Frasi celebri di Fantozzi

ecco alcune delle celebri frasi del ragionier Ugo Fantozzi, incarnazione dell'impiegato del tempo che fu Chi non ha mai ripetuto una delle frasi celebri di Fantozzi, ragionier Ugo Fantozzi, declinato alla James Bond.

Sia pure in parte tardivamente, molta della critica feroce che non mancava di definire, alla meglio, leggeri e maccheronici quei film, si sta ricredendo, tributando ai film di Fantozzi un valore non solo e non tanto artistico, quanto piuttosto di tipo sociologico.

Ed infatti oramai sono rimaste celebri frasi e citazioni di Fantozzi.
A maggior ragione oggi, in tempi di delocalizzazione spinta, le fabbriche piene, le uscite tutte insieme dalle fabbriche riportano alla mente una nostalgica aria vintage.

Più colti di quel che sembravano, i film e le frasi di Fantozzi hanno raccontato l’Italia dei tempi meglio di tanti documentari e libri.

Ma lasciamo queste considerazioni a chi di dovere, a noi ci preme mettere in evidenza alcune delle

Frasi celebri di Fantozzi

  • Per me… La Corazzata Kotiomkin… è una cagata pazzesca! Seguirono 92 minuti di applausi!
  • Il megapresidente è uno stronzo, è! Certe volte mi viene voglia di scriverlo in cielo, così…
  • Io, Pina, ho una caratteristica: loro non lo sanno, ma io sono indistruttibile, e sai perché? Perché sono il più grande “perditore” di tutti i tempi. Ho perso sempre tutto: due guerre mondiali, un impero coloniale, otto – dico otto! – campionati mondiali di calcio consecutivi, capacità d’acquisto della lira, fiducia in chi mi governa… e la testa, per un mostr… per una donna come te.
  • Io non mi permetterei mai di giocare, si figuri se mi permetterei di vincere, sire.
  • Mi scusi, le spiace se mi sago, mi sidio, mi sagghio…
  • Pina, stammi a sentire: se io sbaglio il voto questa volta va a finire che non mangiamo e non mangiate per una decina d’anni!
  • Dopo quella diamantata pazzesca la contessina Serbelloni Mazzanti Vien Dal mare gli fece conoscere alcuni amici e gli presentò nell’ordine: la signora Bolla, i coniugi Bertani, la contessa Ruffino, i fratelli Gancia, Donna Folonari, il barone Ricasoli, il marchese Antinori, i Serristori Branca e i Moretti, quelli della birra. A metà di quel giro di presentazioni Fantozzi era già completamente ubriaco!
  • Gli altri arrivarono al traguardo tutti con distacchi minimi. Nessuna traccia o notizia di Fantozzi, poi cominciò ad arrivare roba in quest’ordine: dopo un’ora e venti uno sci con scarpone incorporato. Dopo un’ora e settanta esatte racchette e barilotto di Cordiale tipo Cane San Bernardo, poi una ciocca di capelli, due molari e l’indice della mano sinistra. E finalmente, in un silenzio orrendo, a notte fonda, Fantozzi a pelle di leone. Credeva di essere il Comandante Nobile nell’inferno del Polo Nord.
  • Dopo tre mesi di letture maledette, Fantozzi vide la verità, e si turbò leggermente, o meglio, s’incazzò come una bestia!
  • Era il Mega Direttore Galattico in persona, colui che nessun impiegato al mondo era mai riuscito soltanto a vedere. Correva anzi voce che non esistesse neppure, che non fosse un uomo, ma solo un’entità astratta.
  • Verso il diciannovesimo piano ebbe una mostruosa allucinazione punitiva: crocefisso in sala mensa!
  • Sabato 18, alle ore 20:25, in telecronaca diretta da Wembley, Inghilterra-Italia, valevole per la qualificazione della Coppa del Mondo. Fantozzi aveva un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato, rutto libero!
  • Parata miracolosa del portiere inglese. Rimessa dal fondo. Palla controllata da Benetti che lancia Pulici sulla sinistra. Scatto formidabile e cannonata di Pulici che sfiora il palo! La palla è ora controllata a tre quarti di campo da Bellugi. Da Bellugi a Capello in funzione di ala destra. Saltato il mediano inglese McKinley che cerca di morderlo al limite dell’area. Tiro, nuca del terzino inglese, tibia di Capello. Nuca ancora. Mischia paurosa! Naso! Nuca! Tibia! Nuca! Orecchio! Entra Pulici, fuori di un soffio! Scusate l’emozione, amici che state comodamente seduti davanti ai teleschermi, nessuno escluso, ma sono 170 anni che non vedevo una partenza così folgorante degli azzurri! La palla è ora a Tardelli, scatto di Tardelli. […] A Savoldi, tiro, nuca di McKinley, tibia di Savoldi, naso di Antognoni. Nuca del portiere inglese, naso di McKinley, tibia di Benetti, nuca, naso…
  • I 120mila di Wembley, e voi, milioni di fortunati che nessuna forza al mondo potrebbe strappare dai teleschermi, potete rendervi conto che l’Italia di questa sera fa impallidire anche il ricordo di quella dei leggendari tempi supplementari di Italia-Germania in Messico.
  • Non si scambiavano commenti. Nel buio della sala correvano voci incontrollate e pazzesche. Si diceva che l’Italia stava vincendo per 20 a 0 e che aveva segnato anche Zoff di testa, su calcio d’angolo…
  • Per prima cosa distrussero per sempre la maledetta copia personale della maledetta “Corazzata Kotiomkin” […] Guidobaldo Maria Riccardelli fu costretto per due giorni e due notti consecutive a visionare ininterrottamente a rotazione: Giovannona Coscialunga, L’esorciccio e La polizia s’incazza
  • Per compensare in parte il professor Riccardelli della perdita irreparabile della sua preziosissima pellicola gli ammutinati furono condannati a una punizione orrenda da girone dantesco. Dovevano far rivivere almeno la sequenza principale del capolavoro distrutto, tutti i sabati pomeriggio, fino all’età pensionabile.
  • L’uscita della sera, aveva lo stesso rituale della partenza dei 100 metri di una finale olimpica.
  • La signorina Silvani, era stata eletta per due volte consecutive “Miss IV Piano”; Fantozzi la corteggiava disperatamente da 7 anni.
  • Da tutti quello del Visconte Cobram era il nome più temuto. Era quello della corsa ciclistica. Da giovane era stato un mediocre ciclista dilettante, ed entrato a 18 anni nei ranghi della società, aveva fatto strada facendo il leccaculo e la spia dei potenti, ed ora, raggiunto anche lui il potere, voleva che il ciclismo lo praticassero tragicamente tutti i suoi dipendenti.
  • Sulla salitella di Viale de Amicis, nominata poi tragicamente “cima del Diavolo”, incontrarono l’immancabile e terrificante tempesta teatro di ogni Gran Premio della Montagna. Nell’epicentro, 50 gradi sotto zero!
  • Il geometra Belli, che assomigliava stranamente ad un’orata, si perse nella nebbia. Fu venduto a trance in un supermarket rionale.
  • Ecco papà! Vedi che è ancora vivo?
  • Al secondo attacco del colle del Diavolo furono colti dai primi impercettibili sintomi da fatica: asfissia, occhi pallati, arresti cardiaci, lingue felpate, aurore boreali, miraggi! Ormai disidratato, Fantozzi pensò di essere vittima di un’allucinazione!
  • Ma l’occasione si presentò il giorno del funerale della madre del Megadirettore Naturale Conte Lamberti, immaturamente scomparsa all’età di 126 anni; Fantozzi era nel pallone più completo: mani due spugne, salivazione azzerata, manie di persecuzione, miraggi!
  • In ogni agglomerato umano c’è sempre la figura funesta dell’organizzatore di manifestazioni ricreative. Nella società di Fantozzi era certo Filini, ovviamente dell’ufficio sinistri. (Voce Narrante).
  • Mai Fantozzi era riuscito a sfuggire alle sue mostruose iniziative, a cominciare dalla più agghiacciante: l’annuale sfida calcistica fra scapoli e ammogliati. Queste tenzoni si svolgono sempre nel più disastrato dei campetti di periferia; le formazioni sono sempre molto ridotte, per ritardi, defezioni, proibizioni di madri, spose e medici curanti.
  • Verso il dodicesimo del primo tempo cominciano i primi drammatici sintomi di collassi cardiocircolatori. E implacabilmente si presenta sul campo di gioco il “nuvolone da impiegati”. Ogni impiegato ha la sua nuvola personale. Sono nuvole maligne che stanno in agguato anche quattordici mesi, ma quando vedono che il loro uomo è in ferie o in vacanza gli piombano sulla testa scaricandogli addosso tonnellate di pioggia fitta e gelata.
  • Noleggiarono allora ad un prezzo osceno un mostruoso barcone a remi: due tonnellate di stazza!
  • Alle tre del pomeriggio Filini cominciò a sentire le sirene come Ulisse
  • Ridete! Ridete pure! Ma ride ben, chi ride ultimo! Dite quel che volete ma io sono un uomo proprio riuscito! [Riceve una sonora pernacchia] Vabbè, riuscito magari no, ma diciamo almeno che sono fortunato! Che cosa mi manca? Io ho tutto: ho una bellissima casa ad equocanone, in fondina un telecomando a 99 canali, una figlia meravigliosa… m-meravigliosa! E una moglie fedele! Io sono il più felice di tutti! Ho voglia di giocare, spostati, Mariangela… sono for-tu-na-ti-ssi-mooooooooooo!