Frasi e aforismi sui pesci

Frasi e aforismi sui pesciIn questo post troverete una raccolta di frasi e aforismi sui pesci.

La fauna ittica rappresenta qualcosa di veramente meraviglioso per l’uomo: ci sono pesci di ogni colore, alcuni dalle forme più stravaganti, altri dotati di caratteristiche che li rendono veramente unici nella loro specie.

Se siete giunti fin qui probabilmente è perché desiderate conoscere qualche particolarità in più su questi vertebrati d’acqua a sangue freddo e noi non potevamo che accontentarvi.

Abbiamo, infatti, preparato per voi una lista di frasi e aforismi sulla fauna ittica che vi farà venire voglia di tuffarvi nell’oceano e nuotare insieme a tutti i pesci. Noi ci siamo impegnati al massimo, ma se volete arricchire la nostra lista con qualche altra frase, suggeritecela attraverso i commenti…La aggiungeremo con immenso piacere.

A questo punto non ci resta che presentarvi la nostra raccolta di

Frasi e aforismi sui pesci

  • I pesci non gridano, non ci fanno impressione, appartengono ad un mondo diverso dal nostro. Lo consideriamo un mondo non nostro e gli abitanti estranei. Eppure quando sparavo ai saraghi, questi si dibattevano.
  • Se un pesce è la personificazione, l’essenza stessa del movimento dell’acqua, allora il gatto è diagramma e modello della leggerezza dell’aria.
  • La carne è virile, vigorosa, il pesce è strano e crudele. Viene da un altro mondo, da un mare misterioso che non si svelerà mai; dimostra l’assoluta relatività della nostra esistenza, eppure si concede a noi nell’effimera rivelazione di territori sconosciuti.
  • Vedere il fondo dell’acqua che diventa così azzurro, che discende tanto in basso  con i pesci, i calmi pesci, pascolanti sul fondo che si librano sopra i capelli delle alghe, come uccelli lenti, come uccelli azzurri.
    Dovremmo imparare a parlare dei pesci come entità viventi. Se potessimo sentire il loro grido di dolore, sono convinto che smetteremmo di mangiarli.
  • Quanto al pesce, la “vox populi” non diffonde che menzogne: esso né ha quel «sangue di pesce» che si attribuisce alla gente stucchevole, né gode di quella salute invidiabile cui fa pensare l’espressione «sano come un pesce». Al contrario nessun gruppo di animali è come i pesci tormentato dalle malattie infettive anche nello stato naturale di libertà.
  • Pesce ti voglio bene e ti rispetto molto. Ma ti avrò ammazzato prima che finisca questa giornata.
  • La morte è come un pescatore che pigli il pesce nella rete e per un po’ lo lascia in acqua; il pesce nuota ancora, ma ha tutt’intorno la rete, e il pescatore lo tirerà su, quando gli sembrerà opportuno.
  • A volte mi chiedo cosa sia la felicità, e non sempre so darmi una risposta. Credo comunque che non abbiamo il diritto di lamentarci troppo, perché esistono al mondo esseri viventi molto più sfortunati di noi. Voglio dire, i pesci. I pesci sono gli esseri più sfortunati che esistano sulla faccia della terra. Ci avete mai pensato? Perché un pesce, un pesce non può far finta di niente, quando scorreggia.
  • Quando un pesce piange, nessuno si accorge delle sue lacrime.
  • Nelle menti superficiali anche il pesce più piccolo causa molta agitazione. Nelle menti oceaniche anche il pesce più grosso non causa increspature.
  • Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli.
  • La lenza si alzò lentamente e regolarmente e poi la superficie dell’oceano si sollevò davanti alla barca e il pesce uscì. Uscì senza fine e l’acqua gli ricadde dai fianchi. Era lucente nel sole e la testa e la schiena erano di un rosso scuro e nel sole le strisce sui fianchi apparivano larghe, di un lavanda leggero. La spada era lunga come una mazza da baseball e appuntita come un’alabarda e il pesce si alzò in tutta la sua lunghezza dall’acqua e poi vi rientrò, dolcemente, come in un tuffo, e il vecchio vide la grande lama falcata della coda andare sott’acqua e la lenza incominciò a filare. “È mezzo metro più lungo della barca”.
  • Ho in mente l’immagine di Kafka in piedi di fronte ai pesci all’acquario di Berlino, quei pesci su cui cadde il suo sguardo con pace ritrovata dopo aver deciso di non mangiare più animali. Kafka riconobbe quei pesci come membri della sua famiglia invisibile; non come suoi pari, certo, ma come esseri viventi di cui gli importava.
  • Finché nuota sott’acqua qualunque pesce può sembrare una sirena.
  • Ma la pesca con l’amo e le reti, per qualsiasi tipo di pesce, è chiaramente un colpevole atto di ghiottoneria e avidità da parte di chi desidera mangiare pesce; rappresenta inoltre un intorbidire le acque del mare, e un penetrare nelle sue profondità senza una buona ragione. […] Infatti non soltanto tra gli Egizi e i Siriani, ma anche tra gli Elleni c’era un elemento di santità nell’astenersi dal mangiare pesce. Con l’aiuto della giustizia, penso che dovremmo respingere con orrore il lusso inutile del mangiare pesce.
  • Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi, non servirà al mare essere cento volte più grande.
  • Non si insegna a nuotare al pesce.
  • Il mare è l’acqua più pura e più impura: per i pesci essa è potabile e conserva loro la vita, per gli uomini essa è imbevibile e esiziale.
  • L’acqua troppo pura non contiene pesci.
  • Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.
  • Chi prende l’abitudine di mangiare pesce piccolo non soffrirà di indigestione: non solo, il pesce piccolo rende l’intero corpo dell’uomo fecondo e vigoroso.
  • Non cercare la voce nei pesci né la virtù nelle persone male educate.
  • I pesci non gridano, non ci fanno impressione, appartengono ad un mondo diverso dal nostro. Lo consideriamo un mondo non nostro e gli abitanti estranei. Eppure quando sparavo ai saraghi, questi si dibattevano. Dovremmo imparare a parlare dei pesci come entità viventi. Se potessimo sentire il loro grido di dolore, sono convinto che smetteremmo di mangiarli.
  • Non ho mai visto e non ho mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercar di uccidere le stelle. Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercar di uccidere la luna pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercar di uccidere il sole. Siamo nati fortunati, pensò.
  • Nell’olio, nel vino o nel mare sempre il pesce vuole nuotare.
  • La sogliola prima che i palombari cominciassero a camminare sul fondo non era un pesce così piatto.
  • Il senso della vita è avere qualcuno al tuo fianco, qualcuno con cui condividere la gioia e il dolore, qualcuno che sappia ascoltarti in silenzio, qualcuno con cui invecchiare. Peccato che i pesci rossi non durino più di tanto…
  • Ho abbandonato la pesca il giorno in cui mi sono accorto che mentre li pescavo, i pesci non si agitavano dalla gioia.
  • Di ciò che è importante nella propria esistenza non ci si rende quasi conto, e certamente questo non dovrebbe interessare il prossimo. Che ne sa un pesce dell’acqua in cui nuota per tutta la vita?
  • “Maestro, vorrei sapere come vivono i pesci nel mare.” – “Come gli uomini sulla terra: i grandi si mangiano quelli piccoli”.
  • Un pesciolino rosso ad un altro: ‘Io non credo in Dio.’ L’altro risponde: ‘Nemmeno io, ma chi altro pulirebbe la nostra boccia?’.
  • Ci sono dei pesci che nessuno riesce a catturare. Non è che sono più veloci o forti di altri pesci. È solo che sembrano sfiorati da una particolare grazia.
  • Un uomo può aspettare tre ore che un pesce abbocchi ma non riesce ad aspettare un quarto d’ora perché la propria donna si vesta.
  • Mia moglie gestisce i nostri figli, i nostri soldi, ecc. Solo i pesci rossi spettano a me.
  • Non dimenticate mai che solo i pesci morti nuotano con la corrente.
  • I pesci non sono fatti per vivere rinchiusi. L’acquario ti cambia dentro.
  • Questo è il mio pesciolino numero 641 in una vita costellata di pesciolini rossi. I miei genitori mi comprarono il primo per insegnarmi cosa significasse amare e prendersi cura di una creatura vivente del Signore. 640 pesci dopo, l’unica cosa che ho imparato è che tutto quello che ami morirà.
  • Per me il mare è un continuo miracolo; I pesci che nuotano – le rocce – il moto delle onde – le navi, con gli uomini a bordo. Che miracoli più sorprendenti ci possono essere?
  • Evitate tutto ciò che piace al volgo e che viene dal caso; fermatevi sospettosi e pavidi di fronte ad ogni bene fortuito: l’esca alletta fiere e pesci e li inganna.
  • Di ciò che è importante nella propria esistenza non ci si rende quasi conto, e certamente questo non dovrebbe interessare il prossimo. Che ne sa un pesce dell’acqua in cui nuota per tutta la vita?
  • La capacità che hanno le gru di cambiare la direzione del proprio volo con il mutare dei venti non è una cosa tipica di questa sola specie animale. Tutti i pesci, nel loro complesso, presentano nozioni analoghe e se ne avvalgono nuotando sempre in direzione opposta all’onda e alla corrente. In tal modo, infatti, l’acqua del mare, divisa in due dalla testa, riordina le branchie abbassandole e, scorrendo dolcemente sulla loro superficie corporea, non la rende ruvida.
  • Come l’acqua, che scorre tra i sassi, limpida e pura, produce buoni pesci, mentre l’acqua stagnante imputridisce e non produce che rospi ed altri insetti schifosi; così l’anima sempre occupata produce frutti di opere virtuose, invece quella oziosa marcisce nei vizi e in opere abominevoli.
  • L’uomo non conosce neppure la sua ora: simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al laccio, l’uomo è sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di lui.