Frasi e aforismi sul jazz
Ecco a voi una lista di frasi e aforismi sul jazz.
Il jazz è il genere musicale primordiale, come sosteneva un Tale: “considero il jazz la matrice di tutti i generi musicali moderni” ed è proprio così. Tutti i generi musicali attuali traggono ispirazione, in un modo o in un altro, dal jazz. Il jazz non si può descrivere a parole, le sensazioni che si provano non possono essere spiegate in maniera razionale, questa musica va solo ascoltata e vissuta. Il jazz libera dalle catene, libera la mente, spazza via diversità di ogni tipo, mette d’accordo tutti. Di seguito, nella raccolta di frasi e aforismi che segue, scoprirete i diversi punti di vista dei maggiori musicisti jazz o di personalità che, in un modo o nell’altro, hanno avuto a che fare con questo genere musicale straordinario.
Vi presentiamo, allora, la nostra rassegna di
Frasi e aforismi sul jazz
- Il jazz non appartiene a una razza o cultura, ma è un dono che l’America ha fatto al mondo.
- La musica è diventata densa. Mi danno dei pezzi pieni d’accordi e io non li so suonare. Nel jazz sta prendendo piede una tendenza ad allontanarsi dal giro convenzionale degli accordi, e una rinnovata enfasi delle variazioni melodiche e armoniche.
- Nel jazz tutti vogliono suonare in modo differente. Devi imparare ad ascoltare modi diversi di fare le cose. E siccome suoni con gli altri, devi accordarti. Ed è quando sei a tempo che sai quando startene quieto e quando essere assertivo. Sai stabilire quando il tuo suono è la risposta a quello dell’altro e quando far partire l’invenzione.
- Senza il jazz, la vita sarebbe un errore.
- Il jazz è l’unica musica in cui la stessa nota può essere suonata notte dopo notte, ma ogni volta in modo diverso.
- La musica jazz è intrisa del sangue e del sudore dell’Africa. Questa la ragione della sua viscerale forza espressiva.
- Il jazz non è morto, ha solo un odore un po’ curioso.
- Mio padre mi diceva: “Il jazz libera dalle catene. Ti farà apprendere un modo di pensare sofisticato”.
- Quando non sai cos’è, allora è jazz!
- Il jazz ha fatto grandi passi durante il suo cammino evolutivo: dalle bettole e dalle strade di New Orleans alla ventosa Chicago, dalla calda e cinematografica Los Angeles fino alla frenetica e cosmopolita New York. Poi ha attraversato gli oceani e ha invaso il mondo.
- Il jazz è sinonimo di libertà. Deve essere la voce della libertà: vai là fuori e improvvisi, e corri dei rischi, e non sei un perfezionista – lascia che lo siano i musicisti classici.
- Sono solo due le cose che contano: l’amore, in tutte le sue forme, con belle ragazze, e la musica di New Orleans e di Duke Ellington. Tutto il resto è da buttar via, perché è brutto.
- Suonare il jazz è come stare in famiglia, quando padre e madre discutono: è un’opposizione di genere. Se provano ad accordasi va alla grande. Altrimenti è un disastro.
- Tocca a critici e musicologi definire i confini tra i diversi generi musicali. Chi la musica la fa fortunatamente non ha questi problemi: i musicisti anzi tracciano nuove vie, a volte molto personali, su cui percorrere le lande ancora inesplorate della fantasia e dell’inventiva. Altrimenti, tango e jazz sarebbero ancora pensati come due mondi distanti.
- La vita è un po’ come il jazz… è meglio quando s’improvvisa.
- Il jazz è il fratello maggiore del blues. Il blues si suona da ragazzi, è come andare al liceo. Suonare il jazz è come andare al college, a un corso universitario.
- Considero il jazz la matrice di tutti i generi musicali moderni.
- Ritengo che il jazz soprattutto nelle sue forme originarie rappresenti l’assimilazione della cultura europea dentro quello che era il costume e la situazione ritmico-musicale afroamericana.
- E in effetti qual è il dono dell’America al resto del mondo più apprezzato nel resto del mondo? E’ il jazz afroamericano e le sue diramazioni. Qual è la mia definizione del jazz? Sesso sicuro della migliore qualità.
- Il jazz lava via la polvere della vita di ogni giorno.
- Il jazz, se si vuole chiamarlo così, è un’espressione musicale; e questa musica è per me espressione degli ideali più alti. C’è dunque bisogno di fratellanza, e credo che con la fratellanza non ci sarebbe povertà. E con la fratellanza non ci sarebbe nemmeno la guerra.
- Invano chiuderai le orecchie al jazz. Il jazz è vita. E’ arte. E’ ebbrezza di suoni e rumori. E’ gioia animale di movimenti elastici. E’ melanconia di passioni. E’ noi oggi.
- Il jazz non lo puoi spiegare a qualcuno senza perderne l’esperienza. Deve essere vissuto, perché non sente le parole. Le parole sono i fanciulli della ragione, e quindi, non possono spiegarlo. Queste non possono tradurre il feeling perché non ne sono parte. Ecco perché mi secca quando la gente cerca di analizzare il jazz come un teorema intellettuale. Non lo è. E’ feeling.
- Il jazz smise di rivolgersi alle grandi masse, gradualmente venne adottato dalla classe intellettuale e prese la forma di un’arte raffinata.
- Il jazz e l’amore sono le cose più difficili da descrivere razionalmente.
- In generale, il jazz è sempre stato simile al tipo d’uomo col quale non vorresti che tua figlia uscisse.
- New Orleans è l’unico posto che conosco in cui, se chiedi a un bambino che cosa vuol fare da grande, invece di dire “Voglio essere un poliziotto”, oppure “voglio essere un vigile del fuoco,” risponde, “voglio essere un musicista”.
- Siccome l’eta del jazz ha continuato a vivere nel tempo, a poco a poco è diventata una questione di gioventù. Così che la sua sopravvivenza si può paragonare ad una festa di bambini organizzata dai più anziani.
- Il jazz è un’arte collettiva e un modo di vivere che allena alla democrazia.
- Il jazz è l’arte del timing: ti insegna il “quando”. Quando cominciare, quando attendere, quando farti avanti, quando prendere il proprio tempo.
- Non dimenticartelo mai: suonare il jazz, è come raccontare una storia. Una volta svanita la musica e finito il pezzo, deve restare solo felicità… Altrimenti, non serve a niente. Veramente a niente!