in seno ai popoli.
  • [La notte prima della morte, nella scuola del villaggio boliviano di La Higuera] Manca l’accento [la frase, scritta alla lavagna, era “Yo se leer” (“Io so leggere”), corretto “Yo sé leer”].
  • La strada per uscire da Tucumán è una delle cose più belle del nord (argentino): per circa venti chilometri è asfaltata, e sui due lati si vede una vegetazione lussureggiante, una specie di selva tropicale alla portata del turista, con una quantità di ruscelli e un’umidità che le conferisce l’aspetto di una foresta amazzonica simile a quelle che si vedono nei film. Entrando in questo parco naturale, camminando fra le liane, calpestando felci e pensando come tutto ciò si fa beffe della nostra scarsa cultura botanica, ci si aspetta a ogni istante di udire il ruggito di un leone, di assistere al silenzioso scivolare di un serpente, o al veloce passaggio di un cervo.
  • Mi rendo conto di aver maturato in me qualche cosa che da tempo cresceva nel frastuono cittadino: l’odio per la civiltà, la rozza immagine di persone che si muovono come impazzite al ritmo di quel tremendo rumore.
  • Non credo che siamo stretti parenti, ma se Lei è capace di tremare d’indignazione ogni qualvolta si commetta un’ingiustizia nel mondo, siamo compagni, il che è più importante.
  • Non è questo il racconto di gesta impressionanti.
  • Partirò per cammini più ampli del ricordo concatenando addii nel fluire del tempo.